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Il futuro sindaco di New York in cinque aggettivi

Il 5 novembre i cittadini di New York City andranno a votare il loro nuovo sindaco. Dopo 12 anni di "governo tecnico" del re della finanza e dei media Michael Bloomberg, la città torna nelle mani di un politico. Ecco un profilo del favorito Bill de Blasio, in cinque aggettivi.

Italoamericano.

Finché i suoi genitori sono stati insieme, Bill de Blasio si è chiamato Wilhelm Warren Junior. Ha scelto il cognome materno quando il padre, un veterano affondato nell’alcol fino al suicidio , è scomparso dalla sua vita. L’amore per l’Italia è dichiarato dai nomi dei figli, Chiara (18 anni) e Dante (16). Discendente di un emigrante di Sant'Agate dei Goti (Benevento), De Blasio si tiene allenato sull’italiano grazie al suo barbiere , Alberto Amore: "Gli taglio i capelli in 10 minuti, poi parliamo di un po’ di tutto per mezz’ora", ha detto Amore.

Attivista.

La moglie di Bill de Blasio, la poetessa afroamericana Chirlane McCray, era un’attivista gay negli anni Settanta. "La realtà è che sono che sono sposata, ho due figli e che la sessualità è una cosa molto fluida e personale", ha detto McCray. Ma c’è un altro attivista in famiglia che è stato molto criticato dagli altri candidati: lo stesso de Blasio, che nel 1988 aveva prestato servizio come volontario in Nicaragua, dove aveva espresso la sua ammirazione per i rivoluzionari sandinisti. "Si è definito un ‘democratico socialista’", ha detto il candidato repubblicano John Lhota. "Io non l’ho mai detto, se è scritto in dei resoconti deve averlo annotato qualcun altro", ha replicato de Blasio. "In realtà quell’appunto l’ha scritto lui stesso", ha osservato il New York Times, che comunque lo sostiene apertamente nella sua corsa a sindaco.  

Alto.

Bill de Blasio è alto 1 metro e 95 centimetri. Il sindaco uscente, Michael Bloomberg, è molto più minuto: dovrebbe sfiorare il metro e 68, anche se la sua patente riporta un ottimistico 1,78 m. Il comico Jon Stewart ha detto che, se tutto va come previsto, avremo l’insediamento con "la maggiore discrepanza tra sindaco uscente e successore della storia".

Ritardatario.

È arrivato in ritardo di un’ora a un appuntamento elettorale di sabato mattina, dicendo: "Mi scuso, ma è stata una notte difficile, ho persino ricevuto una chiamata alle 5 del mattino". "Io a quell’ora, di solito, mi sveglio", ha replicato lo sfidante Lhota, osservando che "si è sindaci per 24 ore su 24, bisogna avere un fisico all’altezza". A essere molto criticata non è solo la sua preparazione fisica, ma anche quella manageriale: de Blasio ha lavorato per Bill Clinton, ha gestito la campagna di Hillary Clinton per un seggio al Senato, è stato per otto anni nel Consiglio comunale cittadino. Ma non ha mai provato a gestire un’azienda con 300 mila dipendenti e un bilancio da 70 miliardi, come il comune di New York. Per il New York Times non è un problema: “Anche Bloomberg non aveva esperienza di governo; ha imparato strada facendo, riempiendo la sua amministrazione di professionisti di alto livello”.  

Favorito.

Secondo un sondaggio commissionato da Nbc e Wall Street Journal, Bill de Blasio ha dalla sua il 65 per cento degli elettori, Lhota il 22 e l’ispanico Adolfo Carrión il 4 per cento. Gli mancano 13 punti per eguagliare il record di Edward Koch, che era diventato sindaco con il 78 per cento dei voti nel 1985.

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