Davos: crisi, vodka, laser e animali impagliati

L’austerity? Un ricordo. Gli eventi istituzionali? It doesn’t matter (Che importa...). Al World economic forum di Davos grande affluenza alle feste tra economisti, industriali e uomini della finanza dai molti zeri. Fra i più presenzialisti Nouriel Roubini, che non si è fatto mancare nulla. Anzi. L’economista star ha fatto sfoggio del suo smoking (Dolce&Gabbana) alla festa di Gary Cohn, presidente della Goldman Sachs, nella sua baita. E, memore dei suoi studi bocconiani, davanti alle italiane sfoggiava un italiano perfetto. L’evento più chiacchierato è stato il Montagnard party, dove Sean Parker, fondatore di Napster ed enfant prodige della Silicon Valley, ha voluto esagerare. Invece che la solita festa, ha affittato un intero night club e l’ha trasformato in una mostra di tassidermia: animali imbalsamati, raggi laser e vodka. Dal numero uno della Goldman Sachs, Lloyd Blankfein, al fondatore di Wikipedia, Jimbo Wales, passando per professori di Harvard come Kenneth Rogoff, i presenti hanno dimenticato neve e crisi. Sfortuna vuole che la mostra fosse nello stesso giorno, e nello stesso orario, del party della Federazione Russa, e molti sono andati lì per ovvie ragioni. Nessun dubbio per i tiratardi: dopo l’una tutti al Capanna oppure nella baita di Klaus Schwab, l’organizzatore del Wef.

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