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Juicar
Tecnologia

Come avere un’auto elettrica a noleggio a domicilio

Sbarca in Italia il servizio Juicar che consente di ricevere una vettura al proprio indirizzo, con un contratto mensile che include assicurazione e manutenzione

Con tutto il rispetto possibile per i monopattini e le e-bike, in un Paese di abbonati alle quattro ruote come il nostro, la vera svolta in direzione di una mobilità green passa dall'auto elettrica. Una realtà non per tutte le tasche e che scatena una comprensibile diffidenza in chi non l'ha mai provata e non sa se fa per sé in termini di autonomia, facilità di ricarica e dintorni. Tutti quesiti che a breve sarà possibile chiarirsi aderendo alla proposta di Juicar, una start-up svizzera già operativa anche in Germania la cui offerta è chiara, semplice e insieme ambiziosa: permette di noleggiare una vettura elettrica per un tempo ragionevolmente breve, sottoscrivendo un abbonamento che prevede anche la consegna a domicilio.

«Eliminando gli oneri dell'evoluzione tecnologica, Juicar rende accessibile e semplice la mobilità sostenibile, senza restringere il servizio alle sole aree urbane. Ci presentiamo infatti come un fornitore di soluzioni di mobilità con un servizio flessibile e adatto a tutti che intende rispondere alle esigenze sia degli automobilisti che vivono in città che di quelli che vivono in contesti periferici o rurali», riassume in anteprima a Panorama.itBastian Gerhard, managing director di Oyster Lab, l'incubatore di Alpiq che da cento anni produce elettricità in modo ecologico attestandosi come una delle principali società di servizi energetici in Europa.

Il ragionamento a monte appare comprensibile: sebbene il car sharing elettrico possa sembrare la via più logica – affitto una macchina con il telefonino per il tempo che mi serve, la parcheggio e pago una piccola cifra a ogni utilizzo – non sempre è percorribile. O perché ci si trova lontano dai grandi centri cittadini, o perché si vuole personalizzare la vettura inserendo e tenendo al suo interno gli strumenti di lavoro, le attrezzature sportive, i seggiolini per i bambini. Qualcosa di più e di meglio del guida e fuggi.

A queste specifiche categorie si rivolge Juicar: «Rispetto alle soluzioni vincolanti a lungo termine come il leasing o l'acquisto di un'auto, Juicar è in grado di offrire un servizio altrettanto comodo ma con il vantaggio di sottoscrivere un abbonamento easy in, easy out, ovvero semplice in ingresso e in uscita, che può essere interrotto facilmente», ragiona Gerhard. Insomma, estremizzando parecchio, è una sorta di Netflix dell'auto elettrica, sebbene lo strumento con cui si fruisce il servizio bisogna, giustamente, restituirlo.

Funziona tutto in modo semplice. Per prima cosa bisogna scegliere l'auto desiderata, pescando tra soluzioni di qualità e nuova generazione come la Bmw i3, la Nissan Leaf 2 o la Smart fortwo. Si parte all'incirca da poco più di 350 euro al mese, a cui bisogna aggiungere una quota di registrazione una tantum per i nuovi clienti, più un tot che verrà fatturato in base ai chilometri percorsi. A quel punto, bisogna optare per la soluzione per il guidatore normale, o quella per l'assiduo: «Se ad esempio si percorrono in media fino a 1.000 chilometri al mese, l'abbonamento "guidatore normale" è sicuramente la scelta migliore. Nel caso in cui si abbia l'esigenza di superare quella soglia, l'abbonamento pensato per i guidatori assidui offre sicuramente il miglior rapporto qualità-prezzo», chiarisce il manager.

juicar-managerBastian Gerhard, Managing Director di Oyster LabJuicar

Con questo investimento che si può interrompere in qualsiasi momento – la durata minima del contratto è di un solo mese, non si resta vincolati per un anno, due oppure tre come sono solite incastrare le compagnie telefoniche – si ha diritto a parecchi benefici: l'assicurazione, le imposte e la tassa d'immatricolazione, i costi dell'energia elettrica per la ricarica domestica, il cambio degli pneumatici, i lavori di manutenzione e riparazione. Insomma, un pacchetto chiavi in mano.

Si faceva cenno alla ricarica. Abbiamo chiesto a Gerhard di darci ulteriori delucidazioni in proposito: «Per la ricarica domestica» dice «l'utente troverà all'interno dello starter kit un cavo di ricarica per la presa standard. Gli utenti avranno inoltre a disposizione una chiave di ricarica Plugsurfing e un'app per localizzare facilmente le stazioni pubbliche in tutta Europa. Tutti gli addebiti effettuati all'interno del servizio Plugsurfing vengono automaticamente fatturati sul conto mensile. I clienti possono ricaricare la vettura anche presso le stazioni che non fanno parte della rete Plugsurfing, ma in questo caso pagando contestualmente o tramite il fornitore del punto di ricarica». Insomma: o si fa a domicilio, o usufruendo di una rete convenzionata di 130.000 punti di ricarica in tutta Europa, con addebito sul conto mensile di Juicar, oppure altrove come si preferisce, saldando da sé.

Il tutto suona come un concentrato d'innovazione, che per una volta non privilegia soltanto grandi centri come Roma o Milano. «Juicar», ricorda Gerhard, «sarà da subito disponibile in tutta Italia in quanto le auto verranno consegnate direttamente a domicilio. Entro la fine del 2020 puntiamo a essere presenti in 10 paesi europei».

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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