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(Nasa)
Tecnologia

Webb funziona, l‘umanità ha messo gli occhiali per cercare risposte nel cosmo

La Nasa ha diffuso la prima immagine dello spazio scattata dal super telescopio

Anche se la prima immagine del nuovo telescopio intitolato a James Webb oggi potrebbe apparire poco significativa, almeno agli occhi dei profani, Bill Nelson, direttore della Nasa, direttamente dalla Casa Bianca ha dichiarato che è ancora più rivoluzionaria se considerata in un contesto storico: “Cento anni fa pensavamo che ci fosse solo una galassia” ha detto, “e ora il numero è illimitato”. Così dalla notte scorsa ora italiana, per l’osservazione dell'universo è cominciata una nuova era, con la possibilità di osservare il cosmo più in profondità, come mai era stato possibile farlo prima. Il presidente Usa Joe Biden, il vicepresidente Kamala Harris e lo stesso Nelson, nella tarda serata italiana di ieri hanno presentato presso la Casa Bianca la prima immagine di altissima qualità scientifica catturata dal telescopio spaziale James Webb, un progetto da dieci miliardi di dollari. L'immagine è la visione a infrarossi più profonda dell'universo realizzata fino ad oggi, almeno stando a quanto diffuso dall’ente spaziale americano, ed è stata creata utilizzando soltanto 12,5 ore di osservazione su uno dei quattro strumenti del telescopio. Un po’ come se, alla sua prima occhiata nitida sul mondo, un occhio riuscisse già a vedere ben oltre undici decimi. “La giornata di oggi rappresenta un nuovo entusiasmante capitolo nell'esplorazione del nostro universo”, ha affermato la Harris, “dall'inizio della storia, gli esseri umani hanno alzato lo sguardo al cielo notturno con meraviglia, grazie alle persone dedicate che hanno lavorato per decenni nell'ingegneria e nella scienza oggi possiamo guardare al cielo certi di poter comprendere cose nuove”. Il presidente Biden ha dichiarato: “Questo telescopio incarna il modo in cui l'America guida il mondo, non con l'esempio del nostro potere, ma con il potere del nostro esempio”.

Nella giornata di oggi (12 luglio), la Nasa ha annunciato che punterà le lenti di Webb sulle nebulose Carina e Southern Ring, nonché sul Quintetto di Stephan, ovvero quelle che sono chiamate le galassie ravvicinate. All'ordine del giorno ci sono anche le osservazioni di un esopianeta chiamato Wasp-96b, del quale gli scienziati condivideranno un’immagine dello spettro radio da esso riflesso utilizzando la luce per fasci di lunghezza d'onda differenti, offrendo informazioni sulla sua composizione chimica. L'immagine di oggi mostra Smacs 0723, una galassia così massiccia che piega e ingrandisce la luce proveniente dagli oggetti nello spazio che si trovano dietro di essa. La combinazione delle potenti capacità di osservazione di Webb e dell'effetto delle lenti gravitazionali mostra che questa immagine è la visione a infrarossi più profonda dell'universo che gli esseri umani abbiano visto fino ad oggi. “Se tieni un granello di sabbia sulla punta del dito a distanza di un braccio, quella è la parte dell'universo che stai vedendo, solo un piccolo granello dell'universo”, ha dichiarato il numero uno della Nasa. La foto di oggi segna il primo risultato di quasi sette mesi di operazioni spaziali accuratamente orchestrate da quando è stato lanciato Webb, il 25 dicembre 2021. Da allora il telescopio ha trascorso il suo primo mese nello spazio procedendo verso la sua orbita prevista attorno a quello che viene chiamato Punto 2 di Lagrange, a quasi un milione di miglia, 1,5 milioni di chilometri di distanza dalla Terra sul lato opposto al sole. Contemporaneamente, il veicolo spaziale che supporta il telescopio si è dispiegato dalla sua configurazione compatta necessaria per il lancio aprendo l'enorme parasole a forma di aquilone che consente di studiare il cosmo nello spettro della luce infrarossa. Il telescopio ha anche aperto il suo specchio dorato e ha trascorso settimane a mettere a punto le posizioni dei 18 segmenti esagonali che lo compongono. Con il nome tecnico di JWST (sigla di James Webb Space Telescope Team), la squadra di Terra che lo gestisce ha calibrato ciascuno dei quattro strumenti scientifici di bordo (quelle che possiamo definire le “lenti”, ma sono antenne), assicurandosi che ciascuna delle 17 modalità di osservazione del veicolo spaziale funzionasse correttamente. E le immagini pubblicate oggi e domani segnano l'inizio della carriera di Webb come osservatorio spaziale a tutti gli effetti. Il programma delle osservazioni del primo anno di attività è già stato definito, comprenderanno da Giove alla formazione di galassie nell'universo primordiale, ovvero soggetti già conosciuti, in modo da aiutare gli scienziati a imparare come utilizzare i dati dello JWST nel modo più efficace. Webb è stato progettato per funzionare cinque anni, tuttavia i funzionari della Nasa hanno affermato che si aspettano di raggiungere i vent’anni grazie a un lancio particolarmente accurato che ha risparmiato carburante. Il predecessore dello JWST, il telescopio spaziale Hubble, avrebbe dovuto smettere di funzionare nel 2009 e invece ha inaspettatamente completato 32 anni di lavoro.

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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