Home » Il dragone elettrico

Il dragone elettrico

Il dragone elettrico

Tra le auto ecologiche debutta la lussuosa berlina ET7 della cinese Nio, marchio superquotato in Borsa. E caso esemplare di come molte aziende asiatiche stiano occupando un mercato in forte ascesa.


Produce auto elettriche molto «cool». Il suo titolo a Wall Street ha messo a segno uno spettacolare rialzo passando da 4 a 60 dollari nel giro di appena un anno. E ora vale in Borsa oltre 90 miliardi, più di Bmw o di Mercedes. Ma non è la Tesla: è la Nio, la più sexy tra le aziende del variegato panorama automobilistico cinese. Fondata nel 2014 e guidata dall’imprenditore William Li, Nio ha appena tolto i veli all’ultima sua creazione, una lussuosa berlina battezzata ET7.

Presentandola il 9 gennaio all’annuale «Nio Day» nella città di Chengdu, l’a.d. Li ha detto che la nuova vettura elettrica sarà un «salotto accogliente» e che potrà garantire la straordinaria autonomia di mille chilometri grazie a una batteria da 150 kilowattora.

Nel mirino della Nio c’è Tesla, che da più di un anno produce in Cina e che considera il gigante asiatico fondamentale per il suo futuro: l’obiettivo del governo di Pechino è di far lievitare le vendite di vetture elettriche fino al 20 per cento del mercato entro il 2025, il che significa circa 5 milioni di veicoli passeggeri all’anno. Un numero molto attraente.

Il produttore californiano è già il preferito dai clienti cinesi benestanti e attenti all’ambiente, ma la concorrenza delle case locali è sempre più aggressiva. Oltre alla Nio c’è per esempio la Li Auto, capitanata da Li Xiang e fondata nel 2015: produce un Suv di lusso ibrido che utilizza un piccolo motore a benzina per ricaricare le batterie. In Borsa vale più di 30 miliardi di dollari e piace agli investitori perché le sue vetture non hanno bisogno di punti di ricarica.

Un altro avversario da tenere d’occhio è la XPeng di He Xiaopeng, nata anche lei nel 2015, che realizza Suv e berline elettrici a prezzi inferiori rispetto ai modelli Tesla. L’azienda sta anche sviluppando un software di guida autonoma e ha un sistema operativo per auto con una propria rete di applicazioni.

Ma il progetto della Nio è sicuramente il più affascinante. «In Cina la casa fondata da William Li è considerata uno dei brand più innovativi» dice il designer italiano Andrea Carlon, che ha lavorato alla Nio dal 2017 al 2019, occupandosi dell’immagine coordinata dell’azienda per poi fondare un proprio studio a Shanghai. «L’idea di Li, un manager estremamente visionario, è vendere ai clienti non un’auto ma un’esperienza. Per esempio, la società ha creato una serie di Nio House che sono come club privati riservati ai possessori dell’auto, con sale per lavorare, organizzare incontri e convegni. E l’obiettivo non è inseguire la Tesla ma porsi a un livello superiore».

Un modello di business che, dopo un fallimento sfiorato nel 2019 e l’àncora di salvezza da un miliardo di dollari lanciata da alcuni investitori statali, ora sembra funzionare: nel 2020 le vendite delle vetture Nio sono aumentate del 112,6 per cento a quota 43.728, Un bel risultato, ma ancora lontano dal mezzo milione di auto vendute lo scorso anno da Tesla nel mondo. Sul fronte tecnologico la peculiarità di Nio riguarda le batterie: invece di ricaricarle, il cliente può recarsi in un’apposita stazione e sostituirle nel giro di tre minuti. E può affittarle, abbattendo così il prezzo dell’auto di circa un quinto.

Spiega Danilo Teobaldi, ex Giugiaro, vicepresidente dell’azienda cinese per l’ingegneria dei veicoli: «Nio è l’unico marchio che gestisce il BaaS – Battery as a Service – dove l’utente affitta la batteria in modo che non debba più preoccuparsi se la tecnologia diventa obsoleta durante il periodo di utilizzo dell’auto. Abbiamo circa 180 stazioni nelle principali città e lungo le principali autostrade dove l’utente può sostituire rapidamente la batteria scarica con una carica e riprendere il viaggio. Sono già state completate circa 1,6 milioni di sostituzioni. Nio è molto impegnata in questo servizio: abbiamo annunciato la seconda generazione di stazioni di sostituzione, pronte a offrire batterie appena caricate per tutti i nostri modelli: ES8, ES6, EC6 e la prossima ET7. Ognuna può fornire fino a 312 cambi di batteria al giorno, tre volte di più della generazione precedente. Il nostro programma è installare in Cina una rete di 500 stazioni entro la fine del 2021».

Teobaldi si è trasferito in Cina nel 2010 per unirsi alla casa automobilistica Qoros e poi, nel 2015, è stato uno dei primi assunti – il 44simo – dalla Nio: «Ero incredibilmente impressionato dalla visione, l’atteggiamento e lo spirito dei fondatori William Li e Lihong Qi» ricorda il manager italiano. «Nio è stata creata con una visione molto chiara: diventare una User enterprise riconosciuta a livello mondiale. E la nostra missione è quella di plasmare uno stile di vita gioioso per gli utenti (non clienti, ma utenti) attraverso prodotti che sono veicoli elettrici intelligenti di alta qualità e elevate prestazioni. Oltre a fornire prodotti all’avanguardia e molto performanti, Nio si concentra moltissimo sui servizi e, soprattutto, nel creare e coltivare la comunità di utenti».

Sostenuta da soci di peso come il gigante cinese del gioco online Tencent Holdings, il fondo speculativo scozzese (e investitore di Tesla) Baillie Gifford e vari investitori statali di Pechino, la Nio vuole diventare un punto di riferimento nella fascia premium del mercato cinese: «Crediamo di poter giocare nello stesso campo dei marchi premium come Bmw, Audi e Mercedes» sostiene Teobaldi. «Ciò che fa la vera differenza è che noi vediamo l’auto dalla prospettiva dell’utente. Poi riconosciamo anche che la tecnologia delle auto elettriche sta evolvendo velocemente. Quindi investiamo molto nell’innovazione, sia internamente sia con i nostri partner. Per esempio, il nostro ultimo modello ET7 dispone della più potente piattaforma di calcolo per la guida autonoma e il sistema di percezione più evoluto con una combinazione di telecamere, radar e Lidar».

Quest’anno la Nio sbarcherà in Europa, dove la casa ha gli uffici del global design a Monaco di Baviera. Piaceranno anche a noi le lussuose berline e crossover del marchio cinese? «Come italiano» risponde il manager «sono convinto che Nio avrà successo anche in Europa».

© Riproduzione Riservata