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Bono Vox con Matteo Renzi a Expo2015: le foto

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Il leader degli U2 Bono Vox visita Expo 2015 - Milano, 6 settembre 2015
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Il leader degli U2 Bono Vox con il premier Matteo Renzi a Expo 2015 - Milano, 6 settembre 2015
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Il leader degli U2 Bono Vox visita Expo 2015 - Milano, 6 settembre 2015
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Il leader degli U2 Bono Vox con il premier Matteo Renzi a Expo 2015 - Milano, 6 settembre 2015
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Il leader degli U2 Bono Vox con il premier Matteo Renzi a Expo 2015 - Milano, 6 settembre 2015
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Il leader degli U2 Bono Vox con il premier Matteo Renzi a Expo 2015 - Milano, 6 settembre 2015
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Il leader degli U2 Bono Vox stringe la mano al premier Matteo Renzi a Expo 2015 - Milano, 6 settembre 2015
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9. Biglietti Expo per l'arrivo di Bono. Quando il cantante degli U2 ha fatto visita ad Expo in Rete era possibile acquistare il biglietto per l'evento
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Bono Vox, leader degli U2 a Expo 2015 - Milano, 6 settembre 2015

"È sbagliato usare la parola migranti. La parola giusta è rifugiati": da Expo, Bono Vox, leader degli U2, ha lanciato questo appello al mondo e in particolare all'Europa. Lo stesso che ha lanciato nei suoi concerti torinesi.

Il bisogno di solidarietà

Accolto come un punto di riferimento dallo stesso Matteo Renzi ("sono qui per ascoltare"), il leader degli U2 ha parlato solo alcuni minuti davanti a una platea adorante. Per dire che è "inaccettabile" che la direttrice del World Food Programme, Ertharin Cousin, debba andare "con la borsa dell'elemosina dai 150 Paesi che rappresentano Expo" per trovare i soldi che servono a nutrire chi ha bisogno, e che ora ci sia il rischio di dover tagliare il programma di sostegno ai rifugiati siriani in Giordania per mancanza di fondi.

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L'Irlanda - ha annunciato il ministro dell'Agricoltura Simon Coveney - triplicherà i suoi fondi, stanziando 60 milioni soprattutto per i profughi. E l'Italia, ha promesso il premier Matteo Renzi, farà "l'Italia" aumentando i soldi per la cooperazione con l'obiettivo "di tornare al quarto posto fra i Paesi del G7". Perchè "è giusto commuoversi davanti alle immagini di un bambino che potrebbe essere nostro figlio" ma bisogna anche e soprattutto muoversi.

"Migranti è un termine politico usato per privarli del loro vero stato: queste persone - ha sottolineato Bono - sono rifugiati. Scappano dalla guerra, hanno lasciato le proprie case perchè non hanno case. Quindi non usiamo più quella parola". I riflettori sono stati tutti per Bono "arrabbiato perchè come diceva Johnny Rotten la rabbia è energia se la usi in modo positivo".

I ringraziamenti a Renzi

Ma lui ha voluto condividere la luce: prima con la Cousin "perchè io - ha spiegato - sono solo una rockstar, mentre lei è una vera eroina". E poi con Renzi: "Applaudo la sua leadership" ha detto spiegando che quando il premier "si è alzato e ha detto che c'è un obbligo morale di Europa e Italia molte persone si sono chieste di cosa parlasse", ma dopo che la Merkel ha aperto le frontiere "è parso l'unico sano in un clima folle. Lo ringrazio per questo".

L'imperativo politico dell'Europa

Questa settimana e' successo qualcosa di incredibile, l'Europa non è piu' quella di sette giorni fa e Angela Merkel è diventata simbolo morale per l'Europa. Alcune settimane fa si diceva fosse troppo dura con la Grecia, ora ha completamente ribaltato la propria immagine, nel senso dell'accoglienza" ha aggiunto poi Vox in un'intervista esclusiva alla Stampa.

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Il musicista ha sottolineato come "I tedeschi si siano dimostrati molto più avanzati e aperti dei loro concittadini europei. Le immagini che abbiamo visto, con i bambini che portavano i loro orsacchiotti ai piccoli siriani, i genitori che regalavano cibo e vestiti, resteranno nella storia d'Europa. Questi sono momenti che non verranno dimenticati. Potremmo davvero essere a un punto di svolta per quel che l'Europa vuole essere nel Ventunesimo secolo".

L'accoglienza dei migranti in Germania dopo la lunga marcia dall'Ungheria

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Monaco di Baviera, 5 settembre 2015, l'arrivo dei profughi

L'accoglienza dei migranti in Germania dopo la lunga marcia dall'Ungheria

Photo by Sean Gallup/Getty Images
Monaco di Baviera, 5 settembre 2015, l'arrivo dei profughi

L'accoglienza dei migranti in Germania dopo la lunga marcia dall'Ungheria

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Monaco di Baviera, 5 settembre 2015, l'arrivo dei profughi

L'accoglienza dei migranti in Germania dopo la lunga marcia dall'Ungheria

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Monaco di Baviera, 5 settembre 2015, l'arrivo dei profughi

L'accoglienza dei migranti in Germania dopo la lunga marcia dall'Ungheria

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Monaco di Baviera, 5 settembre 2015, l'arrivo dei profughi

L'accoglienza dei migranti in Germania dopo la lunga marcia dall'Ungheria

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Monaco di Baviera, 5 settembre 2015, l'arrivo dei profughi

L'accoglienza dei migranti in Germania dopo la lunga marcia dall'Ungheria

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Monaco di Baviera, 5 settembre 2015, l'arrivo dei profughi

L'accoglienza dei migranti in Germania dopo la lunga marcia dall'Ungheria

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Monaco di Baviera, 5 settembre 2015, l'arrivo dei profughi

L'accoglienza dei migranti in Germania dopo la lunga marcia dall'Ungheria

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Monaco di Baviera, 5 settembre 2015, l'arrivo dei profughi

L'accoglienza dei migranti in Germania dopo la lunga marcia dall'Ungheria

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Monaco di Baviera, 5 settembre 2015, l'arrivo dei profughi

L'accoglienza dei migranti in Germania dopo la lunga marcia dall'Ungheria

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Monaco di Baviera, 5 settembre 2015, l'arrivo dei profughi

L'accoglienza dei migranti in Germania dopo la lunga marcia dall'Ungheria

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Monaco di Baviera, 5 settembre 2015, l'arrivo dei profughi

L'accoglienza dei migranti in Germania dopo la lunga marcia dall'Ungheria

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Monaco di Baviera, 5 settembre 2015, l'arrivo dei profughi

L'accoglienza dei migranti in Germania dopo la lunga marcia dall'Ungheria

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Budapest, 4 settembre 2015. Migranti lasciano a piedi la città, in direzione Vienna.

L'accoglienza dei migranti in Germania dopo la lunga marcia dall'Ungheria

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Monaco di Baviera, 5 settembre 2015, l'arrivo dei profughi

L'accoglienza dei migranti in Germania dopo la lunga marcia dall'Ungheria

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Monaco di Baviera, 5 settembre 2015, l'arrivo dei profughi

L'accoglienza dei migranti in Germania dopo la lunga marcia dall'Ungheria

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Monaco di Baviera, 5 settembre 2015, l'arrivo dei profughi

L'accoglienza dei migranti in Germania dopo la lunga marcia dall'Ungheria

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Uno dei profughi in cammino dall'Ungheria alla Germania, con un ritratto della candelliera Merkel al collo

L'accoglienza dei migranti in Germania dopo la lunga marcia dall'Ungheria

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Budapest, 4 settembre 2015. Un gruppo di migranti lascia a piedi la città, in direzione Vienna.

L'accoglienza dei migranti in Germania dopo la lunga marcia dall'Ungheria

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Budapest, 4 settembre 2015. Migranti lasciano a piedi la città, in direzione Vienna.

L'accoglienza dei migranti in Germania dopo la lunga marcia dall'Ungheria

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Budapest, 4 settembre 2015. Un gruppo di migranti lascia a piedi la città, in direzione Vienna.

L'accoglienza dei migranti in Germania dopo la lunga marcia dall'Ungheria

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Budapest, 4 settembre 2015. Un gruppo di migranti lascia a piedi la città, in direzione Vienna.

L'accoglienza dei migranti in Germania dopo la lunga marcia dall'Ungheria

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Budapest, 4 settembre 2015. Un gruppo di migranti lascia a piedi la città, in direzione Vienna.

L'accoglienza dei migranti in Germania dopo la lunga marcia dall'Ungheria

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Budapest, 4 settembre 2015. Un gruppo di migranti lascia a piedi la città, in direzione Vienna.

L'accoglienza dei migranti in Germania dopo la lunga marcia dall'Ungheria

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Budapest, 4 settembre 2015. Un gruppo di migranti lascia a piedi la città, in direzione Vienna.

L'accoglienza dei migranti in Germania dopo la lunga marcia dall'Ungheria

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Budapest, 4 settembre 2015. Un gruppo di migranti lascia a piedi la città, in direzione Vienna.

L'accoglienza dei migranti in Germania dopo la lunga marcia dall'Ungheria

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Budapest, 4 settembre 2015. Un gruppo di migranti lascia a piedi la città, in direzione Vienna.

L'accoglienza dei migranti in Germania dopo la lunga marcia dall'Ungheria

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Budapest, 4 settembre 2015. Migranti lasciano a piedi la città, in direzione Vienna.

L'accoglienza dei migranti in Germania dopo la lunga marcia dall'Ungheria

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Budapest, 4 settembre 2015. Migranti lasciano a piedi la città, in direzione Vienna.

Secondo Bono "l'Europa è un pensiero che deve diventare un sentimento. È un concetto freddo, qualcosa che impariamo a scuola, sentiamo nei telegiornali, ma dentro non ci sono cuore e sangue. Questa è la nostra opportunità di mostrare al mondo e a noi stessi quel che l'Europa deve essere". Il musicista irlandese definisce Papa Francesco come un poeta: "Lo è con le parole e con i simboli. Sono felice di poter provare a lavorare con lui come facemmo nella campagna sulla cancellazione del debito con Giovanni Paolo II che mostrò una leadership incredibile. Questo Giubileo sarà di nuovo un fenomeno mondiale. È il Giubileo della Misericordia, che puo' essere un concetto astratto, ma la misericordia articolata in azioni di cambiamento, delle persone e della politica puo' fare la differenza".

Resta ancora pero' molto da fare: perchè per l'Europa deve essere un "imperativo politico" mettere soldi ed esperienze "per affrontare quanto avviene in Africa" in modo da avere più chance di sconfiggere fame e povertà. "Io sono fiducioso" ha concluso per poi salutare nuovamente i fans che volevano dargli la mano, fare una foto o avere un autografo. "Portare Bono è un po' come portare il Papa" ha ammesso Coveney che lo ha convinto sei settimane fa a venire all'evento 'It begins with me' (Inizia da me) organizzato con il ministro italiano dell'Agricoltura Maurizio Martina. "Questa giornata segna una pietra miliare di questa Expo" ha detto citando le stesse parole di Bono: "Dove vivi non deve determinare se vivi". Applausi alla fine, come per un concerto, davanti a decine di migliaia di persone.

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