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Cyber Security

Avremo un Darkverse

La Rubrica - Cybersecurity Week

Abbiamo avuto il web e poi il dark web, adesso siamo pronti per il metaverso, ma lo saremo altrettanto per il Darkverse? La società di security Trend Micro ha pubblicato il report “Metaverse or Metaworse? Cybersecurity Threats Against the Internet of Experiences” in cui parla proprio degli scenari criminali posti dalla nuova frontiera della rete. Alcuni esempi riguardano la possibilità di impersonare personaggi più o meno famosi attraverso gli avatar e quindi ingannare i propri interlocutori.

Allo stesso tempo preannunciano che la versione “meta” del dark web potrebbe essere accessibile con molto difficoltà alle forze dell’ordine. Si tratta soltanto di esemplificazioni di quali e quante opportunità di delinquere offrirà il metaverso. Per contro, la legge, che soltanto in questi ultimi anni ha iniziato a digerire il tema dei crimini on line, potrebbe trovarsi di fronte a nuove situazioni che rischiano di mettere in discussione anche quelle poche certezze raggiunte. Il problema della competenza territoriale potrebbe diventare un vero incubo. Facciamo un esempio particolare.

Premesso che lo spazio digitale risiederà su sistemi hardware, software e di telecomunicazioni di proprietà privata, questa potrebbe essere a volte non chiaramente definita. Pensiamo a Decentraland che si presenta come una “Decentralized Autonomous Organization”, cioè una realtà gestita da un software autonomo rispetto ai partecipanti che controllano i beni digitali della piattaforma. In una realtà di questo genere chi o cosa è sovrano? Quali normative sono applicabili? Quali aspetti delle regolamentazioni internazionali sono utilizzabili? Non meglio potrebbe andare nel metaverso di Facebook: vi immaginate Mark Zuckerberg nei panni del legislatore? L’unica consolazione è che almeno in questo caso abbiamo di fronte un’azienda che in qualche modo potrebbe essere perseguita… Forse.

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Alessandro Curioni