Euro 2016, allarme sicurezza: ma il terrorismo non ferma i tifosi

La domanda che i francesi si pongono con ossessione, adesso che il debutto dell'Europeo di casa loro è a un passo, è se funzionerà. L'ultima prova non è stata confortante, con lo Stade de France - teatro il 10 giugno della gara inaugurale tra Francia e Romania - bucato nel suo sistema di sicurezza dai tifosi del Marsiglia e reso palcoscenico di un pericoloso (e non voluto) spettacolo di razzi, petardi e bombe carte.

La figuraccia ha costretto i vertici politici del Paese a uscire allo scoperto e ad ammettere che non tutto è pronto come previsto. Ma anche a giurare che ogni cosa sarà al suo posto in tempo per il primo di 51 match che concentreranno l'attenzione del mondo su Parigi e sulle altre sedi scelte in tempi non sospetti. Dieci stadi che diventeranno bunker per evitare di trasformarsi in tappe dell'orrore.

Così le forze speciali hanno simulato un attacco in uno stadio

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Una prova anti-terrorismo prima di Euro 2016

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Così le forze speciali hanno simulato un attacco in uno stadio

EPA/CHRISTOPHE PETIT TESSON
Lo Stade de France di Parigi presidiato dalla polizia prima di un match

Un esercito di tifosi in marcia

Conferme ufficiali non ce ne sono, ma la paura del terrorismo non sembra aver fermato i tifosi in viaggio per assistere all'Europeo. Dal momento dell'apertura dell'ultima fase di vendita dei tagliandi sul sito Uefa, solo 13 partite su 51 risultano non ancora 'sold out'. C'è il debutto del 10 giugno allo Stade de France con cerimonia inaugurale e una serie di sfide (nessuna dell'Italia); nulla oltre il 22 giugno con Islanda-Austria.

La stima è che saranno oltre 2,5 milioni i supporter ospitati nei dieci stadi della manifestazione, la prima a 24 squadre nella storia dell'Europeo per volere di Michel Platini che sarà il grande assente dopo essere stato fatto fuori nell'affaire Fifa. In tutto nove città (Parigi, Lione, Lille, Lens, Saint-Etienne, Bordeaux, Tolosa, Marsiglia e Nizza) con impianti in gran parte ristrutturati a nuovo e potenziati nei filtri di sicurezza dopo le stragi di Parigi del novembre 2015. L'obiettivo è prevenire con controlli rafforzati e mirati e un sistema di filtraggio che dovrebbe essere a prova di malintenzionati.

Oltre 90mila agenti per militarizzare le città

L'allerta è massima perché in realtà l'Europeo porterà in Francia ben più dei 2,5 milioni di tifosi da stadio. Le zone a rischio sono moltiplicate: impianti, sedi di allenamento, fan zone, aeroporti, stazioni, centri cittadini e ogni luogo dove ci sarà confusione e affollamento. Gli attacchi al Bataclan e a Charlie Hebdo hanno insegnato che non esistono posti sicuri davanti alla minaccia del terrorismo.

Tra agenti delle forze dell'ordine e poliziotti privati Uefa saranno 90mila gli uomini schierati a difesa dell'Europeo: 42mila della Polizia, 30mila della Gendarmeria, 5mila della Protezione Civile e 13mila delle agenzie private ingaggiate a suon di milioni di euro per un budget che sarà certamente molto più alto di quanto preventivato dalla Francia al momento dell'assegnazione della manifestazione. Ma la sicurezza ha un costo e non si possono fare errori.

Il ricordo dell'attentato allo Stade de France del novembre 2015

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Parigi, 13 novembre 2015, lo Stade de France dopo gli attentati terroristici

Il ricordo dell'attentato allo Stade de France del novembre 2015

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13 novembre 2013: allo Stade de France di Saint-Denis si ferma l'amichevole tra Francia e Germania per il rischio di nuovi attentati

Il ricordo dell'attentato allo Stade de France del novembre 2015

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Stade de France, il giorno della strage di Parigi: il pubblico lascia l'impianto dopo l'ordine di evacuazione

Il ricordo dell'attentato allo Stade de France del novembre 2015

EPA/IAN LANGSDON
Parigi, 13 novembre 2015. Un ferito viene evacuato dallo Stade de France .

Il ricordo dell'attentato allo Stade de France del novembre 2015

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Parigi, 13 novembre 2015. Il campo di calcio dello Stade de France invaso dagli spettatori dopo lo scoppio delle bombe durante l'incontro tra le nazionali di Francia e Germania.

Il ricordo dell'attentato allo Stade de France del novembre 2015

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Parigi, 13 novembre 2015, lo Stade de France dopo gli attentati terroristici

Il ricordo dell'attentato allo Stade de France del novembre 2015

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Parigi, 13 novembre 2015, lo Stade de France dopo gli attentati terroristici

Il ricordo dell'attentato allo Stade de France del novembre 2015

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Parigi, 13 novembre 2015, lo Stade de France dopo gli attentati terroristici

Il ricordo dell'attentato allo Stade de France del novembre 2015

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Parigi, 13 novembre 2015, lo Stade de France dopo gli attentati terroristici

Il ricordo dell'attentato allo Stade de France del novembre 2015

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Parigi, 13 novembre 2015, lo Stade de France dopo gli attentati terroristici

Il ricordo dell'attentato allo Stade de France del novembre 2015

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Parigi, 13 novembre 2015, lo Stade de France dopo gli attentati terroristici

Il ricordo dell'attentato allo Stade de France del novembre 2015

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Parigi, 13 novembre 2015, lo Stade de France dopo gli attentati terroristici

Il ricordo dell'attentato allo Stade de France del novembre 2015

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Polizia scientifica fuori dal ristorante vicino allo Stade de France a nord di Parigi, uno degli obiettivi degli attentati del 13 novembre 2015

Il ricordo dell'attentato allo Stade de France del novembre 2015

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Polizia scientifica fuori dal ristorante vicino allo Stade de France a nord di Parigi, uno degli obiettivi degli attentati del 13 novembre 2015

Le forze speciali del RAID e i ritiri blindati

Tutto il dispositivo sarà controllato e governato da una cellula di specialisti in stretto contatto con il Governo Hollande e con il Ministero dell'Interno. Dopo l'allarme dei mesi scorsi non di parla più di spostamenti di date e sedi delle partite o dell'ipotesi di stadi chiusi, ma di fronte a un rischio concreto nessuna misura può essere esclusa. I cieli di Parigi e non solo saranno presidiati come in tempo di guerra: no-fly zone e scudo anti-droni su tutti gli stadi per evitare intrusioni dall'alto.

La Francia metterà a disposizione delle 24 nazionali il RAID, corpo speciale anti-terrorismo che verrà inviato non solo a presidio degli impianti, ma anche a difesa delle sedi dei ritiri: due per ogni delegazione a confrontarsi con i colleghi dei singoli paesi che seguiranno i propri giocatori, utilizzando uno schema di coordinamento felice e che l'Italia sperimenta ormai da diverse manifestazioni.

La fan zone di Parigi che spaventa la Polizia

Più ancora che il momento delle partite, però, a spaventare il dispositivo di intelligence sono le tante fan zone sparse nelle città. Ospiteranno centinaia di migliaia, anzi milioni, di tifosi e turisti a caccia dell'emozione di vivere di persona il grande evento. La loro sicurezza dovrà essere garantita dalle forze dell'ordine degli enti locali interessati, costrette a raddoppiare un budget da decine di milioni di euro.

Quella più grande sarà allestita a Parigi in zona Tour Eiffel che è stata progettata per ospitare 90mila persone con spettacoli, concerti e mille attività. Attorno a Campo di Marte si sta combattendo una battaglia tutta francese, tra chi la vorrebbe chiusa nelle notti in cui si gioca allo Stade de France o al Parco dei Principi e chi sta facendo di tutto per tenerla aperta: saranno 13mila gli agenti impegnati per controllare la zona. Il tutto immerso in un sistema di videocamere e di sorveglianza visiva. 

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