I danni della siccità che asseta l'Italia

Siccità in Italia. Sono almeno 10 le Regioni che hanno già avviato le verifiche e stanno per chiedere, la dichiarazione di stato di calamità naturale al ministero delle Politiche agricole per attivare il Fondo di solidarietà nazionale.

Secondo Coldiretti, i 2/3 dei campi coltivati lungo la Penisola sono a secco a e i danni provocati a coltivazioni e allevamenti, superano i 2 miliardi.

Stato di calamità

La richiesta dichiarazione dello stato di calamità fa scattare la sospensione delle rate dei mutui bancari delle imprese agricole e il blocco del versamento dei contributi assistenziali e previdenziali.

Tenuto conto dell'eccezionale siccità, vengono estesi i benefici del Fondo di solidarietà anche alle aziende agricole che potevano sottoscrivere assicurazioni, grazie a un emendamento al decreto Mezzogiorno ora in Senato.

L'emergenza regione per regione

Lombardia: sui pascoli di montagna si registra in media un calo del 20% di erba a disposizione del bestiame. Le perdite provocate dalla siccità in Lombardia ammontano a circa 90 milioni.

Piemonte: a soffrire sono soprattutto le province di Cuneo, Asti e Alessandria dove il forte caldo di questi giorni, oltretutto, sta aggravando la situazione idrica degli alpeggi. La campagna cerealicola sta facendo registrare rese inferiori del 30%.

Liguria: soffrono soprattutto gli oliveti dell'Imperiese e le zone irrigue di Andora e Albenga dove è in difficoltà anche la coltivazione del pregiato basilico genovese.

Veneto: Dal mese di aprile ha emesso tre ordinanze sullo stato di crisi allo scopo di contingentare l'acqua.

Trentino Alto Adige: la produzione del primo taglio di fieno è stata falcidiata del 30%, ma la siccità' ha fatto ulteriori danni dopo quelli, gravissimi, provocati dalle gelate con perdite anche del 100% in alcune aziende frutticole della Val di Non, della Val di Sole e della Valsugana.

Friuli Venezia Giulia: lo stato di "sofferenza idrica" è stato già sancito.

Emilia Romagna: la dichiarazione dello stato di emergenza riguarda le zone di Parma e Piacenza. In generale si registrano danni, soprattutto a pomodoro da industria, cereali, frutta, per oltre 100 milioni ai quali se ne aggiungono altri 50 per nubifragi e grandinate.

Toscana: oltre 200 milioni di euro è la stima dei danni all'agricoltura. La Regione ha dichiarato lo stato di emergenza. Solo la perdita di prodotto per grano tenero e duro è valutata in circa 50 milioni di euro.

Marche: Coldiretti stima un danno di circa 30 milioni; a soffrire sono tutte le colture, con crolli di produzione fino al 50%.

Umbria: danni stimati in oltre 60 milioni; il calo delle precipitazioni porterà a una diminuzione delle rese di grano e orzo (-30/40%) e per i foraggi (-50%).

Lazio: criticità maggiori si registrano a Latina dove sono compromessi fino al 50% i raccolti di mais, ortaggi, meloni: i danni si attestano tra 90 e i 110 milioni.

Campania: la Regione ha chiesto lo stato di calamità naturale: i danni sono di circa 200 milioni.

Abruzzo: nella sola Marsica che contribuisce a generare il 25% del Pil agricolo con 13mila ettari coltivati, si stimano perdite di ricavo, legate alla produzione orticola e zootecnia, di circa 200 milioni.

Molise: dighe ai minimi storici; numerosi comuni hanno emanato ordinanze "anti spreco" per salvaguardare le risorse idriche.

Puglia: già persi di 140 milioni di euro di grano, pomodori da industria e ortaggi.

Calabria: i danni toccano i 310 milioni di euro; la Regione ha avviato le procedure per la richiesta della calamità.

Sicilia: costi triplicati per chi è costretto a irrigare i campi, con l'acqua che in alcune zone del catanese non arriva a causa di una rete colabrodo.

Sardegna: nel Sulcis-Iglesiente quattromila aziende agricole sono rimaste praticamente senz'acqua a causa della siccità e degli incendi: 120 milioni di euro le perdite per tutti i settori agricoli. La Giunta Regionale ha adottato una delibera per chiedere lo stato di calamità naturale. (Ansa)

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