Bankside, il volto più autentico di Londra

Storicamente un luogo dell'industria e dell’intrattenimento, South Bank è conosciuta per essere la sede del London Eye e del Sealife Centre, un luogo transitorio dove pochi pensano di mettere radici. O almeno così era fino a qualche anno fa. Grazie all’apertura di nuovi hotel per una clientela sempre più esigente e lo sviluppo di nuove aree residenziali di lusso come Triptych Bankside, quella che un tempo era solo la casa dello Shakespeare’s Globe è oggi un luogo di ritrovo per londinesi e turisti globe-trotter.

Chi desidera vivere una Londra diversa da quella raccontata dalle guide, troverà in Bankside un luogo ricco di arte e storia. Basta dare un’occhiata ai dissuasori presenti per le strade. Dopo la battaglia di Trafalgar gli inglesi presero possesso di molti cannoni francesi. Terminate le guerre napoleoniche questi cannoni furono venduti come rottami. Alcuni di loro sono stati utilizzati come dissuasori stradali, con l'estremità di fuoco mozzata e una palla di cannone infilata nella canna.

Anche le strade di Bankside raccontano la ricca storia della capitale britannica. Bear Gardens rimanda infatti agli spettacoli di bear-baiting (tormento dell’orso, ndr) famosi in Inghilterra fino alla fine del XIX secolo. Il «giardino dell’orso» non era che l’arena dove cani da caccia veniva sguinzagliati contro un orso incatenato per una gamba o per il collo. Lo stesso nome «Bankside» ricorda i grandi argini di terra costruiti per tenere a bada il Tamigi mentre il Cardinal Cap Alley prende il nome da un noto bordello che si trovava qui.

Il cimitero di Crossbones è tra i luoghi già affascinanti e simbolici di Bankside. Un ex cimitero medievale, rimasto abbandonato per anni, è ritenuto il luogo dove riposano circa 15.000 poveri senza nome, molti dei quali prostitute e bambini. Oggi un giardino ricco di opere d’arte, il Crossbones Graveyard è progettato per rispettare i morti emarginati che vi sono stati sepolti. Non è raro assistere a persone che accendono candele per ricordo.

Ma Bankside è anche colore e divertimento. Se siete diretti verso la Tate Modern non dimenticate di utilizzare l’attraversamento pedonale su Southwark Street. Camilla Walala ha dato vita a un’opera d’arte proprio in questo incrocio. E se siete appassionati di street art non potete certo perdere il Leake Street Graffiti Tunnel, noto anche come Bansky Tunnel. La strada è lunga circa 300 metri, parte da York Road e passa sotto i binari della stazione di Waterloo ed è possibile ammirare il lavoro di decine di artisti.

La serata si conclude poi da Menier, una ex fabbrica di cioccolato oggi teatro. E se la notte è ancora giovane, Boot and Flogger - l’unico bar del paese a non necessitare di una licenza per vendere alcolici, grazie a una dispensa di re Giacomo I - è il perfetto pit stop, insieme al George Inn, una delle locande più antiche della città che tra i suoi clienti vanta Shakespeare e Dickens.

Se il vostro sogno è sempre stato quello di bere un bicchiere di vino insieme a Bridget Jones, vi basterà invece recarvi al Globe Tavern in Bedale Street per un bicchiere di Chardonnay. L'appartamento di sopra era l'abitazione da single di Bridget. A 7 Stoney Street troverete la porta del invece la porta del Leaky Cauldron, il bar dove Harry viene lasciato dopo il suo viaggio sul Knight Bus in Harry Potter e il Principe di Azkaban.

Bankside Hotel

Selezionato come uno dei «Top 1% Hotels Worldwide» da Tripadvisor, il Bankside Hotel - parte della Autograph Collection - è un piccolo gioiello a pochi passi da Blackfriars Bridge. Un intimo hotel londinese a sei piani con 161 camere, comprese sette suite, è un social hub per chiunque abbia una passione per la cultura, l'arte, il cibo e le bevande.

Guidato dal general manager Philip Steiner, il Bankside Hotel fa sentire i suoi ospiti come a casa, circondati da opere d'arte eclettiche e mobili selezionati con cura in ogni stanza e spazio pubblico. Ogni pezzo è vario e stravagante, selezionato per far sorridere, pensare, riflettere gli ospiti. La forza creativa del progetto, Dayna Lee, è un'ex scenografa, i cui meriti cinematografici comprendono Balla coi lupi e Space Invaders. Per il Bankside, Lee si è ispirata all'ambiente circostante. Ha rifornito il bar dell'hotel con birre e gin prodotti localmente a Bermondsey e ha progettato un murale che si snoda attraverso l'hotel, un cenno alla storia della zona. Allo stesso modo, ad annunciare l’ingresso in hotel si trovano le spiritose opere in Technicolor che deturpano Shakespeare e Sir Christopher Wren, l'architetto della Cattedrale di St Paul, entrambe realizzate dall'artista britannica contemporanea Helen Gorrill.

Centro nevralgico dell’hotel è il ristorante Art Yard Bar and Kitchen, aperto per colazione, pranzo e cena. Stephen Englefield, executive chef, ha ideato il percorso di sapori «Culture Fixe» per raccontare la sua cucina fatta di prodotti freschi e locali, senza mai perdere di vista la creatività.














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