Alice Cooper, Paranormal: il rock and roll è per sempre - Recensione
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Alice Cooper, Paranormal: il rock and roll è per sempre - Recensione

Il grande ritorno del re dello shock rock. Che dopo decine di album non ha perso il tocco magico... Alla batteria c'è Larry Mullen degli U2

Alice Cooper non è solo una leggenda vivente, il maestro del rock più teatrale che sia mai esistito. Paranormalè tutto tranne che il disco di un vecchio reduce che ci riprova.

Nelle tracce dell'album scorrono ancora adrenalina e tanta ispirazione. A cominciare proprio dalla title track connessa per stile e suono ai capolavori dal sapore Prog dell'era Welcome to my nightmare. Al basso, una certezza: Roger Glover dei Deep Purple.

Alla batteria troviamo un musicista che mai ti aspetteresti su un album del vecchio Alice: Larry Mullen degli U2. Esperimento bizzarro ma perfettamente riuscito. Un'idea del produttore Bob Ezrin (quello di The Wall dei Pink Floyd e di Destroyer dei Kiss) che con Alice ha realizzato diversi dischi "storici". 

Assolutamente irresistibili, la potenza di Fireball e l'atmosfera da Rocky Horror Picture Show di Holy Water accompagnata da una potente sezione fiati. Non a caso, alla chitarra della canzone più Texas-rock di Paranormal c'è Billy Gibbons degli ZZ Top. 

Cupa, inquietante e molto Seventies The sound of A, una delle perle di Paranormal. Intrigante l'attitudine sleazy rock di Genuine american girl, incisa con i musicisti originali della Alice Cooper Band. Sempre opera della vecchia line up, l'ottima You and all of your friends

Ad arricchire Paramormal anche cinque classici live: Billion dollar babies, Only women bleed, Feed my Frankestein, School's out e No more Mr. Nice Guy. 

Nessun dubbio: uno dei migliori rock album del 2017.

Adam Bettcher/Getty Images for Starkey Hearing Foundation
Alice Cooper sul palco con Johnny Depp, 2016

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Gianni Poglio