Moda

Il deserto metafisico di Dior Homme

La collezione primavera estate 2022 di Dior Homme è un'ennesima opera d'arte, un altro racconto di stile moderno ed evolutivo che Kim Jones continua a raccontarci dal 2018, anno della nomina a Direttore Creativo del dipartimento uomo. Una sfilata in presenza, una delle poche in calendario, una dimostrazione della volontà della Maison di un ritorno verso la normalità (la settimana scorsa ad Atene è stata presentata la Dior Cruise 2022, sempre in presenza).

Per la prossima stagione Jones ha deciso di ispirarsi a un momento storico, il viaggio che Monsieur Dior fece nel 1947 in Texas per presentare la sua collezione di debutto. Per celebrare questo evento la passerella Dior Homme è diventata per l'occasione uno spazio surreale sospeso tra l'idea di un giardino di rose e un deserto apocalittico ma soprattutto la collezione è stata concepita attraverso la collaborazione tra Jones e il rapper texano Travis Scott. Due mondi a confronto, opposti ma complementari, due generazioni e due culture, la visione contemporanea di un musicista e l'heritage della Maison Dior che convogliano in unico racconto di stile innovativo e carico di una nuova eleganza.

I nomadi metropolitani sfilano, uno dopo l'altro, tra romantici cespugli di rose e giganteschi cactus in un'atmosfera rarefatta, sfoggiando una silhouette allungata fatta di abiti minimali nella forma con pantaloni affusolati che si allargano abbondantemente sul fondo. La formalità e il rigore della sartoria si alterna ai look più disinvolti e urbani, i bermuda, ampi e fluidi si abbinano a maglioni dai motivi jaquard, le contaminazioni sportive irrompono in maniera sottile ed elegante, i look sono spesso "ton sur ton". Le variazioni cromatiche ricordano i paesaggi polverosi e i tramonti del deserto texano: caffè, mauve, verde salvia.

Incursioni fluo si abbinano ai marroni mentre una stampa pitone interpreta outerwear tecnici, leggeri trench e bermuda. I pantaloni boot-cut sono spesso proposti in quell'acetato delle tute famose negli anni '90 e riportano sul fianco le borchie tipiche dei cowboy texani.

A sublimare la collezione, la collaborazione con l'artista americano George Condo che ha usato una serie di camicie come tele per esprimere la sua interpretazione dei temi della collezione, pezzi unici che saranno messi all'asta e il ricavato verrà destinato a sostenere le future generazioni di talenti creativi attraverso la creazione di borse di studio.


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Alessandro Ferrari