Bildungsroman/1

“Mi domando che cosa avete nelle vene, oggi, voialtri giovani preti! Al mio tempo, si formavano degli uomini di chiesa – non aggrottate le sopracciglia, mi fate venir voglia di scappellottarvi – sì, degli uomini di chiesa, prendete la cosa come volete, dei capi di parrocchia, dei padroni, insomma, uomini di governo. Tenevano un paese, quelli là, solo alzando il mento. Oh! Lo so quello che state per dirmi: mangiavano bene, bevevano allo stesso modo, e non sputavano sulle carte. D’accordo! Quando si affronta in modo conveniente il proprio lavoro, e lo si fa presto e bene, vi restano degli ozi; ed è meglio per tutti quanti. Adesso, i seminari ci mandano dei chierichetti, dei piccoli vagabondi che si immaginano di lavorare più di tutti perché non vengono a capo di nulla. Invece di comandare, piagnucolano. Leggono mucchi di libri e non sono mai stati capaci di capire – di capire, intendetemi! – la parabola dello Sposo e della Sposa. Che cos’è una vera sposa, ragazzo mio, una vera donna, quale un uomo può augurarsi di trovarne una se è abbastanza stupido da non seguire il consiglio di San Paolo? Non rispondete, direste delle bestialità! Ebbene, è una robustona, dura alla fatica, ma che tiene per le cose e sa che tutto sarà sempre da ricominciare, sino alla fine. La Santa Chiesa avrà un bel darsi da fare: non cambierà questo mondo in altarino del Corpus Domini.”

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