L'album del giorno: Aretha Franklin, Lady Soul

Sono passati quasi due anni dalla scomparsa di Aretha Franklin (morta il 16 agosto 2018 a 76 anni, dopo una lunga lotta contro il cancro al pancreas), l'indiscussa Regina del Soul, che ha attraversato da protagonista non solo la musica, ma anche la storia e il costume dell'America nera, diventando un simbolo di longevità artistica e di emancipazione femminile.

La storia della cantante, nata a Memphis il 25 marzo del 1942 ma cresciuta a Detroit, si è intrecciata con quella dei più importanti cantanti soul e r&b americani, da Sam Cooke a Ray Charles, da Curtis Mayfield a Stevie Wonder, da Whitney Houston fino a Lauryn Hill. Aretha è stata la prima donna a entrare nella Rock and Roll Hall Of Fame, la seconda per numero di Grammy Award e la più grande voce nella storia del rock secondo un sondaggio di Rolling Stone del 2014. Le sue straordinarie doti vocali, unite alle qualità di pianista e di compositrice, le hanno permesso di passare dal gospel al jazz, dal blues all'r&b, fino al pop più raffinato. E pensare che i suoi inizi di carriera non furono affatto facili. Nei primi cinque anni di contratto con la Columbia, nei quali incise nove album, l'artista nata a Memphis non riuscì, nonostante l'evidente talento vocale, ad affermarsi a causa di uno stile musicale troppo confuso, che passava da raffinati standard jazz a zuccherose canzoni dei musical. L'uomo che riuscì a trasformare Aretha in una superstar, lasciandole la massima libertà creativa e affiancandole una band di musicisti straordinari, fu il produttore Jerry Wexler, soprannominato il "re ebreo funky della musica nera", che lanciò anche il talento di Ray Charles.


Aretha Franklin "Chain of Fools" Rockaplast 1968www.youtube.com


Lady Soul, registrato nel 1967 e pubblicato all'inizio del 1968, è stato uno degli album di maggior successo della sua carriera, trascinato dalle hit Chain Of Fools, (You Make Me Feel Like) A Natural Woman, Since You've Been Gone e Ain't No Way, quest'ultima scritta dalla sorella Carolyn. Le canzoni avevano una profondità maggiore del solito, probabilmente anche a causa della recente perdita del carissimo amico Otis Redding, quasi il suo alter ego musicale: l'aereo su cui viaggiava il cantante, insieme ai Bar-Kays, precipitò il 10 dicembre 1967. Fu uno vero choc per Aretha, tanto che non se la sentì di partecipare al funerale di Otis. In Since You've Been Gone e Good To Me As I Am To You la Regina del Soul confermò ancora una volta il suo talento di compositrice, troppo spesso sottovalutato rispetto a quello di interprete. I due capolavori di Lady Soul erano Chain Of Fools e (You Make Me Feel Like) A Natural Woman.

Quest'ultima era stata composta da Carole King e Gerry Goffin, che l'avevano concepita come una canzone romantica, mentre Aretha la trasformò in un brano da chiesa, una vera preghiera a Dio, più che all'uomo amato. L'introduzione al pianoforte fu affidata a Spooner Oldham in modo che Ree potesse concentrarsi completamente sull'interpretazione vocale. L'orchestra era diretta da Ralph Burns, uno dei più importanti arrangiatori di quel periodo, al fianco di Ray Charles nel suo inno Georgia On My Mind. L'arrangiamento di Chain Of Fools, basato sulle armonie vocali di Erma, Carolyn e delle Sweet Inspirations, è frutto della genialità di Aretha, mentre l'inconfondibile introduzione di chitarra è merito di Joe South. Il testo, scritto da Don Covay, era perfetto per descrivere la relazione dell'artista con un uomo violento come Ted White. Nell'album spiccano anche due magnifiche cover di Money Won't Change You di James Brown e di People Get Ready degli Impressions di Curtis Mayfield, che qualche anno dopo produrrà Sparkle, uno dei migliori album nella carriera della Regina del Soul. Eric Clapton, che si trovava negli studi dell'Atlantic per registrare Disraeli Gears con i Cream, impreziosì con un assolo di chitarra il brano Good To Me As I Am Too You, in cui Aretha lanciava un messaggio chiaro al marito Ted: trattami bene o vattene per sempre. Clapton, che condivideva il suo stesso tecnico del suono, Tom Dowl, apparve quasi intimorito di fronte a lei per il suo straripante carisma, oltre che per il carattere notoriamente poco accomodante. Grazie a Lady Soul, ventinove minuti di grande musica, ritmo e sentimento, Aretha diventò l'artista più amata degli Stati Uniti, senza mai trascurare il suo impegno nella lotta per i diritti civili.

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