A capo dell'intelligence saudita

Pochi giorni dopo il bombardamento del quartier generale della Sicurezza Nazionale siriana, un decreto regio datato 19 luglio 2012 avvicendava il principe Muqrin (Mogren) bin Abdulaziz al-Saud con il principe Bandar bin Sultan al-Saud nella carica di direttore generale dell’Agenzia di intelligence esterna del Regno di Arabia Saudita, al-Istikhbarat al-Amah (Intelligence Generale).

Precedentemente, il principe Bandar aveva ricoperto l'incarico di segretario generale del Saudi Arabian National Security Council, dal 2005 sino alla sua nuova nomina.

Il principe Bandar è stato ambasciatore saudita negli Stati Uniti dal 1983 al 2005, diventando la figura chiave nelle relazioni con gli Stati Uniti, e sviluppando stretti legami con la famiglia Bush.

Nel 2009 Bandar ha cercato di imporre la figura politica di suo padre, il principe ereditario Sultan, come nuovo monarca dell' Arabia Saudita. Giorni dopo la nomina del principe Bandar a capo dell'intelligence saudita e dell’attentato all’Unità di Crisi siriana, la yemenita al-Fajr Press ha riportato la notizia di un attacco al quartier generale dell’intelligence di Riyadh, informazione poi ampiamente citata dai media iraniani.

L’esplosione avrebbe ucciso il numero due di Bandar, il vice direttore generale dei servizi segreti esteri sauditi, mentre stava entrando nell’edificio. Si riferiva, sul momento, che anche Bandar fosse stato ferito o ucciso. L’Arabia Saudita tuttavia non si è pronunciata in merito. Si trattava, probabilmente, di una risposta all’esplosione nella sede centrale della Sicurezza Nazionale siriana.

E' evidente che gli apparati dell’intelligence degli Stati arabi sono ultimamente presi di mira. In Medio Oriente è in corso una vera e propria guerra di intelligence, con alleanze trasversali.

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