Monopattini elettrici, la guida per usarli al meglio
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Monopattini elettrici, la guida per usarli al meglio

Più che per dare a noi stessi un'immagine di ecologia, i monopattini elettrici sembrano diventati una moda. Se si possiede un buon equilibrio e il percorso casa-lavoro o casa-scuola non è troppo impegnativo, ecco che questo nuovo mezzo di trasporto può diventare una valida alternativa che convince anche chi, in inverno, abbandona le due ruote tradizionali a causa del freddo. Alla velocità di 20-25 km orari basta la sciarpa, e poi il casco non è obbligatorio, anche se, specialmente per i più giovani, consigliato.

A noleggio costano pochi centesimi all'ora mentre per acquistarli si spendono da 500 fino a circa 2.000 euro, secondo il materiale utilizzato e la durata delle batterie, le dotazioni e il telaio di cui sono dotati. I più complessi hanno anche ammortizzatori e ruote con pneumatici gommati.

La normativa

Dal primo gennaio di quest'anno questi mezzi sono considerati veicoli a tutti gli effetti, indipendentemente che si tratti di monopattini, di Hoverboard (tavola motorizzata), di un segway o di un monoruota. Ma il monopattino contemporaneo ha un'architettura precisa: ruote in linea, manubrio regolabile ed è in pratica l'evoluzione di quelli usati per gioco.

Gli Hoverboard hanno invece ruote affiancate e posizionate ai lati di una pedana, sono quasi sempre privi di manubri e per mantenere l'equilibrio utilizzano la propulsione elettrica unita a un sistema elettronico basato su giroscopi, posizionato all'interno della pedana stessa. Ultima versione di queste nuove diavolerie stradali è la monoruota (monowheel), che come l'Hoverboard sfrutta le variazioni di baricentro di chi la usa per muoversi in ogni direzione.

La normativa italiana che ne disciplina l'utilizzo equipara i monopattini alle biciclette, permettendo quindi di viaggiare su strade e piste ciclabili, senza patente e senza assicurazione, ma soltanto se questi rispettano due limitazioni: i 500 Watt massimi di potenza del motore (equivalenti a 0,67 hp) e la velocità di 20 km/h.

Quanto alla patente, contrariamente a quanto valeva fino al 31 dicembre per i giovani da 14 a 18 anni, che dovevano avere la AM (quella per i ciclomotori 50cc), dal primo gennaio non è più necessario alcun titolo, neppure assicurazione e casco. Rimane comunque il limite di 18 anni per poterli noleggiare.

Diverso è per Segway, Monowheel e Hoverboard, che invece possono viaggiare in strada soltanto fino a 6 km/h, non sui marciapiedi e mai nelle piste ciclabili. Vige invece la massima libertà quando si percorrono strade private.

La legge prevede però che i singoli comuni possano deliberare e consentire l'uso di monopattini elettrici anche in determinate zone urbane e sulle strade con limite di velocità di 30 km/h. Dunque ogni municipalità ha deciso per conto suo, con Milano e Torino che hanno fatto da apripista e Roma, Firenze e Palermo che stanno provvedendo. In queste aree da considerarsi "eccezioni", nelle quali dovrebbero essere apposti cartelli, si può quindi circolare anche se sono pedonali, ma mai sui marciapiedi, qualche volta anche con mezzi elettrificati che non sono monopattini. Vale quindi la regola di informarsi.

Naturalmente la limitata potenza rende questi veicoli più convenienti da usare in aree pianeggianti, poiché mezzo cavallo di potenza che sposti una persona di medio peso (75kg) e la massa del monopattino stesso (da 8 fino anche a 20kg), non consente certo di affrontare ripide pendenze né salite prolungate, pena scaricare la batteria in poco tempo.

Codice della Strada

Andando per le strade monopattini e affini devono osservare il codice della strada come le biciclette (a pedalata meccanica o assistita, non importa), non si può quindi competere in velocità, saltare sui marciapiedi, non bisogna viaggiare appaiati ma sempre in fila indiana. Dopo il tramonto i monopattini elettrici devono avere luci di posizione accese e, quando si procede fuori dai centri abitati, è necessario che il conducente indossi il giubbotto ad alta visibilità. Sempre vietato è il trasporto di un passeggero ed anche avere borse appese alle manopole del manubrio. Chi deve portare con sé qualsiasi cosa può utilizzare uno zaino. Ma soprattutto, sono vietati i telefoni cellulari e le cuffie auricolari, in quanto rendono difficile la percezione di suoni d'avvertimento provenienti da altri mezzi, nonché possono limitare l'equilibrio personale.

Chi sceglie invece una bicicletta con pedalata assistita, cioè con un motore elettrico interno che riduce lo sforzo, deve sapere che la potenza massima del motore non deve superare i 250Watt e che la velocità massima è 25km/h, limiti oltre i quali, avendo telaio, sellino e ruote alte, il mezzo è considerato ciclomotore. Tra le dotazioni obbligatorie ci sono sempre il limitatore di velocità, la marchiatura CE del prodotto e ovviamente le luci di posizione.

Come sceglierli

Se abbiamo intenzione di usare un monopattino elettrico per la mobilità casa-ufficio il parametro più importante è certamente l'autonomia. Non fatevi sedurre da applicazioni dedicate, Gps di bordo, troppe luci e ammiccamenti stilistici. Ogni dispositivo elettrico collegato alla fonte di energia di bordo contribuisce a ridurre la riserva di energia, tuttavia è bene che le luci di posizione siano ben visibili e, sull'anteriore, posizionate in alto.

Un modello recente di buone prestazioni viaggia al massimo della sua velocità per almeno 30 km. Bisogna considerare che questi mezzi sono realizzati per persone normoformi, dunque se si è particolarmente corpulenti (molti monopattini hanno un limite dichiarato del conducente di 120kg), si dovrà tenere conto di un utilizzo più gravoso in termini di energia consumata.

Da valutare, modello per modello, la facilità di estrarre la batteria per poterla ricaricare o le opzioni di ricarica da bordo.

Tra le caratteristiche è bene considerare la comodità, ovvero se dotati o meno di sellino e se provvisti o meno di ammortizzatori, indispensabili se le strade sono in pietra come il pavé milanese. La regolazione in altezza del manubrio è presente su praticamente tutti i modelli. Alcuni tipi sono dotati di ruota posteriore libera, ovvero nel caso che la batteria si esaurisca consentono di pedalare come un normale monopattino. Se invece la ruota rimane vincolata al motore elettrico, a meno di modelli avanzati e recenti procedere pedalando diventa faticoso.

Tra i dispositivi di bordo è interessante e utile anche il controllo della temperatura della batteria (soprattutto in estate), che protegge i circuiti da eventuali sovraccarichi o da correnti di scarica elevate. Molto apprezzati sono i modelli pieghevoli a libro, più semplici da trasportare. Alcuni monopattini sono pieghevoli a libro, quindi è molto facile trasportarli in casa per ricaricarli, altri restano più ingombranti.

Non perdiamoci tra Volt, Ampére e Watt

Ogni batteria (tecnicamente un accumulatore) ha una sua tensione di esercizio espressa in Volt (V). La maggioranza dei monopattini utilizza tensioni comprese tra 14V e 48V. In generale questa caratteristica deve rimanere costante per tutto il ciclo di scarica degli accumulatori. Un circuito elettronico di protezione limita, fino a interrompere l'energia, il calo dei Volt per preservare le caratteristiche dell'accumulatore. La durata delle batterie è proporzionale alla loro capacità, espressa in millesimi di Ampére o in Ampére (1A = 1.000 mA).

Il consumo elettrico avviene in capacità per tempo, quindi in mA/h, ovvero milliampére per ora. Il circuito di ricarica, ovvero il caricabatterie, deve consentire l'accumulo di energia in tempi controllati, mantenendo la tensione e la quantità di corrente fornita secondo cicli calcolati. Eco perché non è opportuno, ma pericoloso, sostituire batterie o caricabatterie con modelli elettricamente fatti per sistemi differenti tra loro. Quando la capacità della batteria è espressa in Watt altro non si intende che la moltiplicazione tra Volt e Ampére.

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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