Le 5 sfide di Matteo Renzi per il 2015
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Le 5 sfide di Matteo Renzi per il 2015

Dalla legge elettorale alla scuola ecco tutte le riforme che il governo dovrà far approvare entro il prossimo anno

Se le ultime sono state settimane di super lavoro per Matteo Renzi e il suo governo, con l'approvazione dei decreti attuativi del Jobs Act proprio nel giorno della Vigilia di Natale, le prossime si annunciano già non meno dense di impegni e obbiettivi. A cominciare dalla partita per il Quirinale che entrerà nel vivo subito dopo le feste per concludersi entro la fine di gennaio. La legge di stabilità ha invece già ricevuto il via libera definitivo della Camera tra le proteste delle opposizioni e già circolano però le prime bozze del Milleproroghe, il provvedimento da cui dovrebbero arrivare ulteriori finanziamenti per altri settori di spesa e su cui, sicuramente, sarà di nuovo battaglia. Ma non basta: ecco le future sfide del premier per il 2015.


Legge elettorale

È il primo punto all'ordine del giorno dopo le vacanze natalizie. Il testo dell'Italicum sbarcherà infatti al Senato per la discussione finale il 7 gennaio prossimo. Matteo Renzi dovrà però ancora vedersela con i possibili agguati delle opposizioni che tenteranno ancora di strappare qualche modifica. Al momento il nuovo sistema elettorale dovrebbe entrare in vigore a settembre 2016. In caso di elezioni anticipate si voterebbe con il Consultellum. Sicuramente ci sarà ancora da battersela su preferenze e capilista bloccati. Mentre l'accordo raggiunto sulla soglia al 3% necessaria ai partiti non coalizzati per entrare in Parlamento e il premio di maggioranza al 40% sembra aver messo d'accordo tutti.


Riforma del Senato

Quando due settimane fa il governo è andato sotto in commissione Affari costituzionali della Camera su due emendamenti simili al ddl riforme, uno di Sel e l’altro della minoranza Pd, che eliminano dall’attuale testo del ddl i 5 senatori di nomina presidenziale che rimangono in carica per 7 anni, Matteo Renzi ha tuonato: “ci provi pure, la minoranza Pd, a sabotare le riforme. Non mi conoscono, non ce la faranno: il governo andrà avanti dritto per la sua strada”. Ma senza poter evitare di affrontare ancora qualche scoglio. Il superamento del bicameralismo perfetto passa necessariamente per la cancellazione del Senato elettivo e di molte sue prerogative. Ed è probabile che prima di suicidarsi i senatori, nelle prossime settimane, venderanno cara la pelle.

Giustizia

Dopo il via libera nel 2014 alla riforma della giustizia civile con il dimezzamento dell'arretrato della giustizia civile, le nuove norme sul falso in bilancio e sulla prescrizione, quelle sulle responsabilità civile dei magistrati e sul dimezzamento della pausa estiva per i tribunali, nel 2015 dovrebbero arrivare nuovi provvedimenti per il penale. Il ministro Andrea Orlando ha detto che dopo l'introduzione del reato di autoriciclaggio, già varato, arriveranno nuove norme sul falso in bilancio e per aggredire i beni confiscati ai mafiosi e ai corrotti. Ancora incerte, invece, le intenzioni del Governo in materia di intercettazioni.

Scuola

Il premier ha sempre propagandato quella per la “buona scuola” come la battaglia delle battaglie. La più importante “per restituire speranza al nostro Paese”, quella su cui si gioca “la scommessa sul futuro dell'Italia”. Ma finora la riforma è stata sempre rinviata. Il prossimo appuntamento è per il 22 febbraio, primo anniversario del suo governo, quando Matteo Renzi incontrerà 1000 rappresentanti del mondo scolastico dopo aver già raccolto 100mila questionari compilati su problemi e proposte per il futuro della scuola. Improbabile che il governo riesca a procedere alla stabilizzazione dei 150mila precari già prima. Un testo complessivo di riforma potrebbe vedere la luce non prima della prossima primavera.

Diritti civili

Dopo quello sulle riforme, il 2015 potrebbe veder realizzato un “patto del Nazareno” anche sui diritti civili. Per ora, per quanto riguarda le coppie gay, c'è un disegno di legge che ricalca il modello tedesco e che si basa sulle cosiddette “civil partenership”, unioni civili molto simili al matrimonio tradizionale ma senza la possibilità di adozione. Ma si dovrà anche ragionare sulle forme di convivenza, sia per etero che omosessuali, alternative al matrimonio.

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Claudia Daconto