Annalisa: «Sono un pesce rosso che diventa Barracuda»
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Annalisa: «Sono un pesce rosso che diventa Barracuda»

Aveva un disco in uscita prima che arrivasse il coronavirus. «Durante il lockdown, però, l'ho completamente riscritto» racconta a Panorama la giovane cantautrice savonese. La paura per l'ignoto le ha fatto scoprire chi è davvero: «Un groviglio di fragilità e forza». Sensazioni che canta insieme a J-Ax e Achille Lauro nel suo nuovo album Nuda.

In un mondo dove spogliarsi per far parlare di sé è diventato la normalità, ho scelto di usare la parola Nuda come titolo del disco in un'altra accezione. Per scrivere le nuove canzoni ho fatto pace con lo specchio e riposto nel cassetto maschere e filtri per raccontare come sono davvero: un groviglio inestricabile di fragilità e forza» racconta Annalisa a pochi giorni dalla pubblicazione dell'album in cui collabora con J-Ax, Achille Lauro, Rkomi e Chadia Rodriguez.

«Ax è il partner artistico ideale» racconta «perché la sua attitudine è da sempre quella di andare oltre gli stereotipi e Romantica, il brano che ci vede insieme, è un pezzo che supera i luoghi comuni. O quantomeno cerca di andare oltre l'immagine delle donne imprigionate in un eterno romanticismo. Io non mi considero affatto romantica: nella vita, come nei gusti cinematografici, letterari o musicali. Detto questo, ogni tanto avverto anch'io il bisogno di essere circondata da affetto e dolcezza».

Dal cantante che con gli Articolo 31 ha imposto per primo il rap in Italia, ad Achille Lauro, artista divisivo e provocatorio che compare nella canzone N.U.D.A. (Nascere umani diventare animali, ndr): «Lauro era il partner perfetto per un brano molto fisico, tra allusioni, doppi sensi e striptease. Un pezzo ruvido, diretto, ma anche molto liberatorio che racconta una parte importante del mio modo d'essere» spiega. C'è una frase, nel testo della canzone, che la descrive meglio di ogni altra cosa: «Sono un pesce rosso che diventa barracuda». E, racconta a Panorama, la sua parte irrazionale riesce a convivere ogni giorno con un approccio scientifico e raziocinante.

Annalisa è infatti laureata in Fisica: «Tra la scienza e musica c'è in comune una forte spinta creativa. Nelle canzoni così come nel lavoro di chi fa ricerca scientifica ha un ruolo fondamentale la scintilla da cui scaturisce tutto. Il punto divergente tra i due mondi sta poi nella funzione finale: le canzoni raccontano e fotografano soprattutto ciò che succede dentro di noi, mentre la fisica, in quanto scienza della natura, si occupa di descrivere e comprendere quel che succede fuori» precisa.

«Nuda era pronto per uscire proprio nei giorni in cui è stato dichiarato il lockdown. Dopo mesi frenetici, sono sprofondata come tutti in un mondo fatto di tempi lunghi ed estrema lentezza. Così ho deciso di rimettere mano alle canzoni, di togliere e aggiungere. Il risultato è un disco migliore di quello che sarebbe uscito a inizio anno. Certo, un nuovo lockdown mi fa molta paura, ma confido che quel che abbiamo imparato nei primi mesi della pandemia si riveli utile per evitare un'altra clausura. Ovvio, ci vuole intelligenza: capisco la tentazione di un'uscita serale, ma è indispensabile ragionare in prospettiva ed evitare rischi inutili» sottolinea.

«Il brano Houseparty è dedicato invece alla "festa" che si svolge ogni giorno nelle nostre stanze, nel cortile di casa» continua. «E non necessariamente nel locale trendy con le persone giuste. L'ho scritta durante l'isolamento e racconta il sentirsi fortunati a ogni risveglio nel proprio microcosmo quotidiano, quando diventa bellissimo anche tirare tardi senza fare niente di speciale, magari con il sole che filtra dalle finestre e un buon libro tra le mani. Mi auguro però che nel 2021 ripartano i concerti. Lo dico per i musicisti, ma soprattutto per i lavoratori dello spettacolo che da un momento all'altro si sono trovati disoccupati. Bisogna ricominciare, magari scegliendo qualche location particolare dove ci si possa esibire in sicurezza. In Italia non mancano certo spazi e luoghi alternativi a quelli tradizionalmente adibiti agli spettacoli live».

Negli ultimi anni le traiettorie di successo come quelle di Annalisa si sono incrociate spesso con il ruolo di coach nei talent show musicali. «Mi piacerebbe molto calarmi nei panni del giudice. Se me lo proponessero, accetterei senza remore, consapevole delle responsabilità che quel ruolo comporta. Quando ti trovi davanti a un esordiente acerbo, che vive in mondo tutto suo, è difficile trovare un equilibrio nella valutazione. I tre aspetti fondamentali da tenere in considerazione sono il lato tecnico della proposta, il talento puro e l'aspetto umano. Secondo me il giudice che finora ha fatto suoi, al meglio, questi criteri di valutazione è stato sicuramente Fedez». n

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Gianni Poglio