Facebook sotto accusa, l'app scarica la batteria dello smartphone
Facebook
Social network

Facebook sotto accusa, l'app scarica la batteria dello smartphone

Secondo un'ex dipendente in causa con Meta, la compagnia effettua test che riducono l'autonomia del telefono senza avvisare i proprietari

L'applicazione di Facebook mette ko la batteria dello smartphone. La pesante accusa arriva da un ex dipendente di Meta, che ha rivelato al New York Post come l'azienda guidata da Mark Zuckerberg esegua intenzionalmente e senza avvisare gli utenti una serie di test 'colpevoli' di esaurire l'energia o quantomeno ridurre notevolmente l'autonomia del telefono.

Nello specifico la causa scatenante sarebbero i ‘negative test’ effettuati da Meta con le sue applicazioni principali, Facebook e Messenger, sugli smartphone che le hanno installate. La prova in questione prevede l'inserimento di dati sballati per analizzare la reazione del sistema e le modalità di risposta ad errori creati in maniera volontaria.

Per George Hayward, data scientist ed ex membro di un team interno di Messenger, la pratica mette a rischio le persone, in particolare quando hanno necessità di comunicare con gli altri e in casi di emergenza. Ritenendo ingiusto arrecare potenziali danni agli utenti, nel 2021 l'uomo si è rifiutato di eseguire i negative test, nonostante le sue rimostranze siano state respinte al mittente dai superiori. “Ho avvisato che i test possono danneggiare qualcuno e la mia direttrice ha risposto che danneggiando qualcuno si può aiutare la massa”, ha dichiarato Hayward.

Il duello interno è proseguito e si è trasferito in tribunale, con l'ex dipendente che ha citato in giudizio Meta presso una Corte Federale newyorchese, poiché secondo lui sarebbe stato licenziato proprio per non aver rispettato le direttive riguardo l'esecuzione di negative test delle app. Assunto nel 2019 con un contratto a sei cifre, Hayward ha aggiunto che la stessa azienda gli ha fornito materiale di formazione su come eseguire le prove richieste, da lui definito come “il documento più orribile visto nella mia carriera”.

Al di là del caso e in attesa di sentire l'altra campana, poiché Meta finora non ha risposto all'accusa, va evidenziato che fare a meno delle applicazioni mobile di Facebook e Messenger non equivale a rinunciare al servizio su smartphone, poiché si può accedere anche tramite browser mobile. Non è immediato come il lancio dell'app, ma salvando il browser utilizzato si può rimediare in maniera rapida e semplice.

I più letti

avatar-icon

Alessio Caprodossi