E-commerce e consumatori: i 4 profili degli italiani

Chi siamo? Quanti siamo? Dove andiamo? Un fiorino. Pare sia ispirata alla celebre frase della pellicola cult “Non ci resta che piangere” firmata dal duo Roberto Benigni/Massimo Troisi l’ultima mappa dei consumatori messa a segno dal Politecnico di Milano. E, per l’esattezza, da Andrea Boaretto, a capo dei progetti marketing della School of Management. Presentata durante il laboratorio marketing digitale di Smau, si direbbe “roba da commerciali”. E basta. Invece no. Perché in realtà riguarda tutti noi. O meglio: fa le pulci ai 31,3 milioni di utenti Internet presenti in Italia, oltre la metà di tutti gli italiani, neonati inclusi. Non ci credete? Leggete i quattro identikit tracciati e dite la vostra. Rispondendo alla domanda di rito: e voi di che profilo siete? 

1. Newbie: per il 60% donne, con una buona presenza di over 55, scolarità e disponibilità economiche medie, sono assai abitudinari. Anche nel processo d’acquisto. La scelta è fatta sul prezzo. Preferibilmente basso. L’attenzione all’innovazione è scarsa. Zero e-commerce, o quasi. Marginale l’utilizzo degli aggeggi mobili, tablet o cellulari di ultima generazione che siano, per verificare magari in tempo reale l’opportunità o meno di un acquisto. Sono in tutto 5,3 milioni circa. 

2. Old Style Surfer: per il 54% uomini, parecchi under 35, con una scolarità medio-alta e un reddito perlopiù medio. Razionali e pianificatori, amano le novità, vorrebbero vivere nel futuro, hanno fiducia nella tecnologia e nel progresso. Ma negli acquisti amano farsi gli affari propri. Sono difficilmente influenzabili. Al più chiedono lumi altrui. Magari utilizzando i social network. Con l’e-commerce convivono. Ma se possono ne fanno anche a meno.  E i device li usano per altro. Informarsi e, perché no, giocare. Sono 7,7 milioni. 

3. Social Shopper: al 56% uomini, di cui oltre la metà over 45, scolarità ancora una volta medio-alta e reddito medio. Razionali ed estroversi, amano le novità ma non ne sono schiavi. Spesso capi-famiglia, sono professionisti dello shopping. Sanno comprare. Al prezzo giusto. Perché sta a loro fare quadrare il bilancio di casa. Sono alla ricerca di suggerimenti intelligenti, semmai. E non si fanno problemi a interpellare le aziende produttrici o, ancora, a partecipare a discussioni con altri utenti nelle community prescelte. Per loro i device mobili hanno un ruolo marginale. Sono i più numerosi: 10,7 milioni circa. 

4. Hyper Reloaded: in prevalenza uomini, perlopiù nella fascia 25-44 anni, con un livello socio-economico alto. Evoluti, sperimentatori, sono alla ricerca costante della novità. Anche tecnologica. Niente nerd. Veri appassionati semmai. Al punto da volare negli Usa per comprarsi l’ultima novità hi-tech con mesi d’anticipo sul lancio italiano o, ancora, da fare ordini a raffica negli e-commerce internazionali. Hanno tablet e smartphone incorporati, o quasi. Costantemente online. Anche per puro divertimento. Sono 7,6 milioni.   

Ordunque? Siete newbie o hyper reloaded? Nel caso vi interessi la sottoscritta è old style surfer. Con un paio di distinguo: non ci tengo particolarmente a vivere nel futuro. Anzi. Potessi scegliere opterei per il tardo Settecento o, in alternativa, per gli anni Trenta. Quelli del proibizionismo, per intenderci. E in entrambi i casi non sarebbe l’Italia la mia terra promessa. Due: ho un telefono che probabilmente è fuori produzione. Gli aggeggi hi-tech non li uso. Punto. Ma mi faccio gli affari miei. Questo si. E non solo negli acquisti. E voi? Forza, scriveteci, commentate, criticate. Va bene tutto. 

Per i commerciali doc invece un avvertimento su tutti: scordatevi la diversificazione dei prezzi a seconda dei canali di vendita utilizzati. Vi sgamano in un secondo facendo una semplice ricerca su Google magari quando si trovano già alla cassa con il maglioncino prescelto in mano. E se vedono che quel maglioncino costa meno altrove, anche solo pochi euro, lo mollano all’istante. Senza andarlo a comprare in quell’altrove. Sia chiaro. 

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