Rossella Fiamingo: brava, bella e semplice
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Rossella Fiamingo: brava, bella e semplice

Ai Mondiali di Kazan l'azzurra ha sbaragliato la concorrenza di avversarie più esperte e quotate. E ora pensa, con i piedi per terra, a Rio 2016

Una medaglia d’oro mondiale conquistata battendo in rapida successione le ultime due campionesse olimpiche, Yana Shemyakina e Britta Heidemann, dopo una serie di assalti da brivido con una vittoria (in semifinale) arrivata solo alla stoccata supplementare. A 23 anni appena compiuti Rossella Fiamingo è salita sul gradino più alto del podio di Kazan riportando il titolo della spada in Italia ed entrando di diritto tra le grandi della scherma azzurra. 

Ci sarebbe tutto, ma proprio tutto, per montarsi la testa eppure la ragazza siciliana, appena rientrata a Catania, pensa subito agli imminenti impegni scolastici: “Stamattina sono stata in università per sistemare alcune questioni burocratiche – spiega la neo iridata – a settembre dovrò dare almeno due esami, altrimenti è una vera tragedia”. 

Sul serio, dopo aver appena vinto un oro mondiale, riesci già a pensare agli esami universitari?

“Probabilmente non mi sono ancora resa conto di quelli che ho fatto. In questi giorni sto ricevendo tanti complimenti ma per assaporare la vittoria mi ci vorrà ancora un po’ di tempo”.

Ti sei rivista in video?

“La sera dopo la vittoria ho rivisto velocemente finale e semifinale ma non ci ho capito un granché. Ero ancora troppo emozionata”.

A cosa pensavi prima delle ultime stoccate?

“Quello che ho pensato durante tutto il mondiale, durante ogni singolo assalto: “tira ogni colpo come fosse l’ultimo”.

Ti saresti ma immaginata di arrivare fino alla medaglia d’oro?

“Ora posso dirlo: mi sarebbe bastato il bronzo. Però raggiunto l’obiettivo ho pensato che non sarebbe stato male diventare la più forte di tutti”. 

Qual è stato il momento più difficile?

“Gli attimi prima di tirare per la medaglia. Poco prima della semifinale mi sono messa a piangere…”.

Addirittura?

“Sì perché mi immaginavo di tenere la medaglia tra le mani. Proprio come me lo ero immaginato all’Europeo di qualche anno fa dove però la medaglia mi era sfuggita per un soffio”. 

Quindi cosa hai fatto?

“Ho cancellato dalla testa i nomi delle mie avversarie. Se pensi che stai per tirare con due campionesse olimpiche hai già perso. Ho fatto un respiro, e sono salita in pedana…”.

Tra i tanti che avrai ricevuto, qual è il consiglio che ti è rimasto in mente? 

“Quello del mio maestro, Gianni Sperlinga, che mi ha detto la cosa più semplice di tutte: “fai la tua scherma”. Tradotto nella nostra lingua vuol dire “attacca prima delle avversarie”. Così ho fatto, e ha funzionato”.

Hai già fatto un pensiero alle prossime Olimpiadi? Sai, da campionessa del Mondo…

“In una gara secca può succedere di tutto. Però posso dire che se tra due anni sarà tutto come oggi pensare a una medaglia potrebbe non essere così assurdo”.

In cosa sei migliorata negli ultimi anni?

“Nel gestire le mie emozioni. Fino a poco tempo fa vivevo di rimpianti. Tornavo a casa dopo le gare maledicendomi per non averci provato per paura di essere toccata. Oggi al contrario ho dimostrato di essere una che sa attaccare”.

Quello che è successo tra il secondo e il terzo assalto della finale…

“E’ una mia caratteristica: parto lenta per poi dare tutto sul finale. Se avessi fatto in modo diverso quasi sicuramente avrei perso. La tedesca (Britta Heidemann, ndr) è una che non ha paura di niente quindi l’unico modo per batterla era essere più “cattivi” di lei”.

In un sport italiano in crisi, di soldi e risultati, perché la scherma sembra non subire il contraccolpo?

“Perché in Italia ci sono grandi scuole e grande tradizione. I campioni di un tempo sono i maestri di oggi. In pratica ci alimentiamo con i nostri successi”.

C’è un modello a cui ti sei ispirata?

“Giovana Trillini, che mi è stata vicina nei momenti di tensione prima dei Mondiali. E poi da sempre il mio punto di riferimento è la francese Laura Flessel, mancina come me e con uno stile di stoccata molto simile al mio”. 

Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?

“Prima di tutto andare in vacanza, con gli amici, in Thailandia. Poi a settembre, come detto, dovrò dare due esami. Non sarà facile tornare in università ma non voglio rinunciare a crearmi un’alternativa per il futuro. Certo, ultimamente non ho frequentato molto le lezioni…”.

E i professori lasciano fare?

“Per niente. So che uno di loro di recente ha chiesto “dov’è la Fiammingo” e i miei compagni hanno risposto “guardi, avrebbe vinto i Mondiali”.
 
Quindi sei stata scusata?

“Lo spero bene. Almeno per questa volta”!

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Teobaldo Semoli