Crisi economica, la ripresa comincerà nel 2014

La ripresa è quella cosa che permette di accelerare, ossia aumentare la velocità. Quando, come l’economia italiana, si retrocede del 2,6 per cento all’anno, anche fermarsi è una ripresa. E questo succederà, credo, durante il 2013, a meno che le elezioni della prossima primavera non accentuino l’instabilità politica producendo un Parlamento peggiore dell’attuale. Che poi a quella «ripresa frenante» possa seguirne una accelerante, tale da fare crescere il Paese a ritmi comparabili a quelli a cui esso decresce da quattro anni a questa parte, ne dubito assai, «rebus sic stantibus». Detto altrimenti: non vedo tassi di crescita superiori all’1 per cento lordo annuo in serbo per il nostro Paese fino a che non cambiano radicalmente le politiche economiche, fiscali, del lavoro e dell’istruzione. Previsioni simili valgono per il resto dei paesi europei, ovviamente: la ripresa del 2013 sarà debole in tutta Europa. Ma in Italia, Spagna, Grecia e Portogallo potrebbe consistere solo nella fine della caduta, in attesa della prossima.

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