Ducati Scrambler Café Racer, sportiva e modaiola

Ufficio Stampa Ducati
Ducati Scrambler Café Racer non è solo (oggettivamente) bello da vedere, si guida anche molto bene, pur non essendo una moto per smanettoni
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La ciclistica dello Scrambler Café Racer si avvale di telaio a traliccio in tubi d'acciaio, nuova forcella Kayaba a steli rovesciati da 41 (non regolabile), mono regolabile nel precarico e forcellone bibraccio in alluminio
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La coda con l'unghia che trasforma la moto in una monoposto, i semimanubri e gli specchietti posti alle estremità sono alcune delle sue principali chicche
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L'impianto frenante Brembo è caratterizzato da un solo disco all'anteriore da 330 mm con pinza a quattro pistoncini ad attacco radiale che svolge un ottimo lavoro
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Ducati ha realizzato una linea dedicata di accessori e abbigliamento per permettere ai propri clienti di vivere l'esperienza Scrambler a 360 gradi
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La posizione di guida è caricata in avanti, come su ogni café racer che si rispetti, ma non è troppo estrema e non stanca (subito)
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La tabella portanumero riporta il 54 in omaggio a Bruno Spaggiari, storico pilota Ducati che nel 1968 corse la Mototemporada Romagnola con una Ducati che montava un motore derivante dal mono 350 dello Scrambler
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Le ruote sono in lega leggera da 17'' e montano pneumatici da 180/55 dietro e 120/70 davanti
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Ci sono anche il portatarga basso e lo scarico Termignoni ad accentuare il suo carattere racing

In un'epoca in cui siamo (più o meno consapevolmente) vittime e artefici di un processo tecnologico che sta cambiando le nostre vite, ci ritroviamo sempre più spesso a rivalutare e reinterpretare mode, stili e design del passato. Sta accadendo anche con le due ruote. Tant'è che, un po' alla volta, le Case motociclistiche stanno tirando fuori almeno un modello che si ispiri alle vecchie e fascinose Café Racer.

Parliamo di mezzi tecnicamente moderni ma che, nell'estetica, richiamano e moto che negli anni '60/'70 sfrecciavano per strada, impegnate in gare di accelerazione, prima di ritrovarsi fuori ai caffè londinesi; l'Ace Cafe è sicuramente tra i più celebri. Erano, insomma, i tempi in cui i famosi Rockers – appassionati di due ruote e musica Rock – trasformavano esemplari stradali in “prototipi” da corsa, completi di accessori e appendici aerodinamiche provenienti da moto che invece le gare le facevano sul serio, in pista, legalmente.

Vecchie e nuove generazioni
Oggi questo segmento è in forte ascesa, perché piace ai vecchi motociclisti nostalgici ma anche alla nuova generazione di biker, più attenta alla moda e al lifestyle che alle performance.

Così Ducati lancia sul mercato la declinazione Café Racer dello Scrambler, best seller del Marchio che dalla nascita (2015) a oggi ha letteralmente trainato l'azienda di Borgo Panigale verso un successo senza precedenti: oltre 55.000 moto vendute nel 2016 a livello mondiale.

È sportivo, aggressivo, accattivante, ma anche molto facile e godibile: monta un bicilindrico da 803 cc da 75 CV ricco di coppia ai bassi e ai medi regimi. È adatto sia ai motociclisti esperti che ai neofiti. I suoi elementi distintivi sono senza dubbio i semimanubri con gli specchietti all'estremità, la tabella portanumero, la sella con l'unghia “monoposto” (removibile) e il piccolo cupolino, oltre a una serie di accorgimenti tecnici che ne esaltano la vocazione racing. Costa 10.950 euro ed è ampiamente personalizzabile (c'è anche una linea di abbigliamento/accessori dedicata). È una moto modaiola, è vero, ma è una Ducati in tutto e per tutto.


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