Finnair festeggia un secolo di voli
(Finnair)
Difesa e Aerospazio

Finnair festeggia un secolo di voli

Siamo stati a conoscere la storia, il presente ed il futuro della compagnia aerea della Finlandia

Il grande Airbus A350-900, numero di costruzione 20, che opera per Finnair è dotato di tre classi cabina. Oltre la economica, che comunque offre più spazio per le gambe rispetto alle pari categorie meno moderne, c’è una business tradizionale con poltrone ampie e poi quella che offre vani personali che diventano veri letti, con tanto di comodino e il massimo della privacy. A pensarci bene, se dal punto di vista tecnologico è un salto in avanti, soprattutto per i materiali utilizzati, in fatto di stile è un sano salto nel passato, quando viaggiare in aeroplano era il modo più moderno e ambito dalle persone. Non a caso qualche decennio dopo lo chiameranno jet-set. Ma Finnair è anche una delle compagnie aeree più antiche al mondo, anagraficamente la sesta per età.

Nata come Aero verso la fine del 1923, nell’anno successivo ricevette il primo aeroplano, un idrovolante Junkers F 13 di fabbricazione tedesca. La scelta di operare dall’acqua era comune in quegli anni, ma nel caso del vettore finlandese era obbligata, poiché nel Paese non esistevano ancora gli aeroporti, ed Aero operava dal centro di Helsinki, più precisamente da Katajanokka, località vicino al porto. Il primo volo commerciale trasportò posta da Helsinki a Tallinn, successivamente svolse voli tra Helsinki e Stoccolma in collaborazione con la compagnia aerea svedese Aba. E nel primo anno di voli trasportò in totale 269 passeggeri. Ma per capire la filosofia del vettore, soprattutto in un momento che, seppure di ripresa del settore, per noi italiani, diciamolo, è un po’ triste per la vendita di Ita Airways a Lufthansa, bisogna far visita alla sua sede di Helsinki, precisamente sull’aeroporto di Vantaa. La sede, ovviamente, ha balconata panoramica e sauna, ed è arredata nel tipico stile finnico di praticità e con quell’aria minimale che fa pensare all’ecologico.

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Un paragone fatto di numeri è doveroso: i finlandesi sono meno di sei milioni in un territorio che è circa il 15% più grande di quello italiano. E i lavoratori di Finnair sono circa 5.000, il che significa un finlandese ogni 1.100. Dunque, è grande l’importanza della compagnia per l’intera nazione. E fu soltanto dopo la Seconda guerra mondiale che con l’acquisto di un DC-3 convertito civile (abbondavano quelli americani usati per il piano Marshall), che il nome Aero fu sostituito da Finnish Air e nel 1953 da Finnair. Già a bordo si servivano pasti, certo non come quelli fatti oggi dalle cucine della compagnia, che non ricorre a società esterne e che fa dirigere lo staff di cuochi da due chef a tempo pieno, uno specializzato in cucina occidentale, l’altro n piatti orientali, poiché la tendenza attuale è implementare il lungo raggio verso Asia e Australia grazie agli accordi fatti con Qantas.

Passato e futuro: il vettore è stato il primo ad attivare un collegamento con Mosca dopo la guerra, era il 1956, ed oggi è la compagnia europea che più delle altre deve aggirare lo spazio aereo russo per poter raggiungere le sue destinazioni, con rotte lunghe anche il 40% in più. Un esempio: oggi la rotta da Helsinki a Tokyo impiega oltre 13 ore e copre 5.400 km in più. Ecco un altro motivo per scegliere aeroplani a lunghissimo raggio come gli A350. Per restare tanto tempo a bordo senza patire è necessario che il servizio sia all’altezza delle aspettative, e il vettore di Helsinki utilizza bicchieri fatti dalla vetreria del designer finlandese Tapio Wirkkala, introdotta per la prima volta sulla rotta per New York e utilizzato ancora oggi nella Business Class di Finnair. Oggi l’investimento strategico di Finnair per sfruttare l’attuale situazione geopolitica è stato di oltre 200 milioni di euro, e aprendo nuove rotte per Dallas, Seattle, Mumbai e Tokyo Haneda. Ci riesce usando carburante sostenibile come deciso in sede Iata e Icao, con un piano finanziario che prevede di tornare ai guadagni pre-pandemia entro il 2024.

Per festeggiare il centenario è stato creato un menù speciale per i passeggeri di tutte le classi e sui velivolii A350-900 le livree degli aeroplani sono state decorate con disegni dei popolari personaggi finlandesi Moomins creati dalla illustratrice finlandese Tove Jansson. "Abbiamo davanti a noi un'estate intensa e siamo ottimisti per il futuro”, ha detto Manner incontrando i giornalisti all’ultimo piano del quartier generale della compagina, spiegando che “la capacità di cambiare e adattarsi è il segreto di Finnair”, e lodando il personale per come ha saputo reagire alle crisi degli ultimi anni diventando culturalmente più forte, agile e determinato”. Per chi viaggia dall’Italia in Europa è interessante la tariffa Economy Light che consente di portare a bordo soltanto una piccola borsa da mettere sotto il sedile. Manner spiega: “Sul lungo raggio offriamo un prodotto premium, mentre sui voli brevi molta convenienza e sobrietà, nel nostro stile nordico”. E alla domanda su come sono state modificate le rotte dopo lo scoppio della guerra, Manner risponde: “Abbiamo rivisto la rete delle rotte. La maggior parte delle destinazioni asiatiche secondarie è stata cancellata e il mercato cinese opera soltanto da poche città principali. Allo stesso tempo siamo entrati nel gruppo Oneworld aumentando molto la cooperazione con i nostri partner”. Tutto vero, il vettore vola di più negli Usa servendo gli hub di American Airlines a Dallas/Fort Worth e di Alaska Airlines a Seattle, offrendo poi un buon numero di trasferimenti in Nord America. In Oceania opera con due Airbus A330 a noleggio da Qantas in Australia gestendoli dalle basi di Bangkok, Singapore e Sydney. Il cibo? L’abbiamo assaggiato e per noi italiani, che pretendiamo gli spaghetti ben fatti ovunque e comunque, mangiare Finnair non è un sacrificio. Fossero come noi, servirebbero il paté di orso e renna. Che però se volete si trova in aeroporto a 10 euro la scatoletta da 200 grammi.

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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