Salta l'accordo Meta-SIAE, niente più musica italiana su Facebook e Instagram
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Salta l'accordo Meta-SIAE, niente più musica italiana su Facebook e Instagram

Con il mancato rinnovo della licenza nelle prossime 48 ore verranno rimossi o silenziati video e immagini nel catalogo della società che tutela il diritto d'autore degli artisti italiani

Niente più colonne sonore per i contenuti diffusi su Facebook e Instagram. Lo stop arriva all'improvviso dopo che Meta e SIAE non hanno trovato l'accordo per rinnovare la licenza sul diritto d'autore, scaduta alla fine dell'anno scorso. La mancata stretta di mano tra le parti significa che d'ora in poi i Reels e le Stories pubblicate dagli utenti sulle due principali piattaforme di proprietà di Meta (che controlla pure WhatsApp) non avranno più un brano musicale di accompagnamento. Per quanto riguarda i contenti già postati, invece, quelli su Facebook verranno rimossi, mentre quelli su Instagram resteranno ma in versione silenziata, senza quindi nessun audio in sottofondo.

L'operazione di rimozione è già stata avviata da Meta, che nel giro di 48 ore dovrebbe concludere l'attività. Va tenuto presente che essendo la Società Italiana degli Autori ed Editori leader di mercato, non poter contare sul suo catalogo vuol dire, per gli utenti, dover forzatamente rinunciare alla maggior parte delle canzoni e del repertorio di un gran numero di artisti (restano disponibili i brani degli altri, ovviamente). Se dalla California fanno notare che si tratta di un'anomalia a livello europeo in virtù degli accordi siglati in tutti gli altri Paesi, la SIAE chiarisce nella nota che riportiamo per intero di seguito come le condizioni proposte dalla compagnia statunitense siano inaccettabili, a differenza di altre piattaforme con cui ha siglato e rinnovato accordi.

"La decisione unilaterale di Meta di escludere il repertorio SIAE dalla propria library lascia sconcertati gli autori ed editori italiani. A Siae viene richiesto di accettare una proposta unilaterale di Meta prescindendo da qualsiasi valutazione trasparente e condivisa dell'effettivo valore del repertorio. Tale posizione, unitamente al rifiuto da parte di Meta di condividere le informazioni rilevanti ai fini di un accordo equo, è evidentemente in contrasto con i principi sanciti dalla Direttiva Copyright per la quale gli autori e gli editori di tutta Europa si sono fortemente battuti. Colpisce questa decisione, considerata la negoziazione in corso, e comunque la piena disponibilità di Siae a sottoscrivere a condizioni trasparenti la licenza per il corretto utilizzo dei contenuti tutelati. Tale apertura è dimostrata dal fatto che Siae ha continuato a cercare un accordo con Meta in buona fede, nonostante la piattaforma sia priva di una licenza a partire dal 1 gennaio 2023. Siae non accetterà imposizioni da un soggetto che sfrutta la sua posizione di forza per ottenere risparmi a danno dell'industria creativa italiana".

Il nodo che ha fatto saltare il banco, secondo il Sole 24 Ore, è la poca trasparenza mostrata da Meta, con SIAE che lamenta l'impossibilità di quantificare i ricavi ottenuti attingendo al repertorio della società, in modo da determinare il compenso destinato ad autori ed editori italiani. Una richiesta respinta al mittente dalla colosso di Zuckerberg che, come fanno tutte le big tech, non divulga dati sui singoli mercati, trincerandosi sempre dietro il volume d'affari generale per aree o territori. Tramite un portavoce, Meta ha fornito il suo punto di vista, esprimendo rammarico per non aver trovato l'intesa e la volontà di continuare a trattare per risolvere la situazione, anche se l'immediata rimozione delle colonne sonore non appare il miglior viatico per una ritrovata collaborazione.

"Purtroppo non siamo riusciti a rinnovare il nostro accordo di licenza con SIAE. La tutela dei diritti d'autore di compositori e artisti è per noi una priorità e per questo motivo da oggi avvieremo la procedura per rimuovere i brani del repertorio Siae nella nostra libreria musicale. Crediamo che sia un valore per l'intera industria musicale permettere alle persone di condividere e connettersi sulle nostre piattaforme utilizzando la musica che amano. Abbiamo accordi di licenza in oltre 150 paesi nel mondo, continueremo a impegnarci per raggiungere un accordo con Siae che soddisfi tutte le parti".

Come sempre per sbrogliare la matassa bisogna trovare le giuste condizioni e mettere sul piatto una cifra che accontenti le parti in causa. Vedremo se e quando si arriverà a un accordo, per il bene degli artisti che vivono anche e soprattutto grazie ai proventi garantiti dalle norme sul copyright, e per il bene degli iscritti italiani alle piattaforme di Meta che potranno così tornare a scegliere la musica preferita per diffondere clip e immagini su Facebook e Instagram.

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Alessio Caprodossi