Ac/Dc a Imola - I 5 album più belli (e famosi)
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Ac/Dc a Imola - I 5 album più belli (e famosi)

In attesa di rivedere dal vivo la più importante band australiana di sempre, ripercorriamo la sua straordinaria carriera attraverso i dischi migliori

I capolavori della band di Angus Young


La notizia era nell’aria da alcuni giorni, ma ora è finalmente ufficiale: gli Ac/Dc si esibiranno il 9 luglio 2015 all'Autodromo Internazionale di Imola nell’unica data italiana del Rock or Bust Word Tour.

I biglietti saranno in vendita da mercoledì 17 dicembre su ww.ticketone.it.

La band fondata dai fratelli Young mancava nel nostro paese dal 19 maggio del 2010, quando Brian Johnson e soci hanno infiammato il pubblico di Udine.

Il tour europeo prenderà il via il 5 maggio 2015 ad Arnhem, in Olanda, e attraverserà tutto il Vecchio Continente fino al 25 luglio, con la chiusura allo stadio di Varsavia.

Micidiali riff di chitarre, ritmica serrata, voce aggressiva e tanta voglia di divertirsi. Questi, in sintesi, gli ingredienti del successo degli Ac/Dc, la band australiana più importante di sempre, che ha venduto oltre 200 milioni di dischi.

Non c’è gruppo heavy metal o grunge che non debba qualcosa alla band fondata dai fratelli Young, che ha riportato l’hard rock alla selvaggia energia delle origini. La dolorosa defezione di Malcolm Young per motivi di salute, sostituito dal nipote Stevie, non ha impedito agli Ac/Dc di realizzare il sedicesimo capitolo della loro storia, Rock or bust, uscito il primo dicembre e già ai vertici delle classifiche internazionali.

Ripercorriamo insieme (cliccando le frecce laterali in campo giallo) i cinque album fondamentali della storia degli Ac/Dc, una storia che, siamo certi, riserverà ancora delle sorprese.

1) Back in black

Indimenticabile la copertina tutta nera, così come i 42 minuti di hard rock brutale e trascinante del disco. L’album è un omaggio all’ex cantante Bon Scott, morto il 19 febbraio del 1980 dopo una notte di eccessi. Inutile soffermarsi sulle singole canzoni, ognuna è un capolavoro.  Back in black, con 50 milioni di copie, è il secondo album più venduto di sempre dopo l’irraggiungibile Thriller di Michael Jackson. Se non l’avete a casa, scendete e compratelo.

2) Highway to hell

I riferimenti al satanismo del titolo, che sembravano confermati dalle corna indossate in copertina dall’allora frontman Bon Scott, sono stati categoricamente smentiti dagli Ac/Dc. La highway che ha ispirato l’album è  la Canning Highway, un’autostrada a quattro corsie che si estende da Perth a Fremantle, tristemente nota per il gran numero di incidenti. Ecco il motivo del suo soprannome di “autostrada dell’inferno”. L’album è un’ode al sesso, dalla prima all’ultima nota. Inutile cercare un brano trascurabile tra i 10 della tracklist: non c’è.

3) Let there be rock

Go down, Dog eat dog e la title track Let there be rock hanno trascinato il quarto album della band australiana, il primo a entrare in classifica negli Usa. Whole Lotta Rosie è un omaggio dichiarato ai Led Zeppelin, mentre Problem child e Overdose attingono a piene mani all’inesauribile fonte del blues. Let there be rock è il disco della maturità.

4) High Voltage

L’album degli Ac/Dc targato 1975 segna un ritorno allo spirito originario del rock, che stava perdendo mordente in seguito alla rivoluzione del progressive. La band australiana era ancora in cerca del suo suono, ma in Live wire e in TNT ritroviamo tutti gli elementi sui quali edificherà la sua sontuosa carriera. Dopo High voltage il rock non sarà più lo stesso.

5) The razor's edge

Sono passati dieci anni dall’epocale Back in black, ma chi si aspettava un gruppo in declino si è dovuto ricredere nel 1990 con The Razor's Edge, trascinato da un brano travolgente come Thunderstuck. Da Mistress for Christmas a Fire your guns, da If you dare alla title-track, sono diverse le canzoni memorabili dell’album. Mentre il grunge stava diventando un fenomeno sempre più importante, gli Ac/Dc proseguivano  per la loro strada. Nessuno li ha ancora raggiunti.

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Gabriele Antonucci