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(Getty Images)
Tecnologia

La Ue ha reso note le norme per le auto Euro 7

C’è voluto più di un anno, ma alla fine la Commissione europea ha pubblicato la sua proposta per definire i limiti di emissione della normativa Euro7, per la quale si prevede l’entrata in vigore a luglio 2025 per i nuovi mezzi leggeri e luglio di due anni dopo per i veicoli pesanti.

La buona notizia è che la faccenda ora non riguarda più le emissioni di anidride carbonica, che secondo il fit for 55 saranno azzerate entro il 2035; la cattiva è che colpiscono anche le vetture con motore elettrico perché l’applicazione della regola mira a limitare le emissioni di taluni inquinanti tra i quali gli ossidi di azoto (NOx), che in realtà vengono emessi anche dai sistemi frenanti per attrito (i ferodi delle pastiglie) e dagli pneumatici. Sono sostanze che laddove il traffico è denso finiscono negli esseri viventi ma anche nelle prese d’aria dei motori e quindi vengono ri-espulsi continuamente, peggiorando ulteriormente la situazione.

Un’altra differenza rispetto alle norme finora pubblicate è che questa riguarda anche i veicoli commerciali pesanti e quelli per trasporto di persone come i torpedoni. Secondo i parametri euro7, auto e veicoli leggeri dovranno emettere il 35% in meno di ossidi d’azoto e -13% di particolato rispetto agli Euro6, mentre i mezzi più pesanti dovranno ridurre la quantità del gas del 55% e del 39% del particolato. Uguale invece la percentuale di miglioramento dei freni: -27%.

Dal punto di vista dell’applicabilità della regola, le Euro7 impongono i medesimi limiti di emissione a tutti i veicoli, a prescindere dal tipo di motorizzazione, termica, elettrica o mista che sia, ed indipendentemente dal carburante utilizzato. Ma soprattutto la norma prevede la limitazione del particolato più fine (fino a dieci nanometri), e requisiti minimi per le batterie di bordo. E i nuovi veicoli dovranno mantenere queste caratteristiche fino a duecentomila chilometri e dieci anni. Pare che la Commissione abbia considerato anche l’impatto dei costi di sviluppo sull’aumento dei prezzi del nuovo, giudicati limitati, con l’effetto di aumentare le esportazioni di mezzi puliti anche in mercati che tendono a seguire l’evoluzione tecnica europea, come India e Brasile, ma non soltanto.

Del tutto differente il parere sull’Euro 7 dell'associazione dei costruttori Ue, Acea, la quale sottolinea che i miglioramenti ambientali sono estremamente limitati a fronte di costi molto alti. Oliver Zipse, numero uno di Acea e Ceo di Bmw, ha dichiarato: “La proposta si concentra su condizioni di guida che non hanno quasi alcuna rilevanza nella vita reale; la Euro 7 tra passaggio al Parlamento e al Consiglio Ue non sarà pronta prima di giugno 2024 e rischia di rallentare lo sviluppo dei mezzi che le case vorrebbero presentare entro il 2027”. Per approfondire: Q&A: Commission proposal on the new Euro 7 standards (europa.eu)

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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