Burkini e facekini, i costumi da bagno coprenti - Foto

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12 gennaio 2007. La modella australiana Mecca Laalaa indossa un "burqini" disegnato dalla stilista Aheda Zanetti, in un negozio sportivo islamico di Sydney, in Australia.
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23 agosto 2009. Un Burqini esposto in un negozio sportivo di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, in vendita per 419 Dirham (circa 80 Euro).
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4 febbraio 2007. La bagnina Mecca Laa Laa, vesitita con un burqini creato apposta per lei, tra i colleghi durante il suo primo servizio volontario sulla spiaggia di North Cronulla a Sydney, Australia.
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4 febbraio 2007. La bagnina Mecca Laa Laa, vesitita con un burqini sulla spiaggia di North Cronulla a Sydney, Australia.
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4 febbraio 2007. La bagnina Mecca Laa Laa, vesitita con un burqini, parla con una bambina durante il suo primo servizio volontario sulla spiaggia di North Cronulla a Sydney, Australia.
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18 agosto 2006. Due donne fanno il bagno vestite con dei "costumi da bagno integrali" prodotti dalla turca "Hasema", di fronte a una spiaggia nei pressi di Istanbul.
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2 dicembre 2010. Una donna completamente velata da un niqab fa il bagno nel mare di fronte alla spiaggia di Al-Barakam, presso Aden, nello Yemen.
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28 aprile 2013. Una donna musulmana vestita e velata fa il bagno insieme al marito in costume da bagno nelle acque del mar morto, presso la spiaggia di Biankini, nei pressi di Gerico, in Cisgiordania.
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13 agosto 1993. In Algeria, una donna completamente vestita esce dal Mar Mediterraneo insieme a un ragazzo in costume da bagno.
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29 giugno 2012. Due donne velate fanno il bagno nel mare Mediterraneo, di fronte a una spiaggia di Gaza.
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21 agosto 2014. Donne cinesi coperte da facekini fotografate nelle acque del Mar Giallo, presso Qingdao, in Cina.
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16 luglio 2015. Una donna con il volto coperto da un facekini fotografata nelle acque del Mar Giallo, presso Qingdao, in Cina.
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20 agosto 2014. Un gruppo di donne cinesi coperte da facekini, fotografate nelle acque del Mar Giallo, presso Qingdao, in Cina.
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21 agosto 2014. Due donne cinesi coperte da facekini fotografate nelle acque del Mar Giallo, presso Qingdao, in Cina.
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24 luglio 2015. Una donna con il volto coperto da un facekini fotografata nelle acque del Mar Giallo, presso Qingdao, in Cina.

Dopo che la città di Cannes ha emesso un'ordinanza municipale, firmata dal sindaco di centrodestra David Lisnard, per vietare l'utilizzo del burkini sulle spiagge cittadine, perché questo costume da bagno "manifesta in maniera ostentata un'appartenenza religiosa" e per questo "rischia di creare disturbo all'ordine pubblico", il nostro ministro dell'Interno Angelino Alfano ha giudicato negativamente questa scelta. In un'intervista al Corriere della Sera, sulla scelta di Lisnard, ha dichiarato: "Non mi sembra ahimè che il modello francese abbia funzionato per il meglio". Quindi in Italia massima libertà di andare in spiaggia come si vuole.

Burqini, il "tre pezzi" islamico
Ma cos'è esattemente il burkini (o burqini)? Si tratta di un "tre pezzi" - casacca, pantaloni e cappuccio - che copre tutto il corpo della donna, lasciando liberi solo viso, mani e piedi. A inventarlo nel 2003, la stilista australiana di origini libanese, Aheda Zanetti, per dare modo alle donne musulmane di fare il bagno in luoghi pubblici senza mostrare il corpo, in osservanza delle regole religiose che impongono la "modestia" nella modalità più rigorosa. Com'è evidente, la parola burqini nasce dall'unione di bikini e burqa, il velo integrale che copre anche gli occhi imposto alle donne nell'Afghanistan dei talebani. 

Dopo aver ottenuto grande successo tra le musulmane d'Australia - dove già nel 2006 il Telegraph parlava di un'apertura al costume integrale islamico da parte della storica associazione locale dei Lifesavers, i bagnini/guardaspiaggia volontari, per scelta inclusiva verso le donne islamiche - ha iniziato a diffondersi anche nei Paesi del Medioriente, nell'America del Nord, fino a raggiungere l'Europa. Da pochi mesi anche lo storico retailer britannico Marks & Spencer ha annunciato una sua linea di burqini, secondo Newsweek già andata esaurita.

Quella che ai nostri occhi, abitutati a bikini, topless e tanga, può sembrare un indumento insopportabile per affrontare spiagge e piscine, per le donne musulmane osservanti è forse invece motivo di sollievo, considerato che l'unica alternativa preesistente - come vediamo in alcune foto della gallery - era quella di entrare in acqua completamente coperte da niqab (il velo integrale che lascia scoperti solo gli occhi) o comunque interamente vestite e con il velo in testa.

Il facekini in Asia
Il burqini non è la sola "copertura da spiaggia" alternativa al costume diffusasi recentemente. Da alcuni anni, in Cina, va aumentendo il numero di donne che fanno uso del Facekini, una cuffia che copre l'intero volto, esclusi occhi, naso e bocca, simile a quella usata dai lottatori di wrestling. Qui non è in gioco la purezza morale, ma l'attenzione a preservare una pelle chiara, sinonimo di bellezza. Come in un lontano passato anche in Europa, in Asia la pelle abbronzata è considerata un difetto da evitare in tutti i modi: attraverso l'alimentazione, con creme solari a protezione altissima, ma anche con trattamenti sbiancanti.

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