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«La fantastica signora Maisel ride bene, ma per l’ultima volta»

«La fantastica signora Maisel ride bene, ma per l’ultima volta»

Rachel Brosnahan racconta l’addio al personaggio che l’ha resa famosa (sta per arrivare la nuova e definitiva stagione) e l’importanza di quel ruolo che l’ha trasformata in un simbolo di emancipazione femminile e autoironia.


Il primo impatto sembra l’opposto de La fantastica signora Maisel. Rachel Brosnahan, 32enne attrice protagonista della nota serie di Primevideo, ha una dolcezza quasi timida che nulla ha a che vedere con l’irriverente sicumera del suo personaggio: Midge è una casalinga degli anni Cinquanta che, lasciata dal marito, rivolta i suoi guai in risate e diventa una stella della stand-up comedy newyorkese. «Avrei voluto avere almeno un briciolo della sua autostima, invece provo ancora la sindrome dell’impostore» racconta lei, con una parlata che sembra in slow motion rispetto alle raffiche comiche di Mrs. Maisel. «E sì che ho avuto cinque stagioni per allenarmi». Dal 14 aprile su Primevideo arriva l’ultima e si conclude l’avventura che, oltre a darle popolarità, le ha fatto vincere un Primetime Emmy e un Golden Globe, trasformandola in un simbolo di emancipazione femminile e autoironia. Padre americano e madre inglese, cresciuta a Highland Park, vicino a Chicago, Rachel ha debuttato sul grande schermo a 19 anni nell’horror Unborn e ha avuto piccoli ruoli in varie serie televisive (House of Cards, Orange is the New Black, Olive Kitteridge). «Ora vorrei riuscire a spingermi oltre i miei limiti e fare qualcosa di mai sperimentato».

Non ha sempre detto che le commedie sono la sua passione?

Sì, quelle classiche americane che divertono con intelligenza. Sono cresciuta guardando tutti i film di Robin Williams e Ben Stiller. Molti Austin Powers.

Che cosa la fa ridere?

Diverse cose. L’umorismo intelligente di chi osserva il mondo con acume, ma anche le barzellette sconce. I contrasti, che ho visto nei miei genitori. Mia madre è un’inglese caustica, mio padre è cresciuto in una famiglia repressa che regala spunti comici, insieme sono divertenti.

Come ha vissuto il successo di Mrs. Maisel?

Cercando di non montarmi la testa. Per fortuna ci pensano gli amici, la famiglia e mio marito (l’attore Jason Ralph, ndr), a tenermi coi piedi per terra. E se non bastassero, ho pure i cani. Quando ho iniziato la serie mi sembrava un’opportunità enorme e ho nostalgia di quell’adrenalina. Per questo cerco storie forti che mi facciano anche paura. Per questo ho aperto una mia casa di produzione. Vorrei dare ad altri giovani talenti le opportunità e la generosità che ho avuto io».

Per esempio?

Sono molto grata a chi mi ha detto «sì» in momenti chiave, dandomi fiducia e cambiandomi la vita, prendendosi una grossa responsabilità visto che non ero ancora affermata.

Che cosa l’ha portata a recitare?

Ho sempre amato le storie ed ero una lettrice così vorace che, volando spesso Oltreoceano dai nonni, mi portavo una valigia piena di libri e, dopo averli letti, li lasciavo a loro e la riempivo di titoli nuovi per il ritorno. Ero anche timida e un po’ strana, partecipando alle recite scolastiche ho scoperto che mi rendevano felice, che non mi piaceva restare nella mia pelle tutto il tempo. Non avrei potuto scegliere un’altra professione.

Ha avuto incontri decisivi sul set?

Ne ho avuti alcuni brevi, ma significativi. A 21 anni, per interpretare Beautiful Creatures avevo saltato l’ultimo esame del college. Ricordo che Emma Thompson mi chiamò nel suo camerino per incoraggiarmi: era uno dei miei primi progetti ed è stato motivante vedere qualcuno che ammiravo dedicarmi qualche minuto in un momento critico. E Frances McDormand, sul set di Olive Kitteridge, mi ha invitato fuori a cena insieme a un’altra giovane attrice: uno di quegli atti non dovuti che ti danno la carica.

Quest’anno festeggia 10 anni dall’incontro con suo marito Jason Ralph, nel 2013 sul set del film indipendente I’m Obsessed With You, che ha per protagonisti un gruppo di amici del college. Ricordi?

Eravamo tutti attori intorno ai vent’anni, alloggiati in una specie di dormitorio. Ralph mi piaceva, ma volevo evitare di iniziare una storia sul set, mi imbarazzava. Perciò continuavo a respingerlo neanche fosse il diavolo. Si è stupito anche lui quando, un nanosecondo dopo la fine delle riprese, all’improvviso, gli ho detto subito di sì.

Il ruolo dei sogni?

Uno l’ho avuto. Sono curiosa di vedere cosa sarò capace di creare in futuro con la mia Scrap Paper Pictures. (Ha prodotto e interpretato per Amazon il film Sono la tua donna di Julia Hart e le due serie podcast The Miranda Obsession e Listening In, ndr).

Non le piace fermarsi o dedicarsi ad altro?

Mi piacerebbe moltissimo tornare a viaggiare, andare per musei, vedere gli spettacoli che mi interessano, abbandonarmi alle curiosità. Ma poi la voglia di sperimentarmi nelle novità è più forte del resto.

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