Elezioni europee 2019: i bocciati eccellenti

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Kashetu Kyenge, detta Cécile  (Kambove, 28 agosto 1964), è una politica italiana di origine congolese, è stata ministro dell'integrazione del governo Letta.Nata Kashetu Kyenge a Kambove, nella provincia congolese del Katanga da una famiglia benestante e numerosa di etnia bakunda (il padre, funzionario statale, era capo villaggio e aveva quattro mogli e 39 figli), dopo le scuole superiori decise di intraprendere gli studi di medicina e chirurgia all'università, ma una commissione governativa la dirottò alla facoltà di farmacia dell'Università di Kinshasa.


Malgrado le 32 mila preferenze ottenute Lara Comi (Forza Italia) una delle storiche europarlamentari italiane è arrivata terza. Deve sperare per entrare a Strasburgo che Silvio Berlusconi decida di prendere il seggio in un'altra circoscrizione
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Emma Bonino
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Un momento della conferenza stampa del Sindaco di Parma, Federico Pizzarotti
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Pippo Civati a Roma
Corradino Mineo durante la manifestazione in favore del Referendum contro il Fiscal compact a Roma, 10 settembre 2014. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

Nicola Fratoianni è nato a Pisa nel 1972. Laureato in Lettere e Filosofia, toscano pugliesizzato, è Assessore alle Politiche giovanili, Cittadinanza sociale e Attuazione del programma della Regione Puglia dal 27 aprile 2010. È stato eletto con Sel


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Elisabetta Gardini (Padova, 3 giugno 1956) è un'attrice teatrale, conduttrice televisiva e politica italiana.Nel 2004 lascia il teatro e la televisione per riprendere, dopo l’esperienza con il Patto per l'Italia (si era candidata nel 1994 nel Patto Segni, ma fu sconfitta da Emma Bonino), il suo percorso politico candidandosi con Forza Italia alle Europee. Le 34.000 preferenze che raccoglie con appena quattro settimane di campagna elettorale persuadono Silvio Berlusconi a nominarla portavoce nazionale del partito


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Daniela Santanché.
Alessandra Mussolini, senatrice Pdl e madre di tre figli (Credits: Ansa/Giuseppe Lami)

Non esistono particolari distinzioni: gli esclusi eccellenti di queste Elezioni Europee 2019 si trovano sia a destra che a sinistra. Troviamo tra loro nomi ben noti nel panorama politico italiano. A rimanere fuori a Nord-Est è Cecile Kyenge, ex ministro del Pd a non riuscire ad entrare, nonostante 1.151 preferenze espresse dagli elettori in suo favore. Si posiziona dietro al capolista Carlo Calenda, ma anche dopo Elisabetta Gualmini e Maria Cecilia Guerra.

Ma non finisce qui, perché tra i trombati troviamo anche Emma Bonino con +Europa. Il suo partito si attesta al di sotto della soglia del 4% e quindi è fuori. Bocciato poi anche Pizzarotti, dello stesso partito. Nonostante il successo a Parma, dove ha ottenuto l’8% dei voti, non riesce ad entrare nel Parlamento europeo. Tra gli esclusi eccellenti troviamo poi un altro nome di rilievo della sinistra italiana: Filippo Civati, di Europa Verde. Nonostante abbia ricevuto 8.199 voti, questi non sono sufficienti ad eleggerlo. Nicola Fratoianni e Corradino Mineo, di La Sinistra, sono altri esclusi in queste elezioni europee 2019. Stessa sorte tocca a Paolo Ferrero e Marco Rizzo, “comunisti per sempre”.

Nella lista dei bocciati alle elezioni europee c’è Elisabetta Gardini, di Fratelli d’Italia, che ottiene ben 14.699 voti a Padova. Questi tuttavia non sono sufficienti. A rimanere fuori a Nord-Ovest è poi Daniela Santanché, anche lei di Fratelli d’Italia, nonostante il suo partito abbia ottenuto risultati molto buoni nel corso di queste elezioni europee. Ottiene comunque 7.878 voti. Bocciato l’altro compagno di partito Francesco Alberoni.

Esclusi anche Roberto Fiore, di Forza Nuova, e Simone Di Stefano, di CasaPound. Come poi i Mussolini. Alessandra Mussolini non ottiene i voti sperati con Forza Italia, e lo stesso accade a Caio Giulio di Fratelli d’Italia.

Ps. Ultim'ora. Dalla Francia arriva la notizia che Sandro Gozi, del Pd, ma candidato nella lista di Macron, è rimasto fregato. Nemmeno lontano da casa...

Insomma, in queste elezioni ci sono state diverse novità e non sono di certo mancati i trombati tra coloro che raccolgono discreti consensi in Italia. Tuttavia la soglia di sbarramento non perdona, e anche con buoni risultati in molti sono rimasti “a casa”.

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