Moda, cinque mostre da non perdere
(Matt Winkelmeyer/MG22/Getty Images for The Met Museum/Vogue )
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Moda, cinque mostre da non perdere

Sempre più importanti e popolari, le mostre di moda sono riuscite a ritagliarsi un ruolo di rilievo all’interno del panorama culturale contemporaneo. Secondo il Financial Times, questo trend nasce dal desiderio delle Maison di raccontare se stesse presso un pubblico meno elitario rispetto a quello delle sfilate o della clientela più frequente.

Gucci è ora in scena a Londra, all’interno del Victoria&Albert Museum con un’esposizione dedicata alla moda maschile e alla sua evoluzione nei secoli, attirando migliaia di visitatori e il plauso della critica (e preparando così il lancio del primo libro di filosofia della moda a cura del direttore creativo Alessandro Michele). Ma sono tante le mostre a tema fashion in giro per il mondo. Ecco le cinque che non dovreste perdere.

(LUCAS BARIOULET/AFP via Getty Images)

Alber Elbaz: Love Brings Love

Una mostra che vuole essere un omaggio allo stilista scomparso un anno fa. A organizzarla è stata l’AZ Factory, la start-up di moda da lui recentemente fondata, che lo scorso 5 ottobre ha tenuto una sfilata commemorativa, cui hanno partecipato 46 creativi di fama mondiale.

La mostra si terrà fino al 10 luglio al Galliera di Parigi. Curata da Alexandre Samson, l’esposizione immerge i visitatori nell’esperienza della passerella, riproducendo l'ordine della stessa, gli effetti, la musica e le luci di quella serata. Il titolo «Love Brings Love», tratto da uno dei mantra di Alber Elbaz, si pone in contrasto con l'isolamento provato durante la sfilata, ma anche l’isolamento che si respirava durante la pandemia, grazie allo spirito comunitario degli stilisti che hanno lavorato insieme per celebrare la memoria di uno dei loro colleghi più brillanti.

Tra i nomi presenti: Sarah Burton (Alexander McQueen), Demna (Balenciaga), Maria Grazia Chiuri (Dior), Virgil Abloh (Off-White), Pierpaolo Piccioli (Valentino) e Donatella Versace (Versace).

Voghera Valentino: Abiti in scena

Per celebrare i 90 anni di Valentino, il Teatro di Voghera - luogo di nascita dello stilista - ospita una mostra in suo onore. Aperta al pubblico fino al 5 giugno, l’exhibition mette in scena la creazioni della griffe italiana dagli anni Sessanta agli anni Duemila.

Sul palcoscenico del teatro, appaiono così decine di abiti rossi, colore iconico della Maison. Uno spettacolo brillante a cui dai palchi rispondono 36 abiti provenienti dall’archivio. Una metafora in cui le donne di Valentino sono attrici e spettatrici al tempo stesso, in una visione sfaccettata della femminilità. Accanto agli abiti, bozzetti, disegni, schizzi, ritagli di giornale, fotografie e documenti che restituiscono al visitatore lo spirito del tempo in cui quegli abiti sono stati mostrati per la prima a volta al mondo e ricostruiscono grazie a racconti minimi come il mondo li ha accolti e percepiti.

Vision & Virtuosity by Tiffany & Co.

Dal prossimo 10 giugno, la Saatchi Gallery di Londra ospiterà una mostra dedicata all’iconico marchio di gioielleria, in occasione del suo 150esimo anniversario.

Tiffany & Co. ha annunciato che porterà oltre 400 oggetti dagli archivi della Maison per dare vita a una cronaca visiva del leggendario gioielliere sin dalla sua fondazione a New York City nel 1837,.

«Vision & Virtuosity» porterà così i visitatori in un viaggio attraverso la storia, dai design di alta gioielleria d'archivio, alle famose vetrine di Tiffany e al suo Empire Diamond di oltre 80 carati recentemente acquisito a importanti cimeli della cultura popolare come la sceneggiatura originale di Colazione da Tiffany.

(Christina Champlin)

Lee Alexander McQueen: Mind, Mythos, Muse

Il più celebre museo di Los Angeles - il LACMA - ospita, fino a ottobre, una mostra dedicata al genio di Alexander McQueen.

Uno dei più significativi contributi alla moda tra il 1990 e il 2010, Lee Alexander McQueen è stato un virtuoso sia concettuale che tecnico. Le sue collezioni, acclamate dalla critica, sintetizzavano l'abilità dello stilista nella sartoria e nella confezione con riferimenti enciclopedici e autobiografici che spaziavano nel tempo, nella geografia, nei media e nella tecnologia. La prima mostra di McQueen sulla costa occidentale, «Lee Alexander McQueen: Mind, Mythos, Muse» contestualizza il lavoro immaginativo dello stilista all'interno di un canone di artisti che hanno attinto a temi e riferimenti visivi analoghi.

Esplorando l'immaginazione, il processo artistico e l'innovazione nella moda e nell'arte, la mostra esamina l'impulso interdisciplinare che ha definito la carriera dello stilista.

(Matt Winkelmeyer/MG22/Getty Images for The Met Museum/Vogue )

In America: An Anthology of Fashion

An Anthology of Fashion è la seconda installazione di una mostra in due parti che esplora la moda negli Stati Uniti. Presentata in collaborazione con l'American Wing del MET, questa sezione della mostra mette in evidenza le narrazioni sartoriali che si riferiscono alle storie complesse e stratificate delle sale d'epoca dell'American Wing.

Abiti maschili e femminili dal XVIII secolo a oggi sono presentati in vignette installate in alcune sale d'epoca che vanno dal 1805 al 1915 circa: una sala per pensionati Shaker degli anni Trenta del XIX secolo; un salotto ottocentesco di Richmond, Virginia; un murale panoramico di Versailles del 1819; un salotto del XX secolo progettato da Frank Lloyd Wright, tra gli altri. Questi interni rappresentano una panoramica di oltre 200 anni di vita domestica americana e raccontano una varietà di storie: da quella personale a quella politica, da quella stilistica a quella culturale, da quella estetica a quella ideologica.

La mostra riflette su queste narrazioni attraverso una serie di "fermo immagine" cinematografici tridimensionali prodotti in collaborazione con importanti registi americani. Queste mise-en-scènes esplorano il ruolo dell'abito nel plasmare l'identità americana e affrontano le storie complesse e stratificate delle stanze.

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Mariella Baroli