Il giro del mondo diventa social con Swatch
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Il giro del mondo diventa social con Swatch

L'azienda di orologi ha lanciato il progetto #Swatchtakesto e accompagna virtualmente gli amanti del brand in 30 città

Il giro del mondo il 24 ore, con al polso un orologio capace di portarvi ovunque. Almeno virtualmente.

In un momento storico del tutto particolare, in cui il tornare a viaggiare può sembrare un miraggio, Swatch lo storico brand di orologi svizzeri, ha deciso di accompagnare gli appassionati del marchio in un giro del mondo virtuale in 30 giorni. Nessun fuso orario da smaltire, né bagaglio da portare e, ancora meglio, stando comodi comodi comodi sdraiati sul divano di casa.



La storia di questa azienda, che in principio di chiamava Second Watch, inizia nel 1983 con la fusione di due marchi storici del mondo dell'orologeria, Suag e Ssih. Questo nuovo prodotto, dal prezzo contenuto ma di alta qualità, diventa subito uno dei più venduti al mondo. Ben presto Swatch diventa un prodotto cult, simbolo di una generazione.

Oggi, a causa del coronavirus, con il mondo in lockdown, Swatch ha pensato di creare un vero e proprio giro del mondo con i suoi prodotti. Trenta orologi, tutti differenti, con pattern che richiamano alcune delle città o aree più belle al mondo. Ma non solo: su instagram, vi basterà cercare Swatchtakesmeto e aggiungere la città che preferite tra le trenta disponibili per scoprire aree inesplorate, curiosità e culture completamente differenti dalla nostra.

Vi piace l'idea? Allora scegliete una destinazione e partite. Volete sperimentare la follia di Las Vegas e Tokyo? O preferite la storia di Venezia e Roma? Perché non vederle tutte, nello stesso giorno, passando magari da Istanbul e facendo tappa alle Hawaii?


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Marianna Baroli

Giornalista, autore

(Milano, 1986) La prima volta che ha detto «farò la giornalista» aveva solo 7 anni. Cresciuta tra i libri di Giurisprudenza, ha collaborato con il quotidiano Libero. Iperconnessa e ipersocial, è estremamente appassionata delle sfaccettature della cultura asiatica, di Giappone, dell'universo K-pop e di Hallyu wave. Dal 2020 è Honorary Reporter per il Ministero della Cultura Coreana. Si rilassa programmando viaggi, scoprendo hotel e ristoranti in giro per il mondo. Appena può salta da un parco Disney all'altro. Ha scritto un libro «La Corea dalla A alla Z», edito da Edizioni Nuova Cultura, e in collaborazione con il KOCIS (Ministero della Cultura Coreana) e l'Istituto Culturale Coreano in Italia.

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