B.B. King e la Gibson «Lucille». (Dammy Clinch/Getty Images)
Musica

Le chitarre che hanno fatto la storia

l leggendario riff di Smoke On The Water dei Deep Purple, quello di Cocaine firmato da JJ Cale e portato alla fama da Eric Clapton, le note che aprono Sweet Child O’ Mine dei Guns N’ Roses o quelle di Back in Black degli Ac/Dc: una manciata di accordi magici che identificano al primo ascolto chi li suona e a quale canzone appartengono. C’è tanta, tantissima chitarra nella memoria collettiva di chi è cresciuto ascoltando rock, blues, punk e jazz.

Suoni, innovazioni, colpi di genio messi in atto da musicisti straordinari con il supporto di inventori, liutai e tecnici altrettanto rivoluzionari. Quello delle chitarre è un mondo variegato e affascinante, raccontato con cura e gusto per gli aneddoti nelle pagine di Guitar, il libro di David Schiller (edito da L’Ippocampo): un viaggio intrigante nel mondo della musica a 6 e 12 corde, ma anche la storia dello speciale rapporto fisico che si instaura tra la chitarra e chi la suona, come se il manico e il corpo dello strumento fossero un’estensione delle dita, del cervello e dell’anima. Ecco la storia di nove chitarre che hanno reso famosi chi le ha suonate.


Carlos Santana e la Prs (Larry Marano)


Carlos Santana

Prs

Lo strumento preferito di Carlos Santana risale al 1980 ed è opera di un allora sconosciuto artigiano del Maryland, Paul Reed Smith, da sempre fan del chitarrista messicano. Il suo obiettivo era realizzare una chitarra che fosse una sorta di incrocio tra i due strumenti che avevano fatto la storia della musica negli anni Settanta: la Gibson e la Fender. Tra i segni particolari della PRS, i segnatasti indicati con uccellini in rilievo. Il motivo? La madre di Reed Smith era un’appassionata di «birdwatching».

Fender Stratocaster, la preferita di Eric Clapton e David Gilmour


Eric Clapton

Fender Stratocaster

Una chitarra storica, progettata nel 1956 dal leggendario liutaio e businessman americano Leo Fender, e diventata la preferita da Mister Slowhand, ovvero Eric Clapton (il soprannome dal suo modo di suonare «rallentato»). La sei corde è stata immortalata nel 1970 sulla cover dell’album Layla and Other Assorted Love Songs dei Derek and The Dominos, un supergruppo blues rock formato da Clapton, e anche sulla copertina del primo disco solista del chitarrista inglese, uscito sempre nel 1970. La Stratocaster Brownie di Eric Clapton è stata venduta a un’asta benefica di Christie’s nel 1999 per la cifra record di 497 mila dollari.

Yellow Cloud, chitarra artigianale di Prince


Prince

Yellow Cloud

Unico e inimitabile come lo stile chitarristico di Prince. La costruzione dello strumento «a nuvola» venne affidata dall’artista a un negozio di Minneapolis. La chitarra apparve per la prima volta tra le mani di Prince nel film Purple Rain. Successivamente, la Cloud venne utilizzata dal musicista anche nel disco cult Sign O’ the Times. La preziosissima sei corde, con il corpo in legno d’acero, è stata venduta a 225 mila dollari nel 2018 durante un’asta all’Hard Rock Cafè di New York. Tra il 1983 e il 1999 Prince si è quasi sempre esibito sul palco con l’inseparabile Yellow Cloud.

Doppio manico 6 e 12 corde per la Gibson EDS 1275 di Jimmy Page, chitarrista dei Led Zeppelin.


Jimmy Page

Gibson EDS-1275

È la chitarra con cui Jimmy Page dei Led Zeppelin eseguiva dal vivo il brano cult del gruppo, Stairway to Heaven. A due manici, uno con 12 corde e uno con sei, consentiva al chitarrista di non dover cambiare strumento durante l’esecuzione del brano. La Gibson EDS 1275 è indissolubilmente legata a un’altra canzone indimenticabile, Hotel California, l’evergreen degli Eagles, caratterizzata dal suono della chitarra di Don Felder. Il modello color crema (a sinistra) appartiene a Steve Howe degli Yes. Tra i primi fan della EDS 1275, il genio del jazz rock John McLaughlin.

Gibson Les Paul, una delle chitarre elettriche più iconiche. E'la preferita da Slash.


Les Paul

Gibson Les Paul

Les Paul era lo pseudonimo di Lester William Polfuss, il chitarrista che nel 1952 inventò il celebre strumento che ancora oggi porta il suo nome. Decine di artisti rock nel corso dei decenni hanno utilizzato questa chitarra dal sound killer. Tanto che della Les Paul sono stati creati moltissimi modelli «signature», ciascuno con caratteristiche sonore ben precise per soddisfare le esigenze di ogni musicista. Tra le tante Les Paul griffate ci sono quelle di Jimmy Page, di Slash dei Guns N’ Roses, di Joe Perry degli Aerosmith.

La Frankenstrat Kramer di Eddie Van Halen.


Eddie Van Halen

Frankenstrat Kramer

Una delle più iconiche chitarre di sempre, indissolubilmente legata a Edward Van Halen, il musicista che alla fine degli anni Settanta ha rivoluzionato il suono della chitarra rock. Il nome fa riferimento alla creatura raccontata della scrittrice Mary Shelley, Frankestein, perché venne realizzata assemblando legni diversi (acero e frassino), cercando di fondere le sonorità della Gibson con quelle della Fender Stratocaster. Van Halen era solito bollire le corde della sua Frankenstrat per farle durare più a lungo.

B.B. King e la Gibson «Lucille». (Dammy Clinch/Getty Images)


BB KING

Gibson Lucille ES 355

La sua chitarra è il simbolo del blues. Al nome della chitarra B.B. King dedicò il titolo di un album pubblicato nel 1968. La denominazione dello strumento è legata a un incendio che distrusse una ballroom dell’Arkansas dove B.B. King si stava esibendo. Il rogo venne provocato da una lite tra due uomini per una ragazza chiamata Lucille: durante la rissa i due contendenti rovesciaronovun barile di kerosene utilizzato per riscaldare il locale.

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