sommergibile connecticut
(Navy)
Difesa e Aerospazio

Collisione nel Pacifico per il sommergibile nucleare Usa Coinnecticut

Misterioso episodio nell'Oceano Pacifico, sempre più ad alta tensione in acqua, sott'acqua e nei cieli

Undici marinai americani sono rimasti feriti dopo che il sottomarino sul quale erano imbarcati, l'unità a propulsione nucleare Uss Connecticut (SSN-22), di stanza a Yokosuka, in Giappone, ha colpito un oggetto sconosciuto mentre era in immersione nel Mar Cinese Meridionale.

Lo Uss Connecticut appartiene alla classe Seawolf e il due ottobre scorso stava operando in acque internazionali nella regione indo-pacifica, con prua verso il porto di Yokosuka, base della Settima flotta dell'US Navy. Il portavoce della Marina, il capitano di corvetta William Clinton, ha comunicato che nonostante le ferite nessuno dei marinai è stato giudicato in gravi condizioni: "La sicurezza dell'equipaggio rimane la massima priorità della Marina" ha detto "non ci sono persone in pericolo di vita e le cure sono state prestate immediatamente dal medico di bordo. Il sottomarino è in condizioni di sicurezza e procede stabilmente in navigazione. L'impianto di propulsione nucleare e gli spazi interni relativi all'armamento non sono stati interessati e rimangono pienamente operativi. L'entità dei danni causati dalla collisione è comunque ancora in fase di valutazione. L'unità non ha comunque richiesto assistenza e l'incidente sarà oggetto di indagine. Dopo l'evento lo Uss Connecticut è riemerso sta ora facendo rotta verso Guam, dove dovrebbe attraccare entro questa sera."

Le operazioni del sommergibile erano iniziate dalla base navale di Kitsap-Bremerton, nello stato di Washington, il 27 maggio scorso, quando l'equipaggio ha ricevuto l'ordine di partire per il Pacifico facendo scalo in Giappone, per poi pattugliare il Mar Cinese meridionale, oggi zona "calda" e teatro di continue prove di forza tra la Marina cinese e quelle occidentali. Il comandante della Settima flotta, l'ammiraglio Karl Thomas, aveva visitato il sottomarino nell'agosto scorso nel corso delle normali attività.

Il Connecticut è uno dei tre vascelli di classe Sea Wolf, ovvero un progetto nato sul finire della Guerra Fredda realizzato per cacciare i sottomarini sovietici più complessi in acque profonde. Insieme alla prima unità della serie, appunto la Uss Sea Wolf (SSN-21) e alla Uss Jimmy Carter (SSN-23), è tra i vascelli d'attacco a immersione ritenute più letali attualmente in servizio.

Costruito dalla General Dynamics Electric Boat Division, è spinto da un reattore a fissione S6W che gli consente una velocità di crociera fino a 35 nodi (70 kmh), è lungo 107,6 metri e largo 12,2. L'armamento consiste in 50 siluri per gli otto tubi di lancio da 660 millimetri, 50 missili da crociera Tomahawk, 50 antinave Harpoon e cento mine. L'equipaggio è di 133 marinai dei quali 12 ufficiali. L'ultimo caso noto di collisione che ha coinvolto un sottomarino americano durante una navigazione in immersione è avvenuto nel 2005, quando la Uss San Francisco (SSN -711) colpì a tutta velocità uno sperone roccioso sottomarino proprio vicino all'isola di Guam. E in quell'incidente perse la vita un marinaio. Difficile al momento fare ipotesi sulla natura della collisione, se si sia trattato di un altro vascello, di un ostacolo naturale oppure di un drone sommerso, tuttavia dai segni lasciati sulla parte esterna dello scafo si potranno ricavare indizi più precisi. Di certo il Mar Cinese meridionale diventa giorni dopo giorno una regione sempre più armata e nella quale le prove di forza delle superpotenze si susseguono senza sosta.

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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