Milano Moda Donna: tra desiderio e sensualità
(Photo by Vittorio Zunino Celotto/Getty Images)
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Milano Moda Donna: tra desiderio e sensualità

La femminilità torna protagonista in passerella. Così come il sesso, sussurrato attraverso trasparenze audaci o gridato come dalla collaborazione tra Diesel e Durex

«C’è voglia di Milano». E se a dirlo è Carlo Capasa bisogna crederci. Milano Moda Donna è iniziata sotto i migliori auspici. Durante l’inaugurazione del Fashion Hub, il presidente della CNMI ha dichiarato che questo potrebbe essere un anno record. «Tutti i brand stanno performando, forse l’Italia non è mai stata così forte e apprezzata» ha chiosato dopo aver condiviso una serie di numeri: 70 milioni di indotto, in crescita del 15% e l’11% in più di turisti per una crescita prevista attorno al 4%.

Le 61 sfilate in programma - quasi tutte in presenza - animano ogni angolo della città. E non è raro incontrare qualche creativo e qualche modella per strada mentre corrono da un appuntamento all’altro.

C’è voglia di Milano, sì, ma anche voglia di divertirsi. I modelli di Glenn Martens, direttore creativo di Diesel, percorrono una passerella rosso rubino muovendosi attorno a una montagna composta da 200.000 scatole di preservativi Durex. «La positività sessuale è qualcosa di straordinario. A noi di Diesel piace giocare e lo facciamo seriamente. Divertitevi, rispettatevi a vicenda, siate sicuri. Per una vita sana!» dichiara lo stilista che, meglio di chiunque, è stato in grado di interpretare il desiderata della Gen Z con i suoi look in stile 2YK.

La sensualità e il desiderio sono protagonisti anche da Antonio Marras che dedica la sua collezione autunno/inverno alla poetessa Grazia Deledda. La dark lady firmata Alberta Ferretti gioca su trasparenze, lunghi guanti di pelle, e occhiali scuri, mentre Alessandro Dell’Acqua per N°21 ricodifica l’immaginario della donna borghese, attingendo suggestioni da due cult del cinema italiano anni Sessanta, La Notte e Deserto rosso.

Diesel

Il desiderio di esplorare nuovi ambienti e di vivere esperienze diverse ispira «Hotel Maryling - A room with a View». Sì, viaggiare, dunque, con immutata voglia e assecondando il bisogno di connessione con gli altri e con sé stessi per godere di tutta la bellezza che la vita ha da offrire. Semplicemente, spostando lo sguardo oltre i consueti confini, tra abiti monocromatici e capi color block. «Il nostro brand sta ampliando i suoi confini e pianifichiamo di aprire nuovi negozi in Europa e negli Stati Uniti per offrire ai nostri clienti un’esperienza di shopping esclusiva» racconta la CEO Isabelle Li al termine della sfilata.

Si ispirano agli anni Settanta Fausto Puglisi per Roberto Cavalli e Marco De Vincenzo per Etro. E se il primo guarda all’America e al Far West - quello sapientemente raccontato da Quentin Tarantino nella sua ultima pellicola - attraverso una palette di colori neutri spazia dal cioccolato al ruggine, fino al nero e ai flash di denim strappato, la collezione «see now buy now» di Etro scava nella storia del marchio dando vita a un dialogo «work in progress» esattamente come il luogo che fa da cornice alla presentazione, un palazzo storico trasformato in cantiere. Ed ecco che tutto si mescola istintivamente: lunghi abiti fluttuanti sono abbinati a maglie lunghe e grosse; pantaloni e gilet maschili sono combinati a bluse di seta. Il tailoring è alto e preciso, in tessiture opulente.

È una storia che ha sapore di libertà quella raccontata da Martino Midali, dove il layering diventa il mantra stilistico per scoprire le suggestioni etniche che, dal Marocco all’India, danno vita all’anima dei capi, tra lunghi abiti effetto tunica e outfit multistrato.

Lo stesso layering è al centro della collezione autunno/inverno di Andrea Pompilio per Onitsuka Tiger. L'accento va sugli strati che compongono il guardaroba contemporaneo che si adegua al clima in evoluzione, alla vita di città vissuta sempre più in interno e che spinge a sperimentare soluzioni, che siano al tempo stesso calde e leggere.

«Ho creato la collezione per esprimere la sicurezza e bellezza interiore, l’audacia e la sensualità della donna contemporanea che vive pienamente la sua vita, lotta per la sua libertà, i suoi diritti e felicità» sottolinea Izumi Ogino, direttrice creativa di Anteprima. L’amore è al centro della nuova collezione, fatta di colori brillanti dal rosso in tutte le sue sfumature, passando per gli arancioni, i gialli e il blu notte.

Il brand danese Han Kjøbenhaven ha sorpreso tutti svelando una collaborazione esclusiva con Diablo IV di Blizzard Entertainment.

La collezione «Chthonic Penumbra» è una visione artistica nata dagli angoli più oscuri di un gioco che ha definito il suo genere. I modelli propongono elementi realizzati a mano in pelliccia sintetica, cuoio vegano, piume e tante sfumature grigie e nere, con accenni bianchi, color perla e cromati più leggeri.

«Lavorare con Blizzard Entertainment rappresenta una delle nostre collaborazioni più sentite e naturali. Condividiamo con loro visione estetica e visione creativa, e questo ha reso molto piacevole lavorare alla collezione ispirata a Diablo IV. L'espressione visiva del gioco e il mio modo di lavorare hanno molte similitudini e questo mi ha dato l'opportunità di combinare davvero i due mondi e le emozioni ad essi collegate» racconta Jannik Wikkelsø Davidsen, founder & artistic director di Han Kjøbenhavn

Tra le presentazioni, Husky omaggia le sue origini legate al mondo equestre. Lo storico brand, oggi di proprietà di Alessandra e Saverio Moschillo, diventato famoso per la giacca da caccia trapuntata in nylon tanto amata dalla regina Elisabetta e dalla Royal Family per le passeggiate a cavallo, sceglie di ripercorrere l’immaginario ispirato alla campagna inglese con mano luxury e contemporanea.

Ciesse Piumini sceglie invece la settimana della moda femminile per presentare il primo capitolo della linea LAB.

La LAB è una collezione che racconta in chiave moderna e attuale il DNA più autentico di Ciesse Piumini, legato alla montagna e all’avventura, e che si basa su una reinterpretazione attuale dell’heritage del brand, in termini di tessuti, volumi e sfumature cromatiche, e vede fondersi outdoor e stile contemporaneo.

La limited edition LAB 00 si caratterizza per sei capi, tre uomo e tre donna, realizzati in una palette colori che, partendo dalle tonalità di tendenza degli anni Ottanta, esprime il legame con la montagna, la natura, i colori del ghiaccio artico e del cielo alpino.

Alabama Muse, con le sue pellicce animal friendly made in Italy ideate da Alice Gentilucci, presenta una proposta ricca di tinte spregiudicate e di materiali d’avanguardia che simulano il pelo degli animali senza esserlo.

Il suo approccio no gender, un po’ bohémien e un po’ rock, è raccontato attraverso modelli dal sound anni Settanta che passano dall’irresistibile maculato over ai flash di volpe gialla e rossa. Ma c’è anche spazio per la mongolia rosa peonia con i suoi revers di volpe rossa, perfetta per le Marylin contemporanee, accanto al potente kidassia azzurro pavone, proposto ricamato con macro paillettes, e ai collari Sioux inspired con disegni jacquard che rileggono le piume amate da Cher.

Alle iconiche pellicce va poi ad aggiungersi la maglieria in cachemire e lana di riciclo (rispettivamente al 95% e 5%) movimentata da lavorazioni sapienti. Per finire con gli accessori: il colbacco in volpe con o senza visiera; i sottogola in cachemire; i guanti e la sciarpa patchwork e l’iconica balaclava.

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Mariella Baroli