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Mogol e Lucio Battisti
Musica

Dieci straordinari album italiani usciti 50 anni fa. Era il 1972...

C'è stata un'età dell'oro per la musica italiana. Un periodo in cui qui come e nel resto del mondo album di altissimo livello musicale erano i protagonisti delle classifiche. Ma al di là delle vendite e delle Top Ten, il 1972 è stato un anno epocale di grande musica made in Italy. Per questo abbiamo selezionato dieci 33 giri pubblicati 50 anni fa e che ancora adesso mantengono inalterata tutta la loro bellezza. E che sono un antidoto potente alla tristezza dell'autotune...

1) Umanamente uomo: il sogno - Lucio Battisti

Una delle vette della produzione Battisti-Mogol, , il disco de La canzone del sole di Innocenti evasioni, I giardini di marzo, E penso a te, Comunque bella. Brani che sono patrimonio della musica italiana, insieme a due perle nascoste interamente strumentali: Il fuoco una splendida digressione psichedelica e la title track, dove il testo che Mogol aveva scritto per il pezzo è sostituito da un fischio che interpreta la melodia della canzone.

2) Storia di un minuto - PFM

Leggendario concept album, il disco d'esordio della PFM, che racconta in musica la giornata di un uomo comune. Tra progressive e hard rock, contiene brani memorabili come La carrozza di Hans, Impressioni di settembre (Testo di Mogol), Dove... Quando.... È festa. La PFM si muove nel solco della scena progressive europea, ma già da questo disco mostra una personalità e uno stile unici.

3) Pollution - Franco Battiato

Il secondo album del grande artista, un disco inserito nelle classifiche dei migliori album italiani di progressive rock. Un album visionario e sperimentale che guardava avanti sia dal punto di vista dei suoni che delle tematiche trattate: l'intero disco ha come argomento centrale l'inquinamento del Pianeta. All'interno delle note di copertinaun comunicato del CISM (Centro Internazionale Studi Magnetici) di Imola, in cui viene descritto un progetto per mandare in tilt i veicoli a motore tramite apparecchiature magnetiche.

4) Radici - Francesco Guccini

Le radici raffigurate nella foto di copertina che mostra i nonni e i prozii del cantautore sono il tema portante di un disco che parla di legami, di tradizioni. A cominciare proprio dalla title track in cui Guccini racconta di Pavana, il paese dell'Appennino tosco emiliano dove abita ora e dove ha trascorso i primi anni della sua vita. E poi, ancora, Modena che affiora nelle parole di Piccola città e Incontro, e i due brani-capolavoro del disco: Canzone della bambina portoghese e Il vecchio e il bambino.

5) Darwin - Banco del Mutuo soccorso

Atmosfere primitive e la maestosità del migliore prog rock sono i tratti distintivi di disco storico, uno dei migliori realizzati dalla band di Francesco Di Giacomo. La scelta dei suoni, le atmosfere rarefatte, gli incroci tra tastiere e pianoforte creano un muro di suono che avvolge l'intero album, dedicato alle origini della Terra e alle sue evoluzioni, oltre che un evidente omaggio al biologo inglese Charles Darwin.

6) MU - Riccardo Cocciante

Il disco d'esordio di Cocciante che iniziò la sua carriera con un album dalla chiara matrice progressive rock. Quanto di più lontano ci potesse essere dal format della canzone pop, tra sintetizzatori, flauti, chitarre e sitar. Il disco è ispirato alla leggenda dell'antico continente Mu e tratta temi filosofico-religiosi. All'incisione dell'album parteciparono alcuni musicisti del panorama prog italiano e internazionale.

7) Questo piccolo grande amore - Claudio Baglioni

Un concept album che parla di una storia d'amore ambientata a Roma negli anni Settanta. Non era famoso in Italia Baglioni quando il disco arrivò nei negozi. Sul successo d'un album con queste caratteristiche non avrebbe scommesso nessuno allora, ma ad oggi Questo piccolo grande amore è uno dei best seller di sempre della musica italiana.

8) Theorius Campus - Venditti & De Gregori

"A dodici anni ho capito che c'era qualcuno che poteva fare le canzoni in modo diverso, erano i cantautori. In particolare Theorius Campus di Venditti e De Gregori ha cambiato la mia percezione" ha raccontato Luciano Ligabue parlando dei dischi che lo hanno ispirato. Theorius Campus, in cui i due artisti incrociano le voci in soli due brani, è la fotografia di un'era della canzone cantautoriale romana e del fervore artistico che animava il mitico Folkstudio.

9) Uomo di pezza - Le Orme

Il synth, il pianoforte e l'Hammond sono i protagonisti del sound di un disco intensissimo, che appartiene all'era del prog rock italiano senza indulgere in virtuosismi strumentali. Tra i brani cult, il conclusivo ed onirico Alienazione, un viaggio psichedelico intrigante e fuori dagli schemi.

10) Nel mondo, una cosa - Mia Martini

L'album contiene alcuni dei più grandi successi della vocalist, a cominciare dalla bellissima Piccolo uomo e Valsihna composta da Vinicius de Moraes e Chico Buarque. Da non dimenticare Madre, versione italiana di Mother di John Lennon e Io straniera, remake di Border song di Elton John.

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