Da Ecclestone a Rossi: pagare per chiudere

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Bernie Ecclestone

Il 17 gennaio del 2014, il 'grande vecchio' della Formula 1, l'uomo che ha rivoluzionato le corse sotto la bandiera dei diritti televisivi, viene rinviato a giudizio dal tribunale di Monaco di Baviera per corruzione e istigazione alla frode. L'accusa: avrebbe versato una tangente di 44 milioni di dollari a Gerhard Gribkowsky, ex presidente della banca BayerLB, per convincerlo a cedere le quote dell'istituto di credito al fondo di investimento Cvc. Ieri la conclusione della vicenda. Ecclestone ha accettato di pagare alla procura di Monaco 75 milioni di euro per chiudere il processo.


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Valentino Rossi

Il Fisco bussa alla porta del Dottore il 3 agosto del 2007: gli contesta compensi non dichiarati per 59 milioni di euro, che diventano 112 con l'aggiunta di sanzioni e interessi. Rossi scuote la testa e spedisce un video-messaggio alle redazioni dei principali Tg nazionali, spiegando che l'affondo dell'Agenzia delle entrate non aveva ragione di esistere. Sei mesi più tardi, firmerà un bonifico di 35 milioni per chiudere la pratica.


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Alberto Tomba

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Diego Armando Maradona

Secondo il Fisco, l'ex fuoriclasse del Napoli non avrebbe versato l'Irpef negli ultimi due anni di permanenza in Italia. Nel febbraio del 2005, la Corte di Cassazione gira le carte: il giocatore deve pagare 31 milioni di euro. Peccato che “El Pibe de oro” non voglia sentire ragioni, rispedendo al mittente accuse e incombenze. Da allora, a colpi di 3000 euro di interessi al giorno, il debito sarebbe arrivato a quota 40 milioni. Il 20 ottobre dello scorso anno, Maradona spiega in diretta tv a 'Che tempo che fa': “Chi si fa pubblicità sono quelli di Equitalia che vengono da me. Ma hanno un altro lavoro, il loro lavoro non è Maradona. Io non mi nascondo”. Questione aperta.


lUCA ZENNARO /ANSA /JI

Mario Cipollini

Il 17 aprile del 2008, il campione del mondo di Lucca, uno dei più grandi velocisti di sempre del ciclismo italiano, viene condannato a un anno e 10 mesi di reclusione per l'omessa dichiarazione dei redditi per il biennio 2003-04. Nel giugno 2010, tutto risolto. La Corte d'Appello decide che il 'Re Leone' è completamente estraneo alle accuse e lo assolve. La motivazione: Cipollini abitava davvero a Montecarlo.


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