Auto elettriche: la soluzione cinese per eliminare i tempi di ricarica
La presentazione della gamma Nio a Berlino.
Tecnologia

Auto elettriche: la soluzione cinese per eliminare i tempi di ricarica

Nio lancia una "killer application" che potrebbe risolvere davvero tanti problemi e rilanciare l'auto elettrica.

Potrebbe essere la “killer application” che farà decollare l’auto elettrica, la soluzione definitiva che risolverà una volta per tutte il problema dei tempi di ricarica. Almeno così spera William Li, fondatore, presidente e Ceo della Nio, la società cinese che sta creando una rete di stazioni automatiche per la sostituzione rapida delle batterie scariche con quelle cariche. Accolto da applausi e urla come una star, Li ha annunciato il 7 ottobre, nel corso di un evento a Berlino, il lancio europeo delle sue vetture e la realizzazione di 120 stazioni di scambio di batterie entro la fine del prossimo anno nei quattro Paesi dove la casa inizierà ad offrire i suoi prodotti: ovvero Germania, Danimarca, Svezia e Paesi Bassi. L'ingresso nel mercato norvegese è avvenuto lo scorso anno. Lo sbarco in Italia potrebbe avvenire nel giro di un paio di anni.

Le auto Nio che i consumatori europei potranno iniziare a noleggiare (l’acquisto non è previsto) sono tre: la ET7, berlina ammiraglia ad alte prestazioni, già ordinabile mentre le consegne inizieranno il 16 ottobre; il suv EL7 già ordinabile e disponibile all’inizio del prossimo anno; e l’ET5, vettura di medie dimensioni le cui consegne inizieranno a marzo 2023.

Sono tutte auto di fascia premium: le due berline sono simili alle Tesla, il suv è più convenzionale. Ricchissime di tecnologia e dotate di sistemi di navigazione molto avanzati, danno l’idea di essere al livello se non migliori delle concorrenti americane. Il noleggio delle tre Nio può variare da un mese a 60 mesi. Per dare un ordine di grandezza, un abbonamento di 36 mesi costa da un minimo di 999 euro al mese per la ET5, rivale della Tesla 3, fino a 1.199 euro per la ET7. Nell’abbonamento c’è tutto: NIO garantisce un'assicurazione completa, la manutenzione, i pneumatici invernali, un'auto di cortesia e la sostituzione della batteria, oltre alla flessibilità di aggiornare i servizi della batteria.

E a proposito di batterie, per ora ce ne sono due: una da 75 kilowattora e l’altra da 100 kwh, che promettono un’autonomia rispettivamente fino a 445 km e 580 km, ma dal prossimo anno dovrebbe essere disponibile una superbatteria allo stato semi-solido da 150 kwh capace di arrivare a mille km di range.

Le caratteristiche delle auto sono decisamente interessanti ma, diciamolo, sul mercato non mancano le vetture elettriche premium che vorrebbero scalzare Tesla dal podio offrendo performance e lusso. Quello che rende Nio speciale è la swap station; le stazioni robotizzate dove si entra con la propria auto (anzi, ci entra lei con la guida autonoma), si aspetta 5 minuti, e si esce con una batteria carica al posto di quella scarica. Non solo, si potrà ordinare in anticipo via app quale batteria si vuole: una più capiente se si deve fare un viaggio, una da 75 kwh se non ce n’è bisogno. Il prezzo dello swap per le Germania e gli altri tre Paesi non è stato comunicato. In Norvegia costa 10 euro a cui vanno aggiunti 20 centesimi al kwh (un terzo del prezzo più basso previsto in Italia presso le colonnine, ma il dato è influenzato dal costo dell’elettricità in Norvegia).

Le swap station sono come dei garage e occupano più o meno lo spazio di tre posti auto. Non c’è personale. Al loro interno ci sono 14 slot di cui 13 occupati da altrettante batterie che vengono ricaricate automaticamente in attesa dei nuovi clienti, mentre lo slot vuoto accoglie quella scarica lasciata dall’ultimo utente. Nio in Cina ha già installato più di mille swap station e il sistema sembra funzionare bene. Le auto della casa di Shanghai possono essere rifornite normalmente con le prese elettriche, come qualsiasi altra auto a batteria. Ma in più offre la soluzione dello swap in alcune grandi città e nelle più importanti direttrici tra Shanghai, Pechino e altre aree industriali.

E adesso le swap station arrivano in Europa. Oltre alle due che già attive in Norvegia e una realizzata a Berlino, l'azienda prevede di aprirne 120 entro la fine del prossimo anno. Per questo Nio ha creato in Ungheria una fabbrica dove si producono le swap station per l’Europa. In settembre l’impianto ha consegnato la sua prima stazione destinata alla Germania. L’obiettivo dichiarato di questa fabbrica ungherese di Nio è distribuire mille swap station, presumibilmente in Europa.

L’idea di poter sostituire rapidamente la batteria è affascinante, sembra l’uovo di Colombo. Ma presenta alcune incognite: quanto costa per esempio costruire e gestire le swap station? Danilo Teobaldi, uno dei top manager nella casa automobilistica, vicepresidente per l'ingegneria, ha spiegato a Panorama che «anche installare colonnine con più punti di ricarica ha un costo non indifferente», minimizzando il problema. Inoltre la Nio deve produrre qualche migliaio di batterie in più rispetto ai concorrenti: se ha mille stazioni le serviranno 13 mila batterie in più, se le stazioni diventeranno 10 mila, ci vorranno 130 mila batterie in più. E gli accumulatori costano.

C’è da dire che Nio potrebbe creare un altro brand più economico per aumentare i volumi e rendere più sostenibile tutto il sistema. E Teobaldi ha anche accennato a contatti con altre case automobilistiche interessate al modello di ricarica delle swap station.

Vedremo se Nio e William Li avranno ragione. La sfida con Tesla è aperta.

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Guido Fontanelli