Chiusi: sulle orme della civiltà etrusca
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Chiusi: sulle orme della civiltà etrusca

Chiusi è una cittadina incantevole che si staglia al confine fra Toscana e Umbria. Fu una delle più importanti Dodecapoli etrusche, tanto che oggi è meta di tantissimi appassionati di storia.

Potente Città-Stato coetanea di Roma, e poi luogo di rifugio per i primi cristiani, la piccola Chiusi è stata una protagonista assoluta nella storia antica d’Italia. Anche nel Medioevo la città fu molto viva e al centro di aspri confronti tra Goti e Bizantini e poi al centro anche dell’interesse dei Franchi di Carlo Magno, che provarono a conquistarla senza mai riuscirci.

Chiusi raggiunse il periodo di maggior splendore nel VI secolo a.C., quando divenne una delle più importanti città del mondo etrusco, al tempo del Lucumone Porsenna il quale mise perfino Roma sotto assedio nel 506 a.C. e - secondo alcuni storici - forse la conquistò. Quello che ormai gli storici danno per certo è che Roma nella sua prima fase fu influenzata, governata e sicuramente anche popolata dai vicini etruschi.

L'abitato etrusco di Chiusi si sviluppava su tre colli, sui quali sorse poi sia la città medievale che quella moderna. Tuttavia è molto probabile che l'antico abitato della capitale chiusina si estendesse ben oltre l'attuale centro storico. Passeggiando per le strade di Chiusi si respira ancora oggi una storia lontana, epica e importante.

Per immergersi totalmente in questa importante storia vi consiglio di visitare:

1) Il Museo Nazionale Etrusco che è uno dei più importanti in Italia per la conoscenza della civiltà Etrusca in tutto l’arco del suo sviluppo. La collezione presenta pezzi di grande pregio, con oggetti che vanno dal periodo dell’età del bronzo fino ai Longobardi.

2) Il Museo della Cattedrale-Labirinto di Porsenna che è un tratto dell’antico sistema idraulico etrusco che si snoda sotto la città fino a giungere ad una imponente cisterna romana e terminare sulla torre campanaria, da cui si gode una vista a 360 gradi.

3) Il museo civico – la città sotterranea dove è esposta la collezione epigrafica etrusca più grande al mondo che conta circa 300 urne e 200 tegole tombali e attraverso un grande pozzo è possibile godere della suggestiva veduta sul famoso laghetto sotterraneo.

4) La necropoli di Poggio Renzo dove si trovano diverse tombe etrusche (la più celebre quella della scimmia), dalle quali possiamo scoprire tanti segreti di questo grande popolo dal quale discendiamo.

Ma cosa sappiamo di questa importante civiltà?

Gli Etruschi erano un popolo di bassa statura: le donne misuravano infatti un metro e cinquantacinque circa e gli uomini un metro e sessanta, e sembrerebbe fossero tutti un po' in carne. La lingua che gli Etruschi parlavano e utilizzavano per comunicare per iscritto è ancora oggi uno degli enigmi più affascinanti della loro civiltà. Sono stati i primi a introdurre la scrittura in Italia e sembra si ispirassero all’alfabeto greco arcaico e scrivessero da destra a sinistra.

L’emancipazione della figura femminile è una grande peculiarità di questo popolo, lontana dalle altre grandi culture mediterranee antiche, criticata dagli intellettuali greci e romani, ai quali restava indigesta tanta libertà di costumi. La donna etrusca era istruita, raffinata ed elegante. Le più ricche ostentavano potere e lusso, coprendosi di gioielli, veri e propri tesori di famiglia ereditati per via femminile. Le donne trascorrevano gran parte del loro tempo fuori dalle mura domestiche, potevano partecipare ai banchetti assieme agli uomini e alla vita pubblica, sapevano leggere, potevano essere titolari di attività commerciali e possedere oggetti. Il loro beauty case era ben fornito: pomate, unguenti, profumi, rossetti e ombretti. Per rendere lucente la pelle utilizzavano olio d’oliva da cospargere sul corpo. I capelli, raccolti in lunghe trecce fermate da un anello, venivano resi più biondi tramite l’uso di tinture e non di rado si usavano specchi per controllare l’efficacia del look.

Come mangiavano gli etruschi? innanzitutto avevano due tipi di convivio: il banchetto (mangiare e bere) e il simposio (solo bere). La lastra di Murlo è la più antica rappresentazione di un banchetto etrusco dove si vede come banchettavano ovvero in divani ad un bracciolo chiamati Kline. Gli etruschi avevano inventato una sorta di fornello da campo per poter cuocere cibi all’interno di pentole, scodelle, e piatti in ceramica e bevevano un vino con aggiunta di miele, spezie, fiori e formaggio grattugiato!

Gli Etruschi si vestiva in maniera elegante e curata nei dettagli, con mantelli dai tagli arrotondati, scarpe a punta e stravaganti gioielli indossati anche dagli uomini. Utilizzatissimi erano anche tessuti variopinti: in tonalità chiare e tagli dalle fogge più disparate, con uno spiccato senso dell’eleganza e un gusto che prediligeva la ricercatezza, l’estro e la fantasia. Poche altre civiltà furono in grado di sviluppare un abbigliamento vario e vivace come questo, differenziandosi dalla sobrietà greca e dall’austerità romana.

Quello che tutti si chiedono è… Perché, ad un certo punto, gli Etruschi scomparvero? La civiltà etrusca sparì molto gradualmente per ragioni militari, economiche e sociali. Dopo aver cacciato nel 509 a.C. Tarquinio il Superbo, ultimo re di origine etrusca, Roma divenne una repubblica indipendente ed occupò a sua volta le terre dell’Etruria.

Gli Etruschi non scomparvero effettivamente nel nulla però, poiché nessuno li sterminò come invece molti credono. Ciò che successe davvero fu che la loro civiltà cambiò progressivamente lingua e cultura, fondendosi con quella romana.

È per questo che oggi noi toscani in particolare, e tutti gli italiani in generale, abbiamo ancora sangue etrusco nelle vene!

Chiusi è anche il regno della celebre carne Chianina già conosciuta dal tempo degli Etruschi, carne dalle speciali caratteristiche organolettiche, dall’elevato pregio gustativo, magra e a basso contenuto di colesterolo.

Ottima per la tartare o battuta al coltello, come si usa chiamare in Toscana, o per la famosa bistecca cotta alla brace. A Chiusi l’ottima carne chianina può essere acquistata dalla Macelleria Manieri, gustata alla storica Osteria La Solita Zuppa, nel centro di Chiusi o nella vicina Bettolle al Ristorante Betulia dove il celebre Chef/ Sommelier Nicola Masiello saprà consigliarvi tanti abbinamenti con gli ottimi vini toscani.

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Federico Minghi