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Oppo Reno4 Pro, il telefono che è fulmine e piuma

Pesa appena 172 grammi, pur offrendo uno schermo da 6,5 pollici. Ha una ricarica rapidissima, il 5G di serie e strizza l'occhio a chi vuole scattare video stabili. Anche di notte

Al primo contatto, la sorpresa. Abituati a telefoni pesanti, che reclamano parecchio spazio in tasca, il nuovo Reno4 Pro di Oppo riesce subito a distinguersi. Supera di poco i 172 grammi, una dieta di una trentina abbondante rispetto a vari modelli in uscita in questo periodo. Ed è compatto e sottile, ha uno spessore di 7,6 millimetri, nonostante non offra uno schermo piccolo. Anzi, con i suoi 6,5 pollici (con frequenza di aggiornamento a 90Hz) c'è tutto quello che serve per godersi qualsiasi contenuto oppure per crearne di nuovi.

Ma se fosse necessario stringerlo dentro due caratteristiche, questo smartphone si merita gli attributi della velocità e dell'eleganza. Cominciamo dal primo: è rapido nella connettività via internet, a bordo ha il 5G, di botto indispensabile, o almeno percepito come tale, dopo che Apple l'ha sdoganato di fronte al grande pubblico.

Già, ma quanto è prematura questa tecnologia? Forse aiuterà il fatto di vivere in una zona particolarmente ben coperta di Milano, ma su rete Vodafone la differenza nella navigazione, nel caricamento di lunghi video in alta definizione, nell'apertura di allegati pesanti è assolutamente evidente. Certo, questione di secondi, ma il salto di qualità si sente. Ed è registrato da uno speed test. Forse inizia ad avere senso pensare a un telefono con il 5G, così quando sarà disponibile ovunque in modo affidabile non ci si troverà in tasca un prodotto già obsoleto.

La velocità del nuovo nato in casa Oppo si estende alla ricarica, da 65W, che riporta in vita rapidamente la batteria da 4 mila mAh: si supera il 50 per cento in circa un quarto d'ora. Davvero notevole. La batteria, peraltro, vanta diverse modalità di utilizzo, inclusa una che ne dosa l'energia al massimo, la centellina per farla durare quando non c'è traccia di una spina nei paraggi. Prima che si spenga, nonostante sia pesantemente in rosso, ce ne vuole. Da un opposto all'altro, dunque: il Reno4 Pro è fulmineo quando si tratta di rinvigorirsi, parsimonioso nel consumo se la giornata si sta allungando a sorpresa. O si è esagerato con le applicazioni del 5G.

Sulla stessa scia, i 12 giga di ram, che ne incrementano il tasso di reattività. Tutti elementi che non suoneranno essenziali, ma fanno percepire la differenza, fanno invecchiare di colpo un altro modello qualsiasi che si considerava solido, e invece diventa incompleto perché non li offre a bordo.

Capitolo eleganza, però qui si oscilla tra gli orizzonti della soggettività e quelli dell'oggettività. Che le tre fotocamere sul retro sporgano poco - gli diano una totale stabilità sulle superfici morbide, una tendenza a traballare pressoché nulla sul tavolino - verrà apprezzato da chiunque. L'effetto monogram nella parte bassa, che ricorda un po' un certificato di autenticità di un prodotto moda, è ovvio che divida. Sotto la luce si accende in un caleidoscopio di colore (vedere foto di apertura): di sicuro è qualcosa di diverso dalla massa.

Prima di giudicarlo, questo telefono, bisogna capirlo. Intuirne il target. È pensato in modo particolare per creatori di contenuti, chiunque ami popolare i propri social network con immagini e video di qualità senza portarsi dietro un gigante ingombrante. E riuscirci a qualsiasi ora della giornata, pure dopo il tramonto.

Ecco che il Reno4 Pro incorpora una serie di tecnologie di stabilizzazione e di gestione di luminosità per riprese che siano guardabili, non capolavori certo, ma accettabili anzi pubblicabili, pure se realizzate di notte. La sensoristica è firmata Sony, dunque sulla qualità si può andare sul sicuro. Per la cronaca, l'obiettivo principale è da 48 megapixel, gli altri due da 13 e 12, mentre quello per i selfie, incastrato con discrezione in alto a sinistra sullo schermo, è da ben 32. Il creativo, l'influencer o l'aspirante tale (e un po' tutti noi) tiene molto alla sua immagine.

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Il processore non è il meglio assoluto in circolazione, ma è comunque nei dintorni dell'eccellenza: uno Snapdragon 765G di Qualcomm che aiuta a ottimizzare un po' tutto, sostenuto anche dai muscoli della ram. Il prezzo, visti gli attributi, si colloca di poco sotto i top di gamma: 799 euro, abbinati a a 256 giga di memoria per trattenere un'abbondante mole di ricordi. Per il resto spazio al cloud, ma saturarlo non è impresa semplice. Dipende da quanti video in alta qualità si girano.

Ultima nota di merito, non a margine anzi di sostanza, va concessa all'interfaccia: Oppo sta investendo molto per rendere l'esperienza dell'utente intuitiva e gradevole, privilegiando la funzionalità agli svolazzi (tra i tanti interventi, uno per utilizzare al meglio lo smartphone con una mano sola). Rispetto agli imbarazzi degli inizi, siamo già su un altro pianeta, si procede spediti in direzione di una piena maturità.

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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