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Difesa e Aerospazio

B-21 Raider, il bombardiere nucleare che volerà senza equipaggio

Gli Stati Uniti rivelano nuovi dettagli del mezzo a lungo raggio che sarà utilizzato per missioni di sorveglianza, intelligence e guerra elettronica

Soltanto un'immagine basata su un disegno, ma è il più recente rendering che l'US Air Force abbia finora diffuso del nuovo bombardiere a lungo raggio B-21, la cui vocazione è quella di dotare la Difesa Usa di un bombardiere a lungo raggio capace di eseguire anche missioni di intelligence, sorveglianza e ricognizione, guerra elettronica, comunicazione e altro ancora, rimanendo comunque in grado di trasportare ordigni nucleari. Ma soprattutto sarà il primo bombardiere a poter operare anche senza equipaggio a bordo.

Non passa inosservata la particolare disposizione delle sfinestrature della cabina di pilotaggio, ma anche una chiglia più profonda, un vano bombe più ampio di quello del bombardiere B-2 e prese d'aria ridisegnate ma oscurate. La nuova immagine del Raider, questo il nome finora lasciato trapelare dai militari, è stata pubblicata il sei luglio insieme a una nuova scheda informativa che definisce le attuali forme un'interpretazione artistica lontana da ciò che realmente è in fase di realizzazione, anche se come sfondo è stato utilizzata la pista della base aerea di Edwards, in California, dove avverranno le prove in volo del prototipo a partire dal febbraio 2022. in volo all'inizio del prossimo anno.

Il nome Raider è un tributo ai piloti del colonnello Doolittle (Doolittle Raiders) che nell'aprile 1942 bombardarono Tokyo decollando dalla portaerei USS Hornet con i B-25 Mitchell, per vendicare l'attacco giapponese compiuto su Pearl Harbor (Honolulu, Hawaii) nel dicembre 1941. La particolarità della sfinestratura laterale è data dalle sue generose dimensioni e dalla mancanza di un montante che la renda robusta, una soluzione che farebbe pensare all'impiego di una nuova tecnologia in grado di garantire comunque all'equipaggio la necessaria protezione.

La prua dell'aeroplano presenta quindi un "becco di falco" più pronunciato rispetto a quello del B-2 Spirit che fa pensare a un differente posizionamento delle unità avioniche. La parte inferiore dell'aereo sembra quindi essere più profonda rispetto a quella del predecessore si riscontra una differente forma della parte inferiore della fusoliera e il riprogetto del raccordo tra la sezione centrale e l'ala, dettagli già apparsi sul drone dimostratore X-47 della Northrop-Grumman del 2011.

Mistero invece sulla forma delle prese d'aria, che nell'immagine sono volutamente rese irriconoscibili: da sempre croce dei progettisti, la loro forma deve garantire la corretta aspirazione del flusso necessario ai motori ma al tempo stesso non devono costituire un punto debole dal punto di vista della riflessione radar, che ovviamente avvantaggerebbe il nemico permettendogli di identificare il B-21 mediante i radar. Lo stesso per gli scarichi dei motori, ancora da definire e oggetto di grandi grattacapi per i progettisti perché rappresentano il punto più visibile per i sistemi missilistici a ricerca termica. Stando a quanto dichiarato dall'Aviazione americana ai media di settore il carrello di atterraggio sarà più semplice di quello del B-2, con due ruote per ogni carrello principale invece di quattro. E mentre è praticamente accertato che i primi esemplari del B-21 saranno destinati alla Ellsworth Air Force Base di Rapid City, nel Sud Dakota. Molto più concreto invece il costo del nuovo bombardiere, previsto a 639 milioni di dollari per esemplare.

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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