Risparmi, come proteggerli dall'Eurocrisi

Una serata da cardiopalma, in attesa del verdetto dei mercati, previsto per il giorno successivo. Così domenica prossima, 17 giugno, molti investitori attenderanno l'esito delle elezioni in Grecia , che saranno determinanti per le sorti della disastrata Repubblica Ellenica, ormai vicina a lasciare l'Unione Monetaria Europea.

RISCHIO CONTAGIO.

Più che il destino politico di Atene, agli esponenti della comunità finanziaria interessano però soprattutto le conseguenze di questa eventuale fuoriuscita. Il rischio-contagio è infatti dietro l'angolo. Dopo la dipartita di Atene dall'area euro, i capitali internazionali potrebbero infatti abbandonare in massa, o quasi, tutti i paesi periferici del Vecchio Continente, dal Portogallo alla Spagna fino all'Italia, facendo colare a picco i prezzi dei loro titoli di stato, Btp compresi.

OPERAZIONE-LAMPO.

Forse è ancora presto per delineare uno scenario a tinte così fosche, ma una cosa è quasi certa: l'eventuale uscita della Grecia da Eurolandia non sarà un passaggio indolore. A sostenerlo, pochi giorni fa, è stato anche Bengt Dennis, consulente della società di gestione East Capital ed ex-governatore della banca centrale di Svezia.“Tutto può accadere e anche l'Europa è vulnerabile” ha detto Dennis, che ha paventato poi il rischio di un fallimento a catena delle banche elleniche, di una fuga di capitali dal paese e di una transizione-lampo a una nuova valuta, decisa in pochi giorni dalle autorità.

TRE MESI DI FUOCO.

Il prossimo trimestre, secondo gli esperti delle case d'affari, sarà dunque cruciale per gli investitori che, oltre alle elezioni di domenica, attendono con ansia anche un altro appuntamento: il vertice dei capi di stato e di governo europei, in agenda per i prossimi 27 e 28 giugno, dove si deciderà il salvataggio delle banche spagnole. Intanto, però, i mercati finanziari non sono disposti a rimanere alla finestra più di tanto e si attendono un segnale chiaro dalla Banca Centrale Europea a sostegno della moneta unica, già da lunedì.

SCORTA DI LIQUIDITA'.

Con questi chiari di luna, gli investitori non hanno scelta: meglio giocare in difesa e fare scorta di liquidità, cioè acquistare una buona dose di obbligazioni e titoli di stato di brevissima durata, inferiore a 6 mesi. Certo, chi segue questa strategia deve rassegnarsi a incassare dei  ridotti al lumicino. Un Buono ordinario del Tesoro (Bot) con scadenza a 6 mesi, per esempio, oggi rende attorno al 2% su base annua, che corrisponde all'1,75% al netto delle tasse. Tuttavia, secondo molti esperti è meglio non essere avidi e accontentarsi, almeno per il momento. A chi si aspetta un default sregolato della Grecia, Steen Jakobsen, capo economista di Saxo Bank, consiglia per esempio di investire in liquidità almeno il 50% del proprio portafoglio e di tenersi lontano dalle borse, che rischiano di fare un brusco capitombolo.

IL FASCINO DEL BIGLIETTO VERDE.

Per mettersi al riparo dagli scossoni, gli investitori possono però percorrere anche un'altra strada: uscire dai confini del Vecchio Continente dove, come ricorda Corrado Caironi, strategist della società di consulenza finanziaria Ricercaefinanza.it, “la Spagna e l'Italia rimarranno inevitabilmente sotto pressione ancora per un po'”. In questo contesto, per Caironi il dollaro americano conserva indubbiamente il ruolo di valuta-rifugio. Oggi, anche per un piccolo investitore italiano, acquistare attività nella divisa d'Olteoceano non è difficile. Nel nostro paese, per esempio, sono venduti migliaia di fondi comuni di investimento che puntano sui mercati statunitensi, tra cui più di 100 hanno un portafoglio prudente, composto da obbligazioni in dollari di breve scadenza. A Piazza Affari, invece, sono quotati 8 exchange traded fund (gli etf, cioè i fondi negoziabili in borsa come le azioni) che investono nei Treasury bond, i titoli di stato statunitensi. Va ricordato, però, che questi prodotti hanno già guadagnato molto negli ultimi mesi, con rialzi superiori anche al 20% nell'arco di un anno.

OCCASIONI IN BORSA.

Tra gli esperti delle case d'affari, c'è però chi ritiene che sul mercato azionario europeo, nonostante gli affanni dell'Unione Monetaria, ci siano adesso occasioni di acquisto. La pensano così gli analisti di Barclays che consigliano però questa strategia a chi si pone un obiettivo di rendimento nel medio e lungo periodo, cioè nell'arco dei prossimi 5 anni. Escludendo i titoli bancari, secondo gli esperti della casa britannica, parecchie azioni hanno infatti già scontato nei prezzi lo scenario negativo che oggi fa da cornice alla piazze finanziarie. In particolare, gli analisti di Barclays guardano con favore ad alcune azioni a larga capitalizzazione, che tradizionalmente assicurano agli investitori un elevato flusso di dividendi. Tra queste, ci sono per esempio i colossi farmaceutici Roche, Sanofi e Novartis, il gruppo alimentare svizzero Nestlè, la catena della grande distribuzione britannica Tesco e il produttore di tabacco British American Tobacco.

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