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Cuciniamo insieme: pizza dolce di Pasqua e uova farcite

Cuciniamo insieme: pizza dolce di Pasqua e uova farcite

Dobbiamo stare in casa? E allora riscopriamo la gioia di mettersi ai fornelli. Ogni giorno vi proponiamo una ricetta semplice da fare con quello che abbiamo in casa. E la domenica: la ricetta della festa anche filmata.


La domenica quando eravamo bambini si aspettavano il babbo o il nonno, magari di ritorno dalla Messa, con il vassoio delle paste. Erano quei dolci esuberanti di crema, morbidi di panna, spessi di cioccolata il segno tangibile della festa! Beh abbiamo deciso di riproporre con l’aiuto di Paolo Cacciani, cuoco di grande tradizione che ha il suo bellissimo ristorante appunto il Cacciani a Frascati, le paste della festa, ma stavolta salate. Attingendo anche ad un dono dell’orto che ci racconta ancora il sapore dell’inverno, ma ci accompagna al profumo della Primavera. Provate dunque a fare questi “Bigné di broccoli e salsiccia con crema di pecorino”. Apparentemente la ricetta può sembrare complicata, ma sappiate che in una mezz’oretta è pronta. Vi consigliamo di comprare i bignè già fatti – si trovano in panetteria e al supermercato – anche se in coda vi diamo i suggerimenti di come realizzarli. Potete usare questo piatto sia come antipasto, sia come secondo. Vi viene buono sicuramente in questi giorni in cui dobbiamo, ma è anche bello, stare in casa, ma quando torneremo a riceve gli amici sarà un ottimo amuse-bouche per una serata.


La pizza dolce di Pasqua e le uova farcite

La Quaresima sta per finire e oggi dobbiamo dedicarci ai dolci di Pasqua perché la celebrazione imminente della festa delle feste, la Resurrezione, lo richiede. In realtà nel Centro Italia la festa comincia a colazione, ma non con i biscotti. La colazione di Pasqua è fatta con la pizza di formaggio (che è molto simile al dolce che stiamo per proporre) salme, uova bollite, se si sale in Liguria ecco la Torta Pasqualina, se andiamo verso Napoli e il Sud ecco il Casatiello. Sono tutti dolci salati, nati per celebrare la Resurrezione che significa opulenza. Ebbene anche deviando un po’ dalla tradizione possiamo dedicarci alla preparazione di squisitezze da portare in tavola attingendo ad esempio alla Colomba come ingrediente e non come dolce finito. Diamo questa ricetta perché viene buona anche dopo Pasqua per non sprecare i dolci che ci avanzano. E anche perché alla Colomba bisogna portare “rispetto” gastronomico. E’ un dolce legato alla Pasqua da sempre, le leggende sulla sua origine si sprecano. C’è chi lo fa risalire ai longobardi, all’assedio di Pavia di Alboino, chi alla vittoria della Lega Lombarda contro il Barbarossa, chi alla focaccia veronese che si fa ancora per Pasqua. Di sicuro c’è che fu industrializzata dalla Motta su intuizione di Dino Villani che era il creativo direttore marketing ante litteram. La inventò per non lasciare ferme le impastatrici dei panettoni. Ora non lasciamo ferme le nostre cucine.

La pizza di Pasqua

Ingredienti

500 gr di pasta di pane lievitata, 200 gr di lievito di birra, 500 gr di zucchero, 10 uova, 150 gr tra strutto e burro, 100 gr di canditi, 150 gr di uva passa, 2 arance e 2 limoni grattugiati, estratti di aromi q.b., 1 tazzina da caffè di liquore al Maraschino, 1 bacca di vaniglia, farina q.b., un pizzico di sale, glassa e confettini per decorare

Procedimento

Aggiungete alla pasta di pane il lievito di birra sciolto in acqua tiepida e lasciate ancora lievitare fino ad avere una massa bella gonfia. Rimescolate aggiungendo un uovo, parte dello zucchero e dello strutto; lasciate ancora lievitare per circa 3 ore, dopodiché ripetete l’operazione. Alla fine lavorate l’impasto aggiungendo l’uva passa, i canditi, le arance e i limoni grattugiati, gli estratti di aromi, il Maraschino, la vaniglia e un pizzico di sale. Ponete l’impasto su teglie abbastanza alte che dovranno essere riempite per metà per permettere l’ultima lievitazione, la quale dovrà avvenire in ambiente caldo umido, al riparo da correnti d’aria. A lievitazione avvenuta, infornate a 180-200 gradi. A fine cottura rovesciatele per farle asciugare. Decoratele con un po’ di glassa e dei confettini colorati.

Come far divertire i bambini

Saranno loro i decoratori. Date loro la glassa e fateli pasticciare, così come si divertiranno tantissimo a fare la pioggia di confettini colorati (ma attenzione che non ne mangino troppi!)

Abbinamento

Un Passito di Pantelleria, un Vinsanto, un Moscato Rosa del Trentino ma anche se volete fare un po’ di festa un Brachetto d’Acqui che spuma e profuma


Uova di cioccolato farcite

Ingredienti

2 uova di cioccolato da 100 gr ciascuna, 250 gr di ricotta, 250 gr di Colomba, 100 gr di panna da montare, 2 cucchiai di zucchero a velo, mezzo cucchiaio di zucchero semolato, 1 arancia, 1 bicchierino di Cointreau (liquore all’ arancia), 30 gr di scorza d’ arancio candita, 50 gr di cioccolato fondente, 70 gr di caramello liquido, acqua q.b.

Procedimento

In un pentolino portate a ebollizione una tazza di acqua con lo zucchero semolato. Una volta spento, unite il liquore tranne un cucchiaio, fate raffreddare e versate il succo dell’arancia. Dividete le uova e tagliate la colomba a fette sottili. Mettete in una ciotola la ricotta, lo zucchero a velo e il liquore e mescolate. Aggiungete le scorze d’arancia e il cioccolato fondente a scaglie. Montate la panna e unitela alla crema di ricotta mescolando delicatamente con un cucchiaio di legno. Spalmate un po’ di crema sui gusci d’uovo, coprite con una fetta di colomba inumidita con lo sciroppo all’arancia, ancora uno strato di crema e colomba e terminate con un velo di crema. Tagliate a rondelle sottile la mezza arancia rimasta, passatela nel caramello e guarnite le uova a piacere.

Come far divertire i bambini

Ammesso che riusciate a tenerli fermi durante la preparazione, farli assistere aumenterà la loro golosità, potete alla fine armarli di sac a poche con il caramello e far loro decorare le uova. Vedrete che spettacolo!

Abbinamenti

La presenza del cioccolato fa diventare arduo l’abbinamento. Si può provare con un Asti Spumante, oppure sfruttandone la salinità con una Malvasia delle Lipari. Se volete qualcosa di più robusto una Vernaccia di Oristano.

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