Louis Vuitton omaggia Virgil Abloh con una mostra a Parigi
Virgil Abloh (Photo by Pierre Suu/Getty Images)
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Louis Vuitton omaggia Virgil Abloh con una mostra a Parigi

A quasi cinque mesi dalla sua scomparsa, l’universo creativo di Virgil Abloh continua a influenzare e plasmare l’universo moda. Attraverso il suo lavoro per Off-White e per Louis Vuitton è stato capace di unire moda e arte - il lavoro di AG Fronzoni è stato uno dei suoi principali punti di riferimento - ma anche di fondere street style e maestria contemporanea. Un lavoro fatto di contrasti, come il bianco e nero che ha Abloh ha utilizzato per creare la sua iconica tshirt a righe diagonali, che lo consacrato a mito.

«Virgil was here» si leggeva nel cielo di Miami durante la sfilata della collezione uomo primavera-estate 2022 di Louis Vuitton. Ma Abloh è ancora qui e con lui il suo spirito creativo. Per questo motivo Fondation Louis Vuitton ha deciso di omaggiarlo con una mostra: «Coming of Age».

Aperta al pubblico, con ingresso gratuito, dal 13 al 27 aprile, l’esposizione non è che un’estensione del progetto curato dallo stesso Virgil Abloh nel 2019. Presentata in collaborazione creativa alla Little Big Man Gallery, «Coming of Age» mirava a segnare il passaggio tra la fanciullezza e la gioventù, con tutti i suoi misteri e fascinazioni, cambiamenti e problemi, attraversando classi, culture, economia sociale, sottoculture, isolamento e cameratismo.

Partita da Los Angeles, la mostra ha toccato le città di tutto il mondo: Parigi, Pechino, Milano, New York, Monaco, Tokyo e Seoul, permettendo a studenti, artisti e comunità locali di accadere a una “copisteria” fai-da-te” per sviluppare, e realizzare le proprie fantine con le loro opere d’arte preferite selezionate dalla mostra.

Tutto questo era Virgil Abloh. Un uomo capace di democratizzare la moda e rendere l’arte accessibile a chiunque lo desiderasse. In una delle sue ultime interviste, il creativo aveva raccontato che attraverso il suo lavoro non voleva rappresentare il mondo com’era, ma come desiderava che fosse, dichiarando inoltre: «All’inizio sono stato messo sotto processo; mi è stato detto che avrei fallito, che non appartenevo a questo mondo. Per questo, quando è arrivato il mio momento, ho voluto coinvolgere tutti, rendendo la mia storia la storia di tutti»

«Coming of Age» concentra, reinventa e rappresenta tutto questo. Una mostra fuori dal comune, come l’uomo che vuole omaggiare. L’esposizione si pone ancora una volta come obiettivo quello di stimolare e promuovere l’attività e la partecipazione, mettendo insieme eventi fisici e attivazioni digitali. I visitatori non sono più passivi osservatori silenziosi, ma partecipano alla mostra, accanto ad artisti, fotografi, musicisti, registi e animatori.

Diversi ma uniti, quanti ne prendono parte svolgono una funzione magnifica omaggiando la missione e il successo di Virgil Abloh - molto più di un «hip hop designer» come definito dai Grammy - capace, nei suoi quattro anni come direttore creativo della Maison più importante al mondo (secondo lo studio recentemente pubblicato da Brand Finance), di portare avanti e aprire alle masse il sogno incarnato da Louis Vuitton.

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Mariella Baroli