Dieselgate: nella Ue controlli più severi sulle emissioni

A due anni dallo scandalo del Dieselgate, arriva un vero e proprio giro di vite per il sistema Ue delle omologazioni auto, che si è dimostrato l'anello debole della catena che ha portato alle emissioni diesel 'truccate'.

Via libera dunque a controlli a campione delle auto già sul mercato, a test indipendenti dei servizi tecnici e alla facoltà di Bruxelles di compiere proprie verifiche, imporre multe fino a 30mila euro per veicolo e ordinare richiami a livello europeo.

Le nuove regole, una volta ricevuto l'ok formale di Consiglio ed Europarlamento, saranno immediatamente applicabili da tutti i Paesi Ue, mentre diventeranno obbligatorie dal primo settembre 2020.

Compromesso

"Accolgo con favore che gli elementi chiave della nostra proposta siano stati mantenuti, inclusa una reale supervisione Ue e poteri di esecuzione", ha dichiarato la commissaria Ue al mercato interno Elzbieta Bienkowska.

La proposta iniziale dell'esecutivo comunitario, infatti, è stata 'amputata' della norma che modificava il sistema di remunerazione spezzando il circolo vizioso odierno, ossia che i servizi tecnici che compiono i test sulle auto sono pagati dagli stessi costruttori.

Controlli ex post

Nel dettaglio, le nuove norme di omologazione introducono come detto, oltre ai test ex ante necessari per omologare un modello auto, anche controlli a campione ex post, uno ogni 40mila vetture registrate (al ribasso rispetto a quanto chiesto da Bruxelles), e il 20 per cento di questi controlli dovrà includere anche la verifica delle emissioni.

Controllori controllati

I servizi tecnici che effettuano i test dovranno essere poi costantemente sottoposti ad audit, mentre sia la Commissione che gli altri stati membri potranno contestare la loro designazione in caso di problemi. E le stesse motorizzazioni nazionali subiranno audit da parte di Bruxelles.

Richiami e multe

Cambiano poi anche i 'poteri' di reazione dei Paesi: in caso di auto non a norma, ognuno potrà prendere misure di salvaguardia senza dover aspettare l'intervento dell'autorità di omologazione come succede oggi.

Scatta infine la supervisione Ue: la Commissione potrà fare a sua volta controlli di mercato, ordinare richiami in tutta l'Ue e assegnare sanzioni, come già accennato, sino a 30mila euro per veicolo fuori legge sia ai costruttori che ai laboratori.

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