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(Ansa)
Difesa e Aerospazio

La Slovacchia cede i suoi missili (russi) all'Ucraina

In cambio gli Usa rinnoveranno le difese di Bratislava

Usa e Slovacchia stanno cooperando per fornire alle forze ucraine un numero maggiore di batterie antiaeree di costruzione sovietica S-300 attualmente nelle mani della Difesa di Bratislava. Il ruolo degli Usa, che stanno discutendo la proposta al Pentagono con l'assistente del segretario alla Difesa per gli affari di sicurezza internazionale Celeste Wallander, sarà quella di rimpiazzare i missili donati a Kiev con altrettanti sistemi prodotti in America. La vicenda è cominciata due settimane fa, quando il ministro della Difesa slovacco Jaroslav Nad ha offerto gli S-300 se gli alleati occidentali avessero fornito al suo Paese un sistema sostitutivo adeguato. Si tratta di batterie prodotte a partire dagli anni '80 e aggiornate di continuo fino al 2009, in grado di identificare e tracciare i bersagli in modo automatico, con un tempo di dispiegamento di pochi minuti e una gittata da 40 a 250 km.

“Stiamo lavorando con la Slovacchia per identificare i requisiti e soddisfare le loro esigenze”, ha affermato Wallander, “nel frattempo siamo concentrati sull'ottenere da nazioni che detengono sistemi sovietici di questo tipo pezzi di ricambio, missili e diverse parti del sistema lanciatore, e che siono disposti a inviarlo in Ucraina.” La Germania, il cui ministro della Difesa ha visitato mercoledì 23 marzo il Segretario alla Difesa Usa Lloyd Austin al Pentagono, si è impegnata a inviare capacità di difesa aerea Patriot in Slovacchia a tutela del confine est con l'Ucraina, ma questi missili non sarebbero in numero sufficiente per garantire la copertura del territorio.

Nel frattempo è stato consegnato all'Ucraina un carico di cento sistemi a pilotaggio remoto Switchblade, che ha seguito la consegna di un imprecisato numero di droni realizzati dall'americana AeroVironment che fanno parte di una tranche di aiuti da 800 milioni di dollari e che comprende armi leggere, giubbotti antiproiettile e munizioni. Alla domanda se i cento Uav Switchblade sarebbero sufficienti per distruggere i convogli logistici della forza d'invasione russa, o se ce ne sarebbe stato bisogno di un numero maggiore, il comandante delle forze statunitensi e della Nato in Europa, il generale Tod Wolters, ha dichiarato alla testata Defence news: “Sono convinto che ci sarà una richiesta immediata da parte degli ucraini per altre unità di questo tipo”.

Il pacchetto di aiuti di Biden per l'Ucraina sta quindi diventando sempre più ampio, avendo ormai raggiunto il valore di 13,6 miliardi di dollari. L'importanza dei droni è data dal fatto che senza un alto rischio di perdere equipaggi, le forze di Zelensky possono distruggere l'artiglieria russa che sta facendo piovere distruzione sulle città ucraine.

Ma Biden manderà anche missili da crociera per la difesa delle coste e aumenterà la produzione dei sistemi terra-aria Javelin e degli anticarro Stinger. Intanto martedì 29 marzo un gruppo bipartisan di senatori Usa ha chiesto dettagli all'amministrazione Biden sugli aiuti alla difesa che gli Stati Uniti hanno fornito all'Ucraina dal giorno dell'invasione della Russia. L'iniziativa, guidata dai senatori Joni Ernst e Kirsten Gillibrand, chiedeva al consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan un elenco di aiuti letali e non letali forniti fino ad oggi e lo stato delle consegne. Nel frattempo la Russia ha messo in guardia contro qualsiasi spedizione di difese aeree avanzate in Ucraina e ha minacciato che potrebbe prendere di mira le forniture di armi occidentali. Il punto è dove: se potrebbe colpirle soltanto una volta che hanno varcato il confine, oppure se Mosca possa decidere di spingersi fino ad tracciare i convogli e i velivoli che trasportano armi e attaccarli o abbatterli mentre sono ancora in volo nello spazio aereo Nato.

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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