Emanuela Orlandi, perché dopo 32 anni la Cassazione chiude il caso

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Immagini di Emanuela Orlandi, durante il Corteo silenzioso da Castel Sant'Angelo a Piazza San Pietro, per ricordare la petizione lanciata a Benedetto XVI per fare luce sul rapimento di Emanuela Orlandi. Citta' del Vaticano,18 Dicembre 2011.

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Pietro Orlandi, e il Sindaco Gianni Alemanno, a Piazza del Campidoglio, durante la marcia per Emanuela Orlandi il 27 Maggio 2012.
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Immagini di Emanuela Orlandi, a Piazza del Campidoglio, durante la marcia del, 27 Maggio 2012.
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Un'immagine di Emanuela Orlandi, durante l'Angelus a Piazza San Pietro il 27 Maggio 2012.
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Un'immagine di Emanuela Orlandi, durante l'Angelus a Piazza San Pietro, 27 Maggio 2012.
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Pietro, il fratello di Emanuela Orlandi, con un' immagine della sorella, durante l'Angelus a Piazza San Pietro, 27 Maggio 2012.
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Il fratello di Emanuela Orlandi, Pietro, a Piazza San Pietro per l'ultimo 'Angelus di Papa Benedetto XVI chiede verita' e giustizia per la sorella, 24 febbraio 2013 a Roma.
ANSA/MASSIMO PERCOSSI

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Il fratello di Emanuela Orlandi, Pietro, a Piazza San Pietro per l'ultimo 'Angelus di Papa Benedetto XVI chiede verita' e giustizia per la sorella, 24 febbraio 2013 a Roma
ANSA/CHI L'HA VISTO?
Nell'immagine tratta dal sito internet di "Chi l'ha visto?" Emanuela Orlandi mentre suona un flauto.
Ansa
Una cartolina a Papa Francesco sul caso di Emanuela Orlandi

La Cassazione, dopo 32 anni, mette una pietra sull'inchiesta per la scomparsa di Emanuela Orlandi, la quindicenne residente nella città del Vaticano, di cui si sono perse le tracce dal 22 giugno 1983.

La sesta sezione penale della Cassazione ha giudicato inammissibile il ricorso della famiglia contro l'archiviazione dell'indagine della procura di Roma. Nell'ottobre scorso il gip aveva respinto l'opposizione, avanzata dai familiari di Emanuela e da quelli Mirella Gregori (scomparsa poche settimane prima), alla richiesta di archiviazione da parte del procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone, e dei pm Simona Maisto ed Ilaria Calò.

L'inchiesta vedeva sei indagati, tutti in qualche modo legati al bandito della banda della Magliana Enrico De Pedis (ucciso nel 1990): monsignor Pietro Vergari, ex rettore della basilica di Sant'Apollinare, Sergio Virtù, autista di Enrico De Pedis, Angelo Cassani, detto "Ciletto", Gianfranco Cerboni, ("Giggetto"), Sabrina Minardi, già supertestimone dell'inchiesta, e il fotografo Marco Accetti.

La procla testimone, un ruolo nella scomparsa di Emanuela era stato ricoperto da personaggi di spicco del sodalizio criminale romano. A parlare di un legame tra il caso Orlandi e la banda della Magliana era già stato in passato il pentito Antonio Mancini, che riferì di un depistaggio fatto da De Pedis, uno dei capi della banda sepolto nella Cappella di Sant'Apollinare a Roma proprio in virtù di presunti legami con ambienti vaticani. Tesi smentita, negli anni scorsi, dallo stesso rettore della Basilica. Proprio dietro Sant'Apollinare c'era la scuola di musica frequentata dalla stessa Emanuela, ultimo luogo in cui fu vista la ragazza scomparsa.

Contro di loro sia la procura sia il gip hanno ritenuto che non fossero stati raccolti sufficienti elementi probatori. E ora è arrivato il visto della Cassazione. Rimangono pendenti per Accetti, che nelle scorse settimane è stato sottoposto a perizia psichiatrica che l'ha giudicato capace di intendere e volere ed anche di stare in giudizio benché affetto da disturbi della personalità di tipo narcisistico ed istrionico, le accuse di calunnia e autocalunnia.

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