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Difesa e Aerospazio

Caccia Tempest, Londra versa altri duecento milioni e apre al Giappone

Il Ministero della Difesa britannico ha firmato un accordo da 250 milioni di sterline con il Team Tempest, ovvero il gruppo di società che lavorano sul futuro jet da combattimento di sesta generazione. La nuova iniezione di denaro servirà per fornire le necessarie infrastrutture fisiche e digitali necessarie per sviluppare l'aereo e fa parte dell'investimento di oltre due miliardi di sterline in quattro anni che il governo di Boris Johnson ha approvato per questo progetto.

Con il contratto firmato tra Londra e Bae Systems, uno dei quattro membri fondatori del Team Tempest, che include anche Leonardo Uk, Rolls-Royce e Mbda Uk, il programma Future Combat Air System è entrato finalmente nella sua fase di ideazione e valutazione. L'annuncio è stato dato dal segretario alla Difesa Ben Wallace giovedì 29 luglio durante la sua visita allo stabilimento Bae System di Warton, definendo l'accordo un "Investimento multi milionario che attinge alle conoscenze e alle competenze dei nostri esperti del settore nel Regno Unito e che potenzia la nostra industria aeronautica, già leader a livello mondiale.

Questo contratto" ha spiegato "sosterrà infatti migliaia di posti di lavoro in tutto il Regno Unito e garantirà che la nazione rimanga al vertice delle potenzialità in fatto di supremazia aerea". Il referente del governo per le future capacità aeree di combattimento, Richard Berthon, ha così definito lo sforzo per la realizzazione del nuovo caccia: "Si tratta di un progetto estremamente importante per garantire che il Regno Unito e i suoi partner dispongano nei decenni a venire delle competenze e della tecnologia di cui abbiamo bisogno per garantirci il vantaggio tecnologico. Lo sviluppo del sistema" ha proseguito "ci consente di guidare una rivoluzione nello sviluppo digitale e di sfruttare la potenza dell'architettura dei sistemi aperti".

Anche Italia e Svezia sono coinvolte nel programma dei caccia di sesta generazione, avendo firmato un memorandum d'intesa con il Regno Unito nel 2020 con l'intenzione di condividere il carico di lavoro sullo sviluppo del velivolo. Nella stessa giornata l'amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo, ha dichiarato che il progetto Tempest costituirà un "punto di svolta" per l'innovazione tecnologica britannica e italiana.

Inoltre il programma Tempest pare destinato ad allargarsi: all'inizio del mese di luglio Ben Wallace aveva incontrato a Tokyo la sua controparte giapponese Nobuo Kishi, con il quale ha concordato di accelerare le discussioni bilaterali sul possibile sviluppo di sottosistemi del Tempest in Giappone, facendo particolare riferimento alla propulsione. Nel frattempo lo sforzo franco-tedesco-spagnolo per produrre il futuro jet da combattimento Fcas in aperta concorrenza con il Tempest dovrebbe iniziare la sua fase di ricerca e sviluppo a partire dal prossimo mese di settembre. Permane comunque, soprattutto da parte tedesca, la volontà di fondere i due programmi, come ha ribadito recentemente il capo di Stato maggiore dell'aeronautica militare tedesca, il tenente generale Ingo Gerhartz, alludendo a una possibile migliore interoperabilità dei sistemi in ambito delle forze Nato.

Un fattore certamente importante e in parte condiviso anche dall'Italia, tuttavia le preoccupazioni tedesche sono altre: di fatto la Germania rimane il portafogli del progetto Fcas che invece, dal punto di vista tecnologico, è quasi completamente dominato dai francesi. I quali già con il Mirage quando noi costruimmo il Tornado, e poi con il Rafale quando fu il momento dell'Eurofighter, quanto a caccia sono sempre andati per conto loro.

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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