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È morto Pino Buongiorno: fu una colonna di Panorama

Stamattina è morto Pino Buongiorno: aveva soltanto 62 anni. Fino al 2011 è stato vicedirettore di Panorama, e ancor prima inviato speciale, capo della redazione romana e corrispondente di Panorama dagli Stati Uniti.

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Pino è stato una delle nostre grandi firme. In gioventù si era occupato prelvalentemente di terrorismo italiano, poi all'inizio degli anni Novanta era andato in America. Nella seconda metà di quel decennio era tornato a Roma.

Da cronista, per Panorama Buongiorno ha seguito guerre e conflitti, mille piste pericolose a cavallo tra spionaggio e terrorismo internazionale. Le sue inchieste restano tra i migliori pezzi di giornalismo pubblicati da Panorama.

Operato nell'estate 2012 per un'infezione mal curata al piede sinistro, Pino aveva subito un'amputazione dolorosa, che aveva affrontato con grande coraggio e determinazione.

Aveva saputo raccontare la sua propria vicenda con il solito stile asciutto, a cavallo tra ironia e indignazione per quella che aveva scoperto essere la "guerra dimenticata": quella che i disabili in Italia troppo spesso combattono ogni giorno.

Aveva così raccontato l'incontro con una dottoressa dell'Inps, che dopo avergli chiesto quale lavoro svolgesse prima della malattia gli aveva detto: «Ah, ma per voi giornalisti non ci sono problemi per questo tipo di invalidità: potete sempre continuare a scrivere al computer». Come se per un cronista fosse inutile e banale andare in giro a testimoniare gli avvenimenti.

E a Pino andare in giro per il mondo piaceva moltissimo.

Il suo ultimo articolo su Panorama è uscito l'11 dicembre 2013. S'intitola Europa-Russia, torna la Guerra fredda. È un'analisi ficcante e intelligente, che racconta con sorprendenti capacità predittive come Bruxelles e Mosca fossero già allora due mondi in rapido allontanamento.

"In mezzo c’è l’Ucraina" scriveva Buongiorno "con la nuova crisi nata dalla mancata firma dell’accordo di associazione con la Ue, le rivolte dei manifestanti e la feroce repressione della polizia, che fanno tornare indietro l’orologio agli anni più bui della guerra fredda".

Pino, che pure da oltre un anno non poteva più andare in giro per il mondo con i suoi piedi, aveva comunque saputo vedere con otto mesi di anticipo quel che sarebbe accaduto nell'agosto 2014: l'invasione della Crimeada parte di truppe irregolari al soldo di Mosca. "Dieci anni fa a Bruxelles si puntava a creare una relazione che avrebbe avuto tutto in comune" spiegava Pino, allora. "Oggi le illusioni sono svanite. Al terzo mandato, il presidente russo Vladimir Putin non vede più l’Ue come modello da imitare, ma da combattere, perché forgiato dall’America". 

La sua intelligenza, la sua ruvida capacità di scomporre la realtà con un tocco di cinismo e insieme d'ironia ci mancheranno tantissimo.



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