Il merkeliano che dice: "Un'Europa così non ha senso"

"Nessun aumento delle tasse, pedaggio per gli stranieri che percorrono le autostrade tedesche e un premio retroattivo per le donne che abbiano avuto figli prima del 1992". Sono i temi più importanti che la pura e dura Csu, cugina bavarese della Cdu che alle regionali del 15 settembre ha sfiorato il 50 per cento, cercherà di far inserire nel prossimo programma di governo. 

Programma che la cancelliera democristiana Angela Merkel si appresta a scrivere con i socialdemocratici dell’Spd. A dirlo a Panorama è Peter Gauweiler, uno dei maggiori esponenti della formazione bavarese, nonché presidente della sottocommissione delle Politiche culturali ed educative estere del Bundestag.

"Merkel è un leader molto guardingo, che non ama rischiare. Piace anche per questo e noi le saremo a fianco, come sempre". Qualche divergenza però affiora, in particolare sulla politica europea. "A titolo personale ritengo che ai paesi in difficoltà dovrebbe essere data la possibilità di uscire dall’euro, senza che siano costretti a lasciare l’Unione Europea" sottolinea Gauweiler.

"L’Europa così com’è non ha senso: come si può parlare di unione quando tasse, sistemi sociali e spese sono così diversi? La Banca centrale europea sta agendo come il vecchio comitato centrale sovietico, con sede a Francoforte anziché a Mosca. Il suo gruppo dirigente non è stato eletto da nessuno e nessuno può farlo cadere. Mario Draghi non sta gestendo bene la crisi, è un manager della Goldman Sachs, un americano che di italiano ha solo il passaporto. Qualcosa dovrà cambiare".

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